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Pasqua 2002

Inaugurazione della Pieve di S. Lorenzo in Monte di Buja

di Roberto Zontone

 

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Dopo oltre ventisei anni di forzata chiusura le porte si sono riaperte e la nostra antica Pieve di S. Lorenzo, Chiesa Madre di Buja, è stata benedetta e ufficialmente riconsegnata, completamente restaurata, alla comunità civile e religiosa buiese.

Preannunciata per tre giorni dal suono di tutte le campane di Buja, l'agognata data dell'inaugurazione ufficiale della Pieve, da lungo tempo preparata in ogni particolare, finalmente è arrivata: 10 AGOSTO 2002, festa liturgica di S. Lorenzo. Giornata sognata tanto ma quasi maledettamente irraggiungibile a causa dei numerosi rinvii, comunque ambito traguardo di un generoso impegno di lavoro ed emblematico segno di una ritrovata unità d'intenti di tutta la comunità buiese.

Il programma di iniziative culturali, cerimonie religiose e festa di popolo predisposto per la circostanza e articolato su tre giornate si è così svolto.

Venerdì 9 agosto. Alle ore 18 apertura delle mostre di ceramica di Marisa Plos e fotografica di Alvio Baldassi; presentazione della monografia sulla storia della pieve del nostro prof. mons. G. C. Menis e della medaglia commemorativa dell'evento realizzata dal concittadino Arnaldo Baldassi. Alle ore 21, nella inauguranda chiesa, concerto vocale e strumentale del coro "Panarie" di Artegna e del coro "Roiale" di Reana diretti dal maestro P. Paroni. La partecipazione di numeroso pubblico e di qualificate personalità dell'ambito culturale ed artistico locale e provinciale ai due momenti ha confermato la validità delle iniziative e la bravura professionale dei protagonisti.

Sabato 10 agosto. Per questa giornata tutto era stato studiato e predisposto affinchè la solennità e la singolarità del momento trovassero massimo risalto nella simbiosi con la bellezza del luogo, la corale partecipazione della gente e le favorevoli condizioni meteo-rologiche, proprie della stagione estiva. Ma dice il proverbio: "l'uomo propone e Dio dispone"; e così fu. Infatti, fin dalla mattinata, una pioggia battente ha imperversato sul nostro paese per tutta la giornata, anzi nelle ore serali si è trasformata in un autentico diluvio. Ciò nonostante, alle ore 18, in una chiesa gremita di fedeli bagnati, si è svolto il solenne rito della benedizione del sacro tempio ricostruito. Presiedeva la celebrazione mons. Pietro Brollo, Arcivescovo di Udine, assistito a latere dai nostri concittadini monsignori Otello Gentilini e Giancarlo Menis e con la partecipazione di diversi altri sacerdoti; il nostro Arciprete, mons. Goi, dopo aver indirizzato, all'inizio del rito, un cordiale saluto a mons. Arcivescovo, alle Autorità convenute e a tutta la popolazione presente, ha significativamente illustrato all'assemblea le varie fasi della celebrazione liturgica. Durante la solenne liturgia è stata eseguita la "Messa giubilare" composta per l'occasione dal maestro Luciano Turato. La grande festa di popolo che avrebbe dovuto coronare la fine della giornata non ha potuto aver luogo e si è trasformata in un fuggi fuggi generale in mezzo alla pioggia; gli amici della "Pro Buja", facendo l'impossibile, sono riusciti lo stesso a dare un minimo di conviviale conforto all'Arcivescovo, agli Ospiti provenienti dalla Germania e dal Lazio nonché ai coristi di Artegna e Reana presso i locali della sagra di Monte.

Domenica 11 agosto. Presente ancora la pioggia ma anche tanta gente, mons. Arciprete ha celebrato la Messa solenne di ringraziamento al Signore per l'avvenuta restituzione del sacro tempio alla sua comunità; il canto del Te Deum ha concluso le celebrazioni religiose.

Nel pomeriggio, a chiusura del programma di iniziative predisposte, si è tenuta, sempre nella neoinaugurata chiesa, la presentazione del libro di esperienze didattiche "Moni, il luc plui biel dal mont", realizzato dagli alunni delle scuole elementari e medie di Buja.

Ora la Pieve di S. Lorenzo, in Monte di Buja, è definitivamente aperta a tutta la comunità buiese; in virtù dell'aiuto e della collaborazione generosamente offerti da buiesi appartenenti a tutte le frazioni e a tutte le realtà sociali, possiamo dire che Essa appartiene a tutta Buja e tutta la comunità può e deve sentire questo vetusto ed emblematico tempio come propria Chiesa, come chiesa dei propri Avi. D'ora innanzi lo stesso consesso civile dovrebbe celebrare in Essa i momenti più significativi della propria storia e del proprio vivere sociale. Per quanto riguarda poi la comunità religiosa vera e propria, il non vedere in questa riedificata Pieve di S. Lorenzo il segno profetico di una ricomposta, solidale e sostanziale comunione di intenti ed il luogo ideale per le sue manifestazioni, costituirebbe una rilevante miopia intellettuale ed un grave errore di valutazione le cui conseguenze potrebbero essere, nel futuro, difficilmente riparabili.