luglio 1986 

La Chiesa di San Floreano

 CENNI STORICI

di Lodovico Ursella (CAI)

 

La chiesa di S. Floreano risale al XIV secolo. Il primo accenno lo troviamo sul «Catapane» prezioso libro manoscritto della Pieve di Buja, che si presume redatto alla fine del XIV secolo.

Al foglio XXIII v. si legge infatti che la chiesa di S. Floriano martire venne consacrata nel lontano 1347 da Natale, vescovo di Cittanova. S. Floreano, soldato romano, martire del Norico (Austria), viene festeggiato il 4 maggio, ed è venerato come protettore delle stalle, degli animali e contro gli incendi.

Nel 1390 la chiesa venne impreziosita da un altare dedicato a S. Giovanni Battista, consacrato da Andrea vescovo, vicario del patriarca di Aquileia Giovanni di Moravia. Purtroppo questo altare scomparve nei tempi.

Da una annotazione del 1452 si apprende che vi si venerava pure Santa Barbara implorata contro le avversità atmosferiche.

Nel XVIII secolo, la chiesa venne ricostruita su disegno di pregiata architettura del sacerdote Domenico fu Rodolfo Barnaba (morto nel 1819), che modificò la struttura della chiesa, passando dalle vecchie caratteristiche gotiche a quelle neoclassiche.

Unica testimonianza ancora ben visibile della precedente costruzione gotica resta la chiave di volta in pietra, murata all'esterno dell'abside, sulla quale è scolpita una stella a 6 punte. Alla fine del 700, la chiesa venne

arricchita da un prezioso altare ligneo (prima altare maggiore del duomo di S. Stefano) la cui costruzione risale al XVII secolo. Questo, che è tuttora l'attuale altare maggiore, sulla sommità oltre alla statua del Redentore e di due angeli seduti ai lati, aveva quattro angeli in piedi, che nel 1900 circa vennero tolti poichè li giudicarono di troppo.

L'altare laterale, in marmo, della Beata Vergine Addolorata (onorata in questa borgata da secoli), fu eretto nel 1865. Recentemente la Vergine si venera anche come Madonna della Salute. Nella chiesa è esposta anche una tela dipinta da Domenico Fabris di Osoppo nel secolo scorso che raffigura la Madonna Addolorata. Nel novembre 1887 fu eretta la Via Crucis dal padre Mansueto di Gemona. La spesa di L. 208, 63 fu sostenuta interamente da Andrea Nicoloso. Il pavimento è stato realizzato in terrazzo nel  1820, con gradevole decorazione.

Il campanile, adiacente la chiesa, eretto nel XVI secolo, fu, tenuto il basamento, ricostruito fedelmente dopo il terremoto del 1976. Già nel 1872 erano state inaugurate tre campane acquistate a Milano. Durante la prima guerra mondiale (1915-18), queste campane furono tolte dalla cella campanaria c fatte precipitare a terra, per essere fuse. Con il loro bronzo, purtroppo, furono costruiti cannoni per l'esercito. Le attuali campane, fabbricate a Udine, alla fine della prima guerra mondiale, con i loro rintocchi ci accompagnano nella vita di ogni giorno.