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Natale 1984

"L'Arca della Madonna"     

di Roberto Zontone

 

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La nostra Pieve possiede diversi beni mobili che possiamo annoverare come arredi sacri o liturgici e che fino al terremoto erano custoditi nelle varie chiese.

Tra questi beni ce ne sono alcuni che sono delle vere opere d'arte, degni di ogni nostra considerazione e meritori di essere gelosamente custoditi. Tra queste opere una delle più pregevoli è l'Arca o Sedia della Madonna che viene utilizzata per la processione nella ricorrenza annuale del Perdono del Rosario.

Questa sontuosa opera barocca, che tutti noi conosciamo, è stata realizzata in legno di tiglio nel 1887 da un valente intarsiatore di Molinis su commissione dell'allora Pievano mons. P. Venier.

Da quell'anno la sedia entrò a far parte del patrimonio del Duomo di Santo Stefano e ne seguì tutte le sue vicende. Essa fu sempre puntuale all'appuntamento annuale della prima domenica di ottobre per la processione con la venerata effige della Madonna per le vie del centro di Santo Stefano.

In rare e particolari occasioni (due o tre volte in tutto), seppur con tanta fatica ma con immensa soddisfazione di quanti la portavano, salì in Monte presso la Chiesa Matrice di San Lorenzo e queste furono le sue uniche «uscite» da Santo Stefano fino al tragico momento del terremoto.

Da questo triste evento ricevette notevoli danni che, aggiunti all'usura del tempo ed alla successiva impossibilità di immediato recupero, provocarono mutilazioni, sfregi e scollamenti tali da richiedere una pronta quanto sollecita operazione di restauro, pena la compromissione totale della funzionalità della Sedia e forse della sua stessa conservazione. L'Arciprete e la Fabbriceria del Duomo non potevano permettere che tale patrimonio, tanto caro anche sul piano affettivo ai Bujesi, potesse correre

questo grave rischio e quindi, forti dell'esperto consiglio del nostro don Giancarlo Menis, affidarono la sedia per le opere di restauro, alla bottega artigiana dell'udinese Roberto Milan. Questi, con un lavoro protrattosi per settimane, ne ha ripercorso tutti gli intarsi e gli altorilievi. Con i suoi collaboratori ha smussato, levigato, ricomposto, tolto e riaggiunto ricostruendo la gessatura di molte parti, rifacendo ex novo quelle mancanti, intervenendo anche per salvare il prezioso rivestimento aureo, anche questo intaccato dagli eventi e dal trascorrere del tempo.

Questo paziente e valido lavoro di restauro ha permesso alla Sedia di essere di nuovo presente in mezzo a noi e di riaccogliere la statua della Madonna nella solenne ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della istituzione della processione mariana del Santo Rosario così come la si celebra oggi.

Indubbiamente per la nostra Pieve, in un momento così difficile ed impegnativo, questo restauro costa un notevole sforzo finanziario (6 milioni di lire) ma il totale e completo recupero della preziosa opera e la fiducia nella generosa sensibilità dei parrocchiani fanno sì che l'Arciprete unitamente agli Amministratori della Pieve potranno serenamente far fronte anche a questo doveroso impegno.