1941 Febbraio |
Il Campanile |
Dal giorno di Natale le campane fanno sentire i loro allegri concenti dall'alto della superba e magnifica torre. Da qualche giorno si sono ricominciati i lavori per condurlo definitivamente a termine. Se il tempo farà il galantuomo entro una quindicina di giorni potrà essere ultimato. Argomento principale di tutte le conversazioni è ancora il campanile. La meraviglia e la ammirazione è generale non solo in parrocchia ma anche fuori ; e S. Ecc. Mons. Arcivescovo ha mandato la parola di approvazione e di lode a questa buona e generosa popolazione che a costo di sacrifici non comuni ha saputo condurre a termine, in tempi molto difficili, due opere artistiche e meravigliose: la facciata del duomo e il campanile. I debiti sono ancora molti, è vero; sono circa L. 12O.OOO ma è altrettanto vero che la parrocchia in meno di quattro anni, tenuto calcolo di tutto, ha dato oltre L. 260.000,00. Una media di circa L. 65.000 all'anno; e questo vuol dire che i debiti attuali possono essere cancellati comodamente in tre anni. La bontà trova la sua prova nel sacrificio; e di sacrifici ne ha fatti abbastanza questa parrocchia nel corso di pochi anni: questo sta a dimostrare la sua fede ed il suo amore a Dio. Il mio venerando predecessore di santa memoria, Mons. Pietro Venier, così austero, rigido ed inflessibile, non tollerava mai che alcuno dicesse male dei suoi parrocchiani e : « Se sono capaci di molti e grandi peccati, sono parole sue, sono anche ripieni di una fede profonda e capaci di confessarli ed espiarli con opere di bene ». Ed io aggiungo coll'Apostolo delle genti che: «Caritas operit multitudinem peccatorum». La carità copre la moltitudine dei peccati e Dio certamente benedirà ora e sempre i sacrifici fatti per Lui e per la sua gloria. |