1985 Pasqua |
Il progetto del Duomo di Alberto Tondolo |
Il sisma del 1976 ha provocato gravissimi danni al nostro Duomo di S. Stefano. In particolare ha provocato gravi disgregamenti tra i diversi stadi di costruzione e ciò anche e sopratutto per la disomogeneità delle varie tipologie costruttive dovute alla tecnologia dei vari periodi. I danneggiamenti sono stati comunque tali da rendere enormemente pericolante ed impraticabile tutto il complesso creando, tra l'altro, motivo di grande perplessità sul modo di intervento. Per lo studio della soluzione sono state fatte le seguenti considerazioni: a) il Duomo di Santo Stefano è l'unico complesso pubblico-comunitario non demolito durante o dopo il sisma; b) la facciata, rivestita in pietra squadrata a mano, è stata interessata molto marginalmente dagli effetti sismici ed in ogni caso soltanto per induzione di altre parti disgregate del fabbricato; e) il campanile, che è già stato integralmente sistemato, è in perfetta armonia di forme e volumi con il Duomo. Queste considerazioni ci suggeriscono una logica di intervento nei suoi aspetti architettonici, funzionali e statici. Ciò premesso il progetto è stato definito ipotizzando di mantenere inalterata l'attuale forma architettonica e volumetria ad eccezione dei due bracci trasversali (che del resto non fanno parte dello spazio architettonico in quanto sono completamente isolati dalle tre navate longitudinali) i quali saranno portati all'altezza di un solo piano. Questa ipotesi è stata fatta successivamente propria dal Provveditorato alle Opere Pubbliche di Trieste il quale ne ha prescritto il mantenimento nell'elaborazione esecutiva del progetto. In sintesi, per la realizzazione dell'opera, sono previste le seguenti fasi: a) demolizione completa dei due bracci trasversali; b) puntellamelo della facciata; e) smontaggio delle 10 colonne che separano la navata centrale dalle navate laterali, loro trasporto in laboratorio per i necessari ripristini; d) smontaggio di tutti gli elementi ornamentali recuperabili e loro ripristino; e) demolizione della copertura e delle murature del corpo centrale e delle murature gravemente lesionate dell'abside; f) montaggio di una robusta struttura in acciaio costituente tutta la parte portante; g) ricostruzione delle murature in calcestruzzo scatolato leggerissimo, inserimento in esse di tutti gli elementi ornamentali attuali e rimontaggio delle colonne in pietra avvolgenti i pilastri in acciaio; h) rifacimento delle coperture con elementi portanti in acciaio; i) rifacimento delle volte dei soffitti geometricamente uguali alle attuali eseguite con doghe leggerissime in lamiera preverniciata; i) completamento dei lavori di fìnitura. Il tempo previsto per l'esecuzione delle opere è di 600 giorni a partire dallo scorso 14 marzo; termineranno quindi presuntivamente il giorno 4 novembre 1986. In definitiva si ritiene che per il S. Natale 1986 si potrà usufruire nuovamente del Duomo nel pieno della sua funzionalità e nella piena sicurezza di solidità. |