Antico e nuovo di Aldo Bressani | |
Sia nella struttura come nelle rifiniture, il Duomo è stato ricostruito come era prima, operando solo alcuni ritocchi richiesti da esigenze di sicurezza antisismica o da ragioni di natura ecclesiologica e liturgica suggerite dal Concilio Vaticano II0. Un esempio in tal senso può essere colto osservando le stupende vetrate istoriate realizzate dall'artista Riccardi di Netro. Erano cinque le tematiche e quindici i quadri rappresentati nella versione precedente. Al centro la Redenzione con tre quadri: in alto la Trinità, e sotto il Crocifisso e la caduta originale. Al lato estremo sinistro il protodiacono Lorenzo: la figura del Santo, la Pieve di S. Lorenzo in Monte, il protodiacono e martire che distribuisce il pane ai poveri. Al lato estremo destro il protomartire e diacono S. Stefano: in alto la figura del Santo, il Duomo e il martirio di S. Stefano. A fianco della vetrata centrale, sono rappresentate le due madri: la Madonna e la Chiesa. A sinistra nel quadro in alto la Madonna Immacolata, poi la Maternità di Maria e infine l'Annunciazione. A destra la Chiesa personificata in Pietro rappresentato nel quadro in alto, poi S. Pietro in Vincoli, infine la consegna delle chiavi al primo Papa. Queste erano le raffigurazioni rappresentate nella edizione primigenia delle vetrate. Nel ripristino le tematiche sono state sostanzialmente riprese, sia pure con qualche sensibile ritocco specie nella vetrata dedicata alla Chiesa. La vetrata di San Lorenzo è stata integralmente restaurata non solo perché era rimasta quasi indenne, ma soprattutto per mantenere il ricordo delle vetrate distrutte dal terremoto (fig. 1). Nella lunetta in alto della vetrata di Lorenzo si nota un semplice motivo ornamentale. Nelle lunette delle quattro vetrate rifatte "ex novo" si è voluto invece raffigurare i quattro temi unitari di ciascuna vetrata. Lo stemma di Maria sovrasta la vetrata dedicata alla Madonna; l'agnello immolato è raffigurato nella lunetta sopra la vetrata centrale che ha per tema la Redenzione. La barca di Pietro sovrasta la vetrata raffigurante la Chiesa. La dalmatica rossa e la palma significano il diaconato e il martirio di Stefano. Le tre vetrate dedicate alla Madonna, a S. Stefano e al mistero della Redenzione sono state riprodotte sostanzialmente come nell'antica edizione (fig. 2). Sono stati invece mutati i temi della vetrata dedicata alla Chiesa. Poiché la Chiesa non è solo Pietro e non è soltanto la chiesa universale, si è raffigurata in basso la Chiesa universale riproducendo come prima la consegna delle chiavi a Pietro (fig. 5); al centro invece della figura di S. Pietro in vincoli si è delineata l'aula conciliare con i vescovi, successori degli apostoli, che significano le chiese particolari sparse in tutto il mondo; in alto, infine in luogo di S. Pietro, è raffigurato S. Ermacora, con accanto la cattedrale di Udine (fig. 3-4), sottolineando l'importanza della Chiesa particolare che vive in Friuli. |