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Pasqua 2000

Le vetrate istoriate della 

Cappella della Madonna in Duomo

di Emidio Goi

 

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Nella domenica 2 gennaio scorso, il nostro compaesano Mons. Otello Gentilini, durante la Messa solenne parrocchiale, ha benedetto le nuove vetrate istoriate nell'abside della Madonna del Rosario, in Duomo. E' stato lasciato appositamente l'onore dell'inaugurazione con la benedizione a Mons. Otello, perché si deve alla sua generosità e a quella di sua sorella Sig.ra Luigina, la realizzazione dell'opera.

Ora il Duomo è arricchito di una nuova opera d'arte che lo abbellisce e lo rende sempre più accogliente. L'artista, il conte A. Ricardi Di Netro, autore pure delle vetrate dell'abside centrale, tranne quella raffigurante S. Lorenzo rimasta dopo il terremoto, ha eseguito un'opera distinta, semplice, assai piacevole, di tipo tradizionale, e che nulla toglie al pregio dell'arte. Le quattro vetrate costituiscono una vera sinfonia mariana, un canto d'amore alla Madonna, rappresentata nelle sue prerogative più eccellenti.  

La prima vetrata a sinistra di chi si pone davanti all'abside rappresenta la visita della Madonna a Santa Elisabetta che proclama Maria "Madre del Mio Signore, Madre dell'Altissimo" e Maria canta il suo "Magnificat" - "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il Suo Nome".

La maternità divina della Madonna è il fondamento della sua grandezza ed è il motivo di tutti gli altri privilegi di cui Dio Padre l'ha adornata. Questa verità non allontana Maria da noi, anzi la fa pellegrina che corre in aiuto dell'umanità, simboleggiata dalla cugina Elisabetta, per donare il frutto del suo grembo: Cristo Gesù, nostro Salvatore.

Nella seconda vetrata ammiriamo la scena delle "Nozze di Cana". In quel racconto evangelico, ricordato dal solo Evangelista Giovanni nel cap. 2 del suo Vangelo, comprendiamo il compito di Maria nella storia della salvezza: quello di essere Mediatrice di Grazia. Con Cristo tutto ci ha donato, ma con la sua presenza nella storia della Chiesa continua nella sua funzione materna.

"Vinum non habent" - "Non hanno più vino": il vino della salvezza, il vino dell'incoraggiamento, il vino dell'aiuto di cui abbiamo bisogno nel nostro pellegrinaggio terreno. Ecco questo ci ottiene da Dio. Per cui Dante ci ricorda "Donna, sei tanto grande e tanto vali che chi vuol grazia e a te non ricorre, sua disianza vuoi volar senz'ali".

La terza vetrata: "La Mater dolorosa" - "La Madre addolorata" - ai piedi della Croce con il Figlio Gesù tra le braccia è l'icona di ogni uomo e di ogni donna che soffre. Il sì che lei disse al momento dell'Annunciazione si carica del dolore dell'umanità. Dolore immenso di tutti gli innocenti di ogni tempo rappresentato da Gesù tra le sue braccia di madre, divenuta simbolo di ogni madre che piange per i suoi figli. Ai piedi della Croce Ella divenne Corredentrice, nell'offerta delle sue sofferenze: "Una spada trapasserà la tua anima" Le aveva detto il vecchio Simeone.

"O voi tutti che passate da questa via, attendete e vedete se vi è un dolore simile al mio" poteva dire col profeta Geremia, ma anche con S. Paolo "Compio nella mia carne ciò che manca alla passione di Cristo, per il suo corpo che è la Chiesa". Guardando questa vetrata forse cominciamo a comprendere il mistero del dolore per la redenzione dell'umanità.

La quarta vetrata illustra il titolo dato a Maria: "Mater Ecclesiae" - "Madre della Chiesa" dal Papa Paolo VI e a lui tanto caro. Leggiamo negli Atti degli Apostoli: "Tutti questi, erano assidui e concordi nella preghiera insieme ad alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di Lui".

Lì, nel Cenacolo, nasce la Chiesa con la discesa dello Spirito Santo. Maria è prototipo della Chiesa suo modello, fin dall'inizio della sua missione, fin cioè dall'evento dell'incarnazione, dove con il suo "fiat" non solo è resa da Dio Madre del Figlio Suo, ma anche di tutta la Sua opera, cioè della Chiesa. Il suo compito è ancora quello di formare Gesù nell'uomo.

Plasmatrice della Chiesa, luogo di incontro tra Dio e l'uomo, modello di ogni cristiano, questa è Maria, Madre della Chiesa. Le quattro vetrate che abbelliscono la Cappella della Madonna del Rosario cantano le lodi di Maria e ci aiutano a contemplare la: Madre di Dio e Madre nostra; Mediatrice di Grazia; Corredentrice e Madre della Chiesa.

Grazie, Mons. Otello per il prezioso dono! Ora aspettiamo di vedere completata la Cappella dei Santi, probabilmente per il prossimo Natale.

Già sono state donate tre vetrate; manca ancora parte della somma per coprire le spese della quarta.