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1964 Maggio-Ottobre

PER IL TERZO CENTENARIO DELLA CHIESA

 Grandi festeggiamenti a Ursinins Grande 

LA PRESENZA DI S.E. MONS. EMILIO PIZZONI

UNA PROCESSIONE INDIMENTICABILE

OTTIMA L'ORGANIZZAZIONE PREDISPOSTA DA DON GIOVANNI

 

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Un popolo che si stringe attorno alla propria chiesetta, prevenzioni che cadono, un fervore di preparativi straordinario, gioia incontenibile; tutti ricordi indelebili di una festa che difficilmente dimenticheremo: la festa del 3° Centenario della Chiesa di Ursinins Grande.

I PREPARATIVI

Fu preannunziata da mons. Arciprete il giorno di S. Valentino. Già il mese di maggio, don Giovanni, l'animatore della festa, incomincia a pensare all'organizzazione. Viene costituito un Comitato per i festeggiamenti. Subito si pensa a quattro giorni di festa e s'incomincia a lavorare: in cantiere una commedia friulana, si fanno approcci, perché un Vescovo onori con la sua presenza l'insolita occasione, ed altre idee per la parte ricreativa.

Intanto la facciata della Chiesa viene rimessa a nuovo dai Lucardi e il Sordo lavora per la sacrestia rinnovando gli armadi antichi, e facendone di nuovi per dare una sistemazione razionale  all'ambiente.

Tutta la popolazione della parrocchia generosamente contribuisce con la propria offerta, specie gli abitanti di Ursinins Grande, direttamente interessati.

I FESTEGGIAMENTI

hanno inizio il 3 settembre, presente il Sindaco e la Giunta Comunale, con l'apertura della Pesca di Beneficenza, ricca di circa 4.000 doni. Alla sera S. Messa di mons. Pietro Calligaro (pre Pieri de Crete) di Avilla, il quale nell'omelia illustra lo spirito della festa che si è iniziata a celebrare. Al termine del rito religioso, tutti nel cortile Battiston per assistere alla commedia in tre atti: « Conciart de bande », di Maria del Monaco, interpretata dai già noti attori: Pieri Cost, Dolfo Baldass, Romeo Miott, Rosalie Cost, Adriana Bolzon, Federica Pulzane, Paola Capelet ed altri. Un successone; il numeroso pubblico che gremisce il cortile, è entusiasta.

Venerdì 4 settembre. Alla sera Messa celebrata da don Giuseppe Sava da Colosomano, nuovo parroco di Driolassa.

Dopo Messa tutti di nuovo nel cortile Battiston per ascoltare le bellissime villotte ed ammirare i balletti friulani nella interpretazione dei « Cjantarins di Bresse ». Lo spettacolo, cui assiste un numeroso pubblico, si protrae fino a tarda notte e lascia nell'animo dei convenuti un simpatico ricordo di friulanità.

LA PARTECIPAZIONE DI S. E. MONSIGNOR PIZZONI

Sabato 5 settembre giunge fra noi S. E. Mons. Pizzoni, Vescovo di Ter-racina, Sezze e Priverno, originario di Orsaria, compagno di scuola del nostro Arciprete, e già da molti buiesi conosciuto, come Arciprete di San Daniele.

Ad accoglierlo, oltre a mons. Arciprete, sono presenti tutte le autorità civili e militari del Comune. A nome di tutti l'arciprete ringrazia mons. Pizzoni per aver accettato l'invito rivoltogli di venire tra noi. Indi a nome del sindaco e del Consiglio comunale il cav. Pietro Menis rivolge al Presule alcune parole di saluto. Segue un rinfresco offerto dal Comitato dei festeggiamenti, in casa Battiston.

LA PROCESSIONE

E giunge quella sera che difficilmente dimenticheremo per l'intensa commozione che in noi ha suscitato.

All'aperto, sulla piazza della Chiesa, viene allestito un altare rivolto verso i fedeli.

Alle 20 giunge mons. Pizzoni. La piazza è illuminata. Accanto all'altare l'esile figura della Madonna di Lourdes, che si staglia sulla facciata della Chiesa. Sua Eccellenza inizia la S. Messa: tutti sotto la guida di don Giovanni rispondono. Man mano che la Messa procede, la piazza va riempiendosi. Diverse persone fanno la S. Comunione.

La piazza comincia ad accendersi di luci variopinte, comincia ad animarsi. Termina la messa. Per un attimo la folla ondeggia, finché i ragazzi non partono aprendo la processione. Dopo di loro una lunga fila, quasi interminabile, di uomini, di giovani, i quali con una candela in mano sembrano fendere l'oscurità, formando un fiume variopinto di luci. Segue il Vescovo con i sacerdoti, la statua della Madonna, ed una lunga, lunga fila a non finire, di bambine, donne e ragazze. E tutta questa gente prega, canta lodi alla Vergine. E si sente che prega col cuore. Su in Col Baldo, a Colosomano, si ode salire nella notte, a ondate, la ripetuta preghiera di quel coro di oranti che incessantemente ripete: « Siam peccatori, ma figli tuoi, Immacolata prega per noi ». E l'Immacolata, il bianco simulacro della Vergine di Lourdes, che si staglia netta nell'oscurità, in mezzo a quei tanti lumicini, sembra benedire tutti quelli che l'attorniano, i loro cari, le Loro case ; e dalla sua figura esile, quasi indifesa, emana una forza invisibile che soggioga tutti.

Al   termine   della   processione,   la piazza gremita, parla il Vescovo, dominando la folla, con la sua alta figura. E parla di Lei, della Madonna, della nostra Madre. Tutti ne sono toccati, e la fiamma che poco fa nella processione hanno portato, quando tutti ritornano alle loro case, si vede continuare a risplendere sui loro volti pieni di gioia e serenità.

Cose belle, indimenticabili, che ci rendono più buoni.

LA GIORNATA CONCLUSIVA

Il giorno dopo, domenica. Alla Messa Solenne, cantata dall'Arciprete con l'assistenza di Sua Eccellenza, la nostra cantoria esegue con una superba interpretazione la Messa Eucaristica a 4 v. del Perosi. S. E. Mons. Pizzoni tiene l'omelia. La piccola chiesa è gremita.

Nel pomeriggio, giochi ricreativi. Il cielo è coperto. Una pioggia noiosa disturba lo svolgimento della festa. Nonostante tutto ha luogo una interessante corsa ciclistica per dilettanti sul circuito Ursinins Grande, Mercato, Sottocolle, Avilla per un complesso di 90 Km. Una trentina i partecipanti. Molti gli spettatori. Al termine una gara podistica tra i ragazzi della parrocchia: vince Cecotto Beppino davanti a Baldassi Nerino e Sergio Ursella.

Alla sera, funzione di chiusura: canto del Te Deum e benedizione.

Il tempo che fino a questo punto si è comportato abbastanza da galantuomo, non può più trattenersi e ci scaraventa addosso un violento acquazzone. La banda cittadina fa egualmente il suo concerto, mentre un po' alla volta la festa si spegne.

La pioggia proprio non ci voleva. Ha un po' rovinato l'ultima sera: ma non è riuscita a rovinare in noi il ricordo di queste bellissime giornate, ricordo che gelosamente custodiremo nel nostro cuore.

CONCLUSIONE

Con l'aiuto di Dio tutto è ben riuscito, e di questo ne siamo grati al Signore.

Un caldo ringraziamento vada da queste pagine, soprattutto per l'impeccabile organizzazione, all'indefesso ed onnipresente don Giovanni Petris, che prima di lasciarci per la nuova destinazione di Laipacco, ha voluto prepararci queste bellissime giornate, dando tutto se stesso senza risparmio, per la riuscita della festa. Dio glie ne renda merito.

Un ringraziamento anche a coloro che lo hanno affiancato nel lavoro, contribuendo alla riuscita della solennità, alla fusione della borgata, ed all'unione dei cuori.