Dicembre 2009 |
50° Di Sacerdozio di Roberto Bortolotti |
Cappellano a Madonna dal 1959 al 1962 Il 29 settembre del 1959 arrivava a Madonna di Buja don Alfonso Barazzutti, appena consacrato sacerdote il 15 agosto, proveniente dalla borgata di San Rocco in comune di Forgaria nel Friuli, per la sua prima missione pastorale, come cooperatore di don Carlo Cautero. Da subito si dimostrò grande animatore, trasmettendo un spirito partecipativo a giovani e giovanissimi per le attività della parrocchia: dal canto in Chiesa, alle attività ludico sportive, (i tornei di calcio fra le borgate, le gite in montagna nella sua amata Monte Prat, e tante altre iniziative). Rilanciò il teatro con un gruppo dei giovani, memorabile l'interpretazione del dramma la "Sepolta viva." Ricompose il gruppo dei chierichetti, tanto che, nel quadro delle manifestazioni del Congresso Catechistico Diocesano, quando l'11 settembre 1962 si tenne a Udine il Convegno di tutto il piccolo Clero, i suoi chierichetti parteciparono al completo, ricevendo dall' Arcivescovo il 1° Premio nella gara Diocesana. Don Alfonso è ancora ricordato, e anche lui ama ricordarsi, come il "capelan dai cavalirs", che, con un lavoro straordinario e coinvolgente di intere borgate, seppe, con la coltivazione dei bachi da seta, azzerare i debiti della parrocchia, che aveva trovato giungendo a Madonna. Grande fu l' impegno per la ristrutturazione e l'adeguamento della saletta adibita a giochi, vero centro di ritrovo e di aggregazione di tutta la gioventù. Attivissimo organizzatore, girava da una casa all'altra, da una borgo all'altro, prima in bicicletta, poi con la sua Vespa, con un entusiasmo che non è stato dimenticato. In tutto quello che faceva, traspariva una grande spiritualità, la sua dedizione verso il prossimo, l'esigenza di valorizzare la comunità, con sacrifici che lo portavano a privarsi anche dei suoi bisogni personali. Sul bollettino parrocchiale di Madonna di Buja del 7 ottobre 1962 era riportato questo comunicato: "Cambio del cooperatore. Don Alfonso Barazzutti, solerte e infaticabile cooperatore dal 1959, è stato trasferito quale cappellano parrocchiale a Moggio Udinese." Domenica 16 settembre dette il suo saluto alla popolazione tra la commozione generale e martedì sera 18 lasciò definitivamente la parrocchia. La popolazione e il Parroco gli serberanno sempre profonda riconoscenza per quanto ha fatto infaticabilmente nei vari settori di lavoro a Lui assegnati. Lo accompagni il nostro augurio di altrettanto fruttuoso lavoro nella nuova destinazione di Moggio. Quest'anno don Alfonso festeggia i suoi cinqant'anni di vita pastorale. Ancora oggi, a distanza di tanto tempo, a Madonna, il suo ricordo è rimasto indelebile, fra le generazioni che vissero con lui quella breve ma intesa stagione, dal 1959 al 1962. Grazie e tanti auguri, don Alfonso. |