Un pò di storia. |
Chi non conosce la serie degli avvenimenti che disposero e condussero la popolazione di Madonna ad erigersi in Parrocchia autonoma potrebbe credere che il fatto oggi compiuto fosse l'effetto di entusiasmi, di rivalità od anche d'un capriccio. Ma un breve sguardo agli avvenimenti passati convincerà chiunque che tutto il movimento per ottenere la nuova Parrocchia non fu che una necessaria conseguenza di fatti storici, dai quali risulta come anche nel passato il riparto di Madonna abbia goduto quell'autonomia oggi così solennemente riaffermata. È a sapersi che fin dall'anno 1364 la cura della Pieve di Buia era esercitata da due Vicari, uno a S. Stefano e l'altro a Madonna, i quali nel territorio ad essi assegnato avevano vera giurisdizione, godendo tutti i diritti all'infuori di quelli delle rendite, che venivano percepite da un Pievano, residente altrove. Ma nell'anno 1792 ai due Vicari di Buia venne attribuito anche il diritto alla percezione del quartese, così che ciascuno nel suo riparto essi avevano tutti i veri caratteri di un Parroco esercitante senza limiti la propria giurisdizione. Tale stato di cose venne radicalmente mutato dal Decreto 2 Ottobre 1815, col quale vennero soppressi i due Vicari di Buia, ed affidata la cura della Pieve, con tutti i privilegi, diritti e rendite, ad un unico Parroco residente presso la Chiesa di S. Stefano, assistito da un Sacerdote Coadiutore col titolo di Vicario presso la Chiesa di Madonna. Questo Coadiutore doveva totalmente dipendere dal Parroco; così che mentre prima il Vicario di Madonna aveva pieni diritti nel suo riparto, allora si trovava in realtà uguagliato ad un semplice Cappellano d'una Chiesa filiale. Era naturale che tale mutamento tutto a sfavore di una parte e tutto a favore dell'altra creasse una condizione di cose a cui non poteva in alcun modo adattarsi il popolo di Madonna e fosse cagione di dissidi e ?????????? che non potevano cessare finchè non venissero ripristinati i secolari Sinai soppressi. Da quell'epoca infatti si apre per Madonna un lungo periodo di afflizioni, di ansie, di lotte animate dall'unico intendimento di riacquistare le perdute autonomie. Tutti gli sforzi però a nulla approdavano : per l'opposizione costante di chi si credeva leso nei suoi diritti. Ma non si scoraggiarono i Madonnesi. Sebbene privi di sussidii ed incoraggiamenti, essi posero mano ad un' opera grandiosa: l'ampliamento radicale della vecchia Chiesa divenuta ormai insufficiente alla crescente popolazione. E dopo ch'essi ebbero generosamente concorso ai lavori della Matrice in Monte, nell'anno 1883 veniva benedetta la prima pietra della nuova Chiesa. La gioia gustata nel 1891 quando fu coperto il corpo centrale venne ben presto dissipata da nuovi malumori, per cui si venne alla decisione di ritentare ogni mezzo per ottenere la sospirata autonomia. In seguito a ripetute istanze l'autorità superiore emise finalmente un decreto (19 febbraio 1900) che modificava alquanto le relazioni del Vicario di Madonna colla Pieve, ma lasciava quasi immutato il principio della dipendenza e dell' esclusione di ogni antico diritto. E ad una nuova calda istanza della popolazione colla quale chiedeva non modificazioni, ma una netta separazione, l'autorità ecclesiastica rispose chiaramente ciò essere inattuabile nelle presenti condizioni. Chi non avrebbe disperato? Non cosi quei di Madonna che non a torto son detti quargnui per la loro tenacia. La Commissione presieduta dal compianto Mat. a Sovonitti ricorse fiduciosa alla S. Congregazione Romana del Concilio, e questa con l'escritto 23 Marzo 1903 comunicato all'autorità Diocesana, riconobbe esistere la causa canonica per la smembrazione del Riparto di Madonna dall'antica Pieve di S. Lorenzo di Buia. Gli sforzi, i sacrifici di quasi 90 anni erano coronati; e tosto i Madonnesi si accinsero animosi a costituire il capitale per l'erigendo beneficio parrocchiale. Un ultima istanza in data 7 Maggio 1908 veniva presentata all'Arcivescovo Mons. Zamburlini per il Decreto definitivo, e questo venne colla data 26 Luglio 1909. In esso si dichiara smembrato dalla Pieve di Buia il riparto di Madonna ed eretto in Parrocchia autonoma con confini delimitati, con redditi propri; esso stabilisce le antiche secolari autonomie soppresse col Decreto del 1815. Fu la rivendicazione di un passato sempre vivo, il principio di una nuova era per Madonna. Il Decreto che concede il Regio Assenso all'erezione della nuova Parrocchia porta la data 9 marzo 1911, il giorno 8 giugno il novello Parroco D. Giuseppe Bernardis riceveva l'ecclesiastica investitura, alla quale venne emesso il Regio Placet in data 30 Agosto. Questa in brevi linee la storia gloriosa della nuova Parrocchia. Una popolazione di ben 3500 anime con magnifica Chiesa, con ampio cimitero, distante due, tre, fin quattro chilometri dalla Pieve, necessariamente esigeva la propria autonomia anche senza la storia del passato. Ora, eliminate le discordie e dimenticate le cose passate, essa s'avvia verso uno splendido avvenire nel duplice campo religioso e civile. Popolo di Madonna, la festa di oggi è per te una ricompensa troppo desiderata, è un premio generoso alle tue fatiche; ringraziane Iddio che guidò gli avvenimenti fino a procurarti la soddisfazione di questa gloriosa giornata! |