Il Parroco (G. Bernardis)

di Lamartine

 

 

 Vi ha un uomo in ogni parrocchia non avente famiglia ma che è della famiglia di tutto il mondo. Un uomo che si chiama come testimonio, come consigliere, come agente in tutti gli atti più solenni della vita. Un uomo che accoglie il bimbo dal seno della madre, e non lo lascia che nella tomba; che benedice e consacra la culla, il talamo, il letto di morte, il feretro.

Un uomo cui i teneri fanciulli s'avvezzano ad amare, a venerare, ed a temere; cui quelli pure che nol conoscono chiamano padre ; al piè del quale i cristiani vanno ad aprire l'animo sino al più intimo recesso, e spargono le loro lagrime più secrete ; Un uomo, che per la sua condizione è il consolatore di tutte le pene dell'anima e del corpo, l'intermediario dei ricchi e degli indigenti; che vede il povero ed il ricco, l'un dopo l'altro picchiare alla sua porta, il ricco per versarci l'elemosina secreta, il povero per riceverla senza arrossire.

Un uomo il quale non appartenendo ad alcun ceto sociale, appartiene ugualmente a tutti ; alle classi inferiori per la sua vita povera, alle classi elevate per l'educazione, la scienza, per l'altezza dei sentimenti, che una religione tutta carità ispira e comanda. Un uomo infine, che sa tutto, che ha diritto di dir tutto, e la cui parola cade dall'alto sulle menti e sui cuori con l'autorità d'una missione divina e coll'impero d'una fede perfetta.

Quest'uomo è IL PARROCO.