Pasqua 1993 |
Mons. Aldo Bressani Dieci anni di vita pastorale di Maurizio Santi |
Sabato 27 marzo la nostra comunità ha celebrato il decimo anno di servizio pastorale di mons. Aldo Bressani nella parrocchia di S. Lorenzo. Alle 18. 30 in Duomo circa cinquecento persone si sono strette attorno al loro pastore per celebrare una santa Messa e ringraziare il Signore per il bene ricevuto dalla sua azione pastorale. Due lustri sono una tappa che invita a ripercorrere idealmente la strada fatta dalla comunità in dieci anni di ricostruzione spirituale. Il 26 marzo 1983, giorno del suo ingresso a Buja, don Aldo aveva detto: «Questa sera non intendo tracciare programmi; li faremo fra un anno, quando saremo in grado di lavorare assieme». I primi mesi trascorsi a Buja da don Aldo sono dedicati soprattutto alle iniziative destinate a favorire la conoscenza fra pastore e fedeli. Molto intensi sono, dunque, gli incontri con le Associazioni ed Istituzioni locali, la visita ad ammalati ed anziani, i contatti con i responsabili delle frazioni per la Messa domenicale, il coordinamento della Scuola Materna, la raccolta di informazioni relative agli emigranti. Sviscerati i problemi, rimane da individuare il modo di coinvolgere il maggior numero di persone per la promozione umana e cristiana della comunità. Nel 1984 viene costituita la Caritas parrocchiale, consolidato il gruppo dei catechisti, formato un gruppo liturgico musicale. Sempre nel 1984 è dato alle stampe il nuovo libretto dei canti - affinchè l'assemblea domenicale partecipi maggiormente durante la celebrazione della liturgia - e iniziato con frequenti riunioni a livello foraniale, il cammino di riflessione con il Sinodo Diocesano Udinese V. Venerdì 27 novembre 1987, alla presenza dell'Arcivescovo Battisti, nasce il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale, l'organismo più importante della comunità parrocchiale, che ha il compito di prendere le decisioni più significative riguardanti la vita e la pastorale della parrocchia. Per quanto riguarda l'evangelizzazione e la catechesi, la tradizionale «dutrine», viene organizzato un gruppo - comprendente laici, religiose e sacerdoti - che quindicinalmente in canonica e annualmente in un ritiro spirituale si ritrova per pregare ed approfondire i fondamenti della fede al fine di essere all'altezza di preparare adeguatamente i bambini e i ragazzi alla vita cristiana, all'impegno ecclesiale e sociale. Il cammino di formazione e responsabilizzazione dei ragazzi può assumere in questo modo consistenza e regolarità fino alla Cresima e si spera possa coinvolgere i giovani con maggior fedeltà anche dopo il sacramento della maturità cristiana. Per il cammino di preparazione alla Confermazione, infatti, non bastano più 3 mesi di incontri, ma è necessario un biennio di frequenza assidua e 2 ritiri, almeno, a Gemona o Rosazzo, per la preparazione immediata. Numerose anche le proposte per la socializzazione e la maturazione dei bambini e ragazzi (momenti di gioco dopo il vespro la prima domenica di ogni mese, cineforum, incontri di preghiera foraniali ed in Duomo a Udine,... ) e l'impegno per la collaborazione tra genitori e insegnanti nel progetto educativo degli adolescenti (incontri organizzati dall'AIMC,.. ). La vita cristiana di un credente è un cammino continuo, un processo di crescita mai concluso. Per questo don Aldo propone instancabilmente itinerari di formazione permanente per i cristiani adulti (lectio divina, partecipazione alla scuola di formazione teologica a Gemona,... ) e per le famiglie (corsi di preparazione al matrimonio in collaborazione con la forania di Gemona, centri di ascolto,... ). Inoltre, incessante è l'esortazione di don Aldo alla partecipazione responsabile alla vita della comunità ecclesiale e sociale, ad impegni concreti di solidarietà. Notevole l'impegno profuso da don Aldo per la Scuola Materna parrocchiale, che nonostante il calo demografico ha visto costantemente aumentare il numero dei bambini iscritti fìno a raggiungere e sorpassare stabilmente la cinquantina. Ininterrotto in questi anni l'interesse di don Aldo per il presepio, sia quello spirituale, quale più convincente risposta al problema della vita e al mistero dell'uomo, sia per quello di statue allestito in Duomo, sia per quello proposto agli allievi delle elementari e medie. Per quanto concerne la pastorale della carità, attraverso la Caritas parrocchiale, la comunità viene continuamente stimolata a farsi carico delle situazioni di miseria, emarginazione di poveri ed anziani e fare assieme un cammino di liberazione, promozione e crescita umana integrale. Numerosi sono stati i segni concreti (raccolta di fondi per i terremotati dell'Armenia, Joy Jackob, visite all'ospedale e al centro anziani,... ) che la Caritas guidata da don Aldo, ha posto e po' ne per educare tutti i battezzati ad una nuova mentalità di fede, per una solidarietà attiva - in particolare verso i più poveri - e per il superamento del concetto di carità come elemosina. |