2009 Agosto |
Anno Sacerdotale a Buja di Emidio Goi |
La mia consacrazione sacerdotale è avvenuta nel centenario della morte del Curato D'Ars: San Giovanni maria Vianney, nel 1959; quest'anno ho la gioia di celebrare il mio 500 di Ordinazione nell'anno sacerdotale, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI in occasione del 1500 della morte del santo sacerdote. L'anno sacerdotale ha avuto inizio il 19 giugno scorso con la solennità del Sacro Cuore di Gesù e terminerà l'anno prossimo, il 19 giugno 2010 con un incontro sacerdotale mondiale a Roma in piazza S. Pietro. Il tema scelto per l'anno è "Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote". In una società liquida, in cui le relazioni e gli impegni durano il breve tempo di un'emozione, il Papa indica ai giovani seminaristi e ai preti la virtù della perseveranza che ha contraddistinto l'intera vita sacerdotale del Santo Curato d'Ars. La fedeltà del sacerdote è strettamente legata alla fedeltà di Cristo, alla roccia del suo Amore in cui siamo innestati e in cui ci chiede di rimanere saldi, amandoci come lui ci ha amati, servendo i fratelli sull'esempio di Lui. Tanti sono i servizi, ma fra questi i principali: "Noi invece ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola" (At 6,4). Infatti, l'efficacia della vita di un sacerdote è indissolubilmente legata alla sua unione intima con Cristo Signore e Pastore; in Lui sta la sorgente inesauribile della fedeltà e della santità sacerdotale per un fecondo annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo. Cristo è stato fedele al grande progetto di Dio Padre che ama le sue creature e le vuole libere dal male e ripiene della grazia divina. Egli ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio per la salvezza del mondo. Questo progetto di amore il Figlio Gesù lo ha attuato nella fedeltà suprema del dono di sé sulla croce. La fedeltà del sacerdote deve camminare in questa dimensione, con la gioia nel cuore e la luminosità della testimonianza di vita. L'obbiettivo di questo anno speciale è far percepire sempre di più l'importanza della missione e del ruolo del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea. Il prete è chiamato a far brillare il volto di Dio tra gli uomini di oggi spesso chiusi alla fede e avvolti dall'indifferentismo religioso e talvolta ostili al cristianesimo stesso. Le sfide di oggi sono grandi e come il Santo Curato d'Ars che ha incontrato la sua parrocchia devastata moralmente e spiritualmente dalla rivoluzione francese e l'ha trasformata con l'impegno apostolico, così il prete di oggi seguendo il suo esempio di dedizione, di penitenza, di preghiera, di amore, con l'aiuto di Dio saprà ancora far presente con la parola e con la vita Cristo Gesù, unica salvezza per gli uomini di tutti i tempi. Un'altra circostanza ha reso più gioioso il 500 del mio sacerdozio in questo anno sacerdotale. Da 10 anni sono qui a Buja; con commozione il 28 giugno ho accompagnato don Luca Calligaro nella celebrazione della sua prima Messa. La vocazione di Luca è dono del Signore e grande merito ha avuto mons. Aldo Bressani nell'averla seguita con affetto; la mia opera ha trovato il terreno già ben disposto. Luca ha percorso con profitto il tempo della formazione in seminario e proprio il giorno anniversario della mia ordinazione con lui ho celebrato le mie nozze d'oro, mentre Luca gustava le primizie del suo sacerdozio. Quasi mi vien da dire "Nunc dimittis servum tuum, Domine...", "Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza... spuntare su Buja: un novello sacerdote che sarà luce per la nostra Chiesa friulana". È il nostro augurio per don Luca, è la nostra fervida preghiera. Mons. Emidio Goi, pievano |