1952 Giugno |
IN ONORE di Mons. Pietro Venier nel cinquantesimo della sua morte |
A più riprese da Mons. Arciprete, dalla stampa e dal Bollettino è stato annunciato come in quest'anno di grazia 1952 ricorra il 50.o anniversario della morte di Mons. Pietro Venier, il pievano che seppe, con la sua fede ed apostolato, formare e dirigere una così grande Parrocchia in tempi difficili e burrascosi, che costruì nel contempo, tra l'altro, il nostro bel Duomo. Nella scia di tanto luminoso ricordo è risaputo che inizieremo la costruzione del Ricreatorio Festivo, mezzo indispensabile alla formazione, della gioventù, sussidio e complemento alle esigenze della vita parrocchiale moderna. Al fine di illustrare questa impresa a tutti e nessuno possa dire di essere all'oscuro dell'avvenimento, Monsignor Arciprete ha indetto delle adunanze particolari : per gli uomini di San Stefano, Colosomano, Col Baldo, Strambons, Arrio, Caspigello e Monte Canonica martedì 4 marzo; mercoledì 5' ad Ursinins Piccolo all'Osteria Taboga; giovedì 6 ad Ursinins Grande al Bar Savonitto; venerdì 7 a S.Floriano all'Osteria Marcuzzi. Ovunque si è discusso, vagliato, commentato... e, quello che più vale, approvato! Segno che i tempi sono maturi anche per il Ricreatorio. Ai vari stati delle donne si è parlato a più riprese ed in varie circostanze in chiesa e nelle adunanze. Senza fare torno a nessuno, il Ricreatorio sta più in alto nel cuore della donna, giacché è questa la più diretta ed immediata artefice della propria creatura, anche nell'educazione del sentimento, del carattere e del cuore. E procediamo in nomine Domini. Il giorno 1 aprile, col consenso entusiasta come sempre per le cose belle e buone del Direttore Didattico prof. Violino, Pietro Menis tenne una lettura a mezzo dell'apparecchio radiodiffusore nelle Scuole del Capoluogo. Tracciava agli alunni la figura di Mons. Pietro Venier ponendola come tema per un componimento a premio per ogni singola classe. L'assegnazione dei premi riuscì alquanto imbarazzante inquantochè tutti gli scolari - ci dicono - avevano messo impegno nel singolare compito. Ci dispiace di non poter pubblicare il nome dei bravi vincitori, coi quali ci congratuliamo. Venne poi il 19 Maggio la commemorazione ufficiale e pubblica del Venier tenuta nella Sala Cinematografica del Tabeacco. Erano presenti tutte le Autorità cittadine civili e religiose, rappresentanze, artisti, personalità e una folla che stipava la vasta sala. Apriva la serata Mons. Arciprete con brevi parole di prolusione. Quindi il coro diretto da Don Mario Monaco eseguiva alcuni canti introduttivi molto bene eseguiti ed applauditi. Dalla lettura che seguiva da parte di Pietro Menis, la figura del Venier balzava "viva" nei suoi vari aspetti, dall'uomo di fede e di azione, al formatore di coscienze e di caratteri, il tutto inquadrato nella Buia del tempo divisa ed aspra, nel secolo anticlericale e massonico. Quindi sullo schermo veniva proiettata una serie di vecchie fotografie nella realizzazione di Renato Barnaba: una presentazione piena di buon gusto e finezza di paesaggi, associazioni, tipi e scorci, avvenimenti, il tutto ormai appartenenti ad un mondo scomparso: il mondo che Mons. Venier vide nella sua vita terrena e quello che in gran parte egli contribuì a modificare con la sua lungimirante oculatezza. L'interessante rassegna si concludeva con la presentazione ed illustrazione di un' opera d'arte compiuta dai nostri bravi artisti: Troiani, Ursella, Giampaoli, Monassi, Gallina, Pezzetta, Baldassi G. e Baldassi Tarcisio. La serata ha lasciato la più gradita impressione ed un desiderio in tutti che più frequenti siano approntate queste manifestazioni per la ricreazione dello spirito, l'educazione del cuore e l'arrichimento dell'intelletto. Per la cronaca diremo che la proiezione delle vecchie fotografie venne ripetuta nella palestra delle Scuole giovedì 29 maggio per la popolazione scolastica delle Elementari e dell'Avviamento Professionale. Invece il giorno 15 corr. Mons. Venier sarà commemorato in Duomo con solenni funzioni officiate dal Rev.mo Vicario Generale dell'Archidiocesi Mons. Luigi Venturini. -------------------------- Senza principi un uomo è come una nave senza bussola né timone, abbandonata ad ogni vento. (Smiles) |