1964 Novembre-Dicembre

Partenze:  Don Giovanni Petris

 

Strano, ma vero. La nostra parrocchia sembra un banco di prova o una rampa di lancio, vuoi per i monti, vuoi per il mare, per i nuovi sacerdoti. Facciamo il calcolo? Don Luigi Bernardis 3 anni, don Gigi Della Longa 6 anni, don Renato 4 anni, e, l'ultimo, don Giovanni, 3 anni.

Quando proprio le cose incominciano ad andar bene, ci s'incomincia a capire, a fare qualche cosa, di punto in bianco la scena muta e... ci si trova da capo. Di chi la colpa? Di nessuno. E' una cosa necessaria anche se non ci va a genio. Dobbiamo abituarci a vedere un po' le cose in modo soprannaturale, con l'occhio di Dio. Non per questo che non ci dispiaccia (a noi sacerdoti dispiace più che a tutti perché dobbiamo ricominciare), ma resta pur sempre vero il proverbio che dice: «Non cade foglia che Dio non voglia», e che «Le mie strade non sono le vostre strade», dice il Signore.

E così, sia pure a malincuore, abbiamo dovuto lasciar partire don Giovanni per Laipacco, periferia di Udine, sua nuova destinazione. Ci ha salutati la domenica 13 settembre: commosso Lui, commossi noi e poi, il giorno dopo, «sciao», se n'è andato, e chi s'è visto s'è visto.

Resta però in mezzo a noi con il bene che ha fatto soprattutto in mezzo ai ragazzi, ai giovani, agli ammalati ed anziani, persone tutte cui ha dedicato con entusiasmo sacerdotale esemplare, le sue ore migliori, senza badare alle fatiche, seguendo solo ciò che il suo cuore generoso di apostolo e di sacerdote di pietà gli suggeriva di fare. E non dimentichiamo il suo spirito organizzativo: le tre feste di S. Ermacora preparate in modo encomiabile, e l'ultima festa, la più bella, quella di Ursinins Grande, festa che noi non dimenticheremo... Don Giovanni se n'è andato, ma resta in mezzo a noi col bene fatto, col suo ricordo che continuerà sempre a farci del bene.