Luglio 1966 |
Vi parla il nuovo Arciprete Sac. Angelo Cracina |
Miei cari parrocchiani, dopo quattro mesi conservo ancora viva e fresca l'immagine della grandiosa manifestazione di religiosità e di gentilezza che avete dato il giorno del mio arrivo. Sapevo delle imponenti onoranze da voi tributate al dott. Ottavio Vidoni, al comm. Lino Calligaro, e della solenne dimostrazione di stima e gratitudine offerta a mons. Domenico Urbani che partiva. Ma ciò che ho visto io stesso, ciò che han visto i miei ex parrocchiani di S. Leonardo quel pomeriggio del 19 marzo, è stato superiore alle previsioni. Me ne felicito con voi perché quella è stata una chiara rivelazione dei vostri sentimenti e torna a vostro onore. Aggiungo anche che torna a onore di mons. Urbani e degli altri miei illustri predecessori che hanno coltivato in voi queste belle doti morali che avete. Per quanto riguarda la mia persona io vi ringrazio di cuore tutti. In particolare voglio ringraziare il clero della Pieve, quello nativo e quello addetto alla cura d'anime con don Luigino, don Valerio e i professori don Giancarlo e don Fulvio in testa. Poi il clero del Comune e della Forania, le reverende Suore, gli iscritti all'Azione Cattolica, le autorità con a capo l'illustrissimo sing. Sindaco, prof. Ermes Santi, la cantoria ed il corpo bandistico. Che il Signore, per l'intercessione dei santi Lorenzo e Stefano, ci conservi anche in avvenire uniti ed affezionati! Abbiamo urgenti problemi da risolvere che richiedono concordia e generosità. Essi si chiamano : riscaldamento del locale dell'Asilo, costruzione della Casa della Gioventù, restauro della Chiesa matrice, sistemazione e completamento del Duomo. Bisognerà però che prima paghiamo i nove milioni di debiti già fatti. Quando penso che avete costruito in tempi difficili un Duomo ed una canonica così sontuosi, il cuore mi dice che siete capaci di qualsiasi opera di utilità pubblica per grande che sia. La mia fiducia conta anche su di voi, cari emigranti. Perché vi so molto affezionati alla vostra terra natia e sensibili alle necessità che preoccupano i vostri concittadini. Che il Signore vi conservi la fede e benedica il vostro lavoro! Ricordatevi ancora di noi e gradite un cordiale saluto che a nome di tutti vi porge il nuovo Arciprete. |