1968 Gennaio Febbraio

La sua ultima predica

testamento spirituale di Domenico Urbani

 

Accetto volentieri dalle mani di Dio benedetto tutto quanto mi può accadere, qualunque forma di malattia e di morte, come atto di adorazione, di riparazione e di amore. In modo particolare come pegno di riconoscenza per avermi fatto appartenere alla Santa Chiesa Cattolica e al Sacerdozio. Benedico i miei Superiori, i venerati Arcivescovi del mio Sacerdozio, e rinnovo l'assoluta obbedienza e devozione filiale.

Domando perdono a Dio di tutti i peccati della mia vita; domando perdono ai miei parrocchiani per le mancanze nel dovere, per le omissioni volontarie ed involontarie, per l'esempio non sempre all'altezza della mia missione.

Domando ai miei carissimi figli spirituali, i fedeli di Buia, che siano sempre fermi nella fede illuminata e cosciente, sempre uniti alla S. Chiesa Cattolica praticanti dei SS. Sacramenti, viventi sotto la protezione della Madonna ed uniti col cuore ai cari defunti, e custodiscano il decoro della loro bella Chiesa. Pregherò tanto e sempre per voi! Per i pargoli, per la gioventù, per i papà e le mamme, per i cari anziani ed ammalati, per i diletti emigranti...

E voi ricordate al Signore con la preghiera questo vostro arciprete che ha voluto bene a tutti, che vi chiede scusa per eventuali mancanze e che vi porta sempre nel suo cuore sacerdotale.

sac. DOMENICO URBANI

E' il suo testamento spirituale che egli ha voluto fosse letto in duomo il giorno del suo funerale.