1978 Dicembre |
Lettera del Vicario Economo Spirituale di Giovanni Nicoletti |
CARISSIMI AMICI DI BUJA, coloro che frequentano la chiesa già mi conoscono. Per gli altri che riceveranno questo Bollettino, a Buja e lontano da Buja, devo premettere una parola di presentazione e devo spiegare questo titolo così strano con cui la chiesa ufficialmente mi qualifica. Mi chiamo Padre Giovanni Nicoletti. Appartengo a una comunità di sacerdoti: gli Oblati diocesani, che sono al servizio, non di una parrocchia particolare ma di tutta la Diocesi per i compiti di emergenza. Non sono né Monsignore né Parroco di Buja: rimarrò qui a servire il bene di Buja fino alla designazione e all'ingresso del nuovo Arciprete. VICARIO ECONOMO SPIRITUALE VICARIO significa che ho, temporaneamente, tutte le competenze e le funzioni del Parroco. ECONOMO significa che il mio specifico compito è di curare che nulla vada perduto (nel senso del termine friulano: «tignì-cont», per capirci) di tutto ciò che di bene hanno fatto i Sacerdoti che mi hanno preceduto. L'aggettivo SPIRITUALE sottolinea che non sono economo in senso amministrativo soltanto, ma che i tesori da custodire sono soprattutto quelli morali e spirituali, quali le tradizioni, la spiritualità, la moralità di una popolazione. BUON NATALE Spiegato questo, ora accettate i miei auguri di Buon Natale: Augurio che venga, a Natale — nella vostra famiglia e nella vostra vita — il Signore Gesù! Immagino che qualcuno di voi ora maliziosamente pensi: ma non è già venuto circa duemila anni fa a Betlemme? e magari aggiunga: ... e non è cambiato nulla! Che senso ha dunque augurare che venga nel prossimo Natale 1982? MI SPIEGO CON UN ESEMPIO Voi siete una famiglia: siete GIÀ sposati ma NON ANCORA abbastanza; GIÀ vi amate ma NON ANCORA pienamente. Così siete GIÀ CRISTIANI (almeno un poco ... sia pure pochissimo) ma NON ANCORA ABBASTANZA avete aperto a Cristo le porte della vostra casa e del vostro cuore. Tutto sta in quelle due parole GIÀ - NON ANCORA che sono la dinamica di ogni vita, anche di quella cristiana. Vivere è, infatti, camminare dal — (meno) verso il + (più), altrimenti è morire. Ecco, dunque, il senso di questo augurio e preghiera insieme, rivolta a Dio e a voi: Rinasca e sia accolto nel vostro presepe e nel vostro cuore il Signore Gesù! E ADESSO PASSIAMO AL CONCRETO Speravo per Natale di potervi almeno presentare il nome del futuro Arciprete di Buia e invece ... ancora fumata nera! Perché queste lungaggini? dite voi. Rispondo: Rendetevi conto che il Sacerdote che accetterà di venire a Buia ha davanti a sé alcuni problemi e impegni ... «enormi». Posso elencare qui solo i problemi materiali perché sono i più tangibili e facili da capirsi da tutti. Chiedo scusa e spero di non essere giudicato poco Sacerdote, se, in questo Bollettino, non voglio affrontare quelli spirituali che so essere di gran lunga più importanti e urgenti, quali la fede, la moralità, l'unità comunitaria di un popolo, l'educazione cristiana dei fanciulli, la spiritualità, ecc. ELENCO DEI PROBLEMI MATERIALI: 1) Un DUOMO da costruire: compito che basta per consumarci una vita; 2) La PIEVE DI S. LORENZO in Monte: un intero patrimonio artistico tutto da ricostituire per le identità e la storia di Buja e del Friuli; 3) La chiesa di S. FLOREANO in restauro da attrezzare e rendere funzionante; 4) II Santuario della Madonna della Neve di URSININS GRANDE da salvare; 5) La CASA CANONICA in costruzione; 6) La SCUOLA MATERNA parrocchiale da mantenere in vita (se sarà possi bile) perché è un immenso valore che siamo in pericolo di perdere. Il peso finanziario più grave lo prende lo Stato! ... Dovrebbe prenderselo! ... perché si è assunto un impegno preciso al momento del terremoto ... Noi speriamo. Però anche se lo Stato farà tutto il suo dovere, il Duomo ci sarà ripristinato praticamente al grezzo. S. Floreano ci sarà consegnata per Natale 1983, vuota e senza alcun impianto. Al resto (e capite che resto!) dovrà pensarci il Parroco (... anzi, scusate, il Parroco e Buja ... cioè voi!). LA CASA CANONICA IN COSTRUZIONE Veniamo al problema immediato che mi preoccupa non poco e alla PROPOSTA CONCRETA che è oggetto di questo Bollettino. La Casa canonica (che non è solo abitazione dei preti, ma, come spiegato in altra parte, è il centro sociale della vita della parrocchia) ora sta diventando una realtà: le fondamenta sono gettate e i muri salgono veloci, grazie all'impresa, all'architetto e alle maestranze che procedono seriamente e speditamente. A me quei muri ora insinuano una preoccupazione che voglio comunicare a tutti voi: 1) Lo Stato, col suo contributo, coprirà gran parte delle spese. C'è, però, una considerevole parte che tocca a noi, Parroco e parrocchiani di Buja: per l'esattezza opere per 52 milioni; 2) Tali parti sono inscindibili da tutto il complesso e addirittura con prece denza, per cui tra qualche mese (e forse ancora sede vacante) dovremo incurvare le spalle sotto un pesante fardello di debiti. Ci toccherà impegnare tutte le riserve che abbiamo, anche se vincolate come scopo definitivo al Duomo o ad altri scopi. Anche facendo questo una buona metà ci mancherà. Ci pensate al fatto che, con il tasso di interessi che corrono oggi nelle banche, un'eventuale somma presa in prestito, dopo quattro anni risulterà diventata doppia, a causa degli interessi che si devono pagare? LA MIA DOMANDA A VOI TUTTI CHE LEGGETE Ecco la mia proposta concreta che esprimo con UNA DOMANDA: che faccio a voi: Al nuovo Arciprete che accetterà di venire a Buja, quando gli stringerò la mano, io vorrei fare un discorso pressapoco così: «Amico, ti passo un fardello ben pesante, però coraggio. Ti dò anche la prova che Buja non ti lascierà solo ad arrangiarti; ti si stringe vicino ed è disposta a metterci sotto le sue spalle poderose. Qui ci sono oltre mille famiglie pronte ad aiutarti; tu pensa alle loro anime e ai loro figlioli, loro penseranno ai debiti!». MI AUTORIZZATE? Se avete capito la domanda in questo Bollettino TROVERETE ALLEGATA UNA BUSTA PER LA VOSTRA RISPOSTA. Grazie di cuore da parte mia e sua (del nuovo Parroco, anche se non c'è ancora) e anche a nome di tutti voi parrocchiani a ciascuno di voi che vorrà concretamente rispondere con un bel dono di Natale alla sua parrocchia. GRAZIE AMICI. Padre Giovanni |