1934 Ottobre

Cenni biografici di Mons. Giovanni Chitussi

Saba

 

Il novello Monsignore è nato a Forgaria il 26 Giugno 1895, da famiglia che diede più volte, nelle generazioni passate, dei sacerdoti alla Diocesi. Tra i fedeli di Lonca-Passeriano vive tuttora in benedizione la memoria di D. Chitussi, il cappellano dal cuore d'oro.

Alla sua volta la Parrocchia di Preone e mezza Carnia ha ammirato, per quasi cinquant'anni, la generosità e la magnanimità di « Pre Antoni », zio del nostro Monsignore. Caratteristica dei sacerdoti Forgaresi è la perspicacia della mente e la laboriosità che talvolta può sembrare irrequietezza ; caratteristica dei sacerdoti Chitussi è la tene­rezza materna del cuore sotto una scorza, ora inconsciamente ora volutamente, rude. A queste doti il novello Monsignore aggiunge la sua fisionomia individuale e cioè una elasticità di mente unita all'impeto verso il meglio, quasi direi verso gli estremi.

Ancora chierico rifuggiva dalle mezze misure e dalle mediocrità : - nello studio come nello sport, nelle pratiche di pietà come nelle ascensioni alpine o nel nuoto, Chitussi doveva sempre eccellere e talvolta eccedere. Parimenti nei quattro anni di servizio militare (1915-1919) dalla Sanità passò alla Fanteria, da questa all'Artiglieria, da questa all'Areonautica. Se non avesse avuto la vocazione di farsi prete, avrebbe superato in ardimento e tenacia i nostri eroi migliori della guerra e del dopo guerra.

Il 21 Marzo 1920 celebrò, nella sua Parrocchia natia, la prima S. Messa ed io ricordo molto bene con quanto entusiasmo il popolo forgarese partecipò e rese più solenne la sua festa. Il popolo, ch'è giusto estimatore dei valori, rav­visava nel novello sacerdote il prete dei lavoratori, della plebe, la stoffa del curatore d'anime.

I pronostici popolari ebbero conferma dai fatti. Nella frazione di S. Rocco, dove esercitò il Sacro Ministero dal 1920 al 1927, D. Chitussi fu il moto perpetuo. La Chiesa venne riattata, e poi provveduta di arredi e di suppellettili; fu edificata la canonica nuova; per merito suo si ottenne il Decreto di elevazione a Vicaria ; fu organizzato il servizio religioso. Insomma (come si espresse anche recentemente un autorevole rappresentante di quella popolazione) Don Chitussi fu il fondatore della Vicaria nel senso materiale, morale e religioso della parola.

Dal 1927 al 1929 fu a Pradielis. Vi passò come meteora, eppure lasciò una impronta incancellabile del suo passaggio. Bastò quel breve periodo perché Don Chitussi portasse a buon punto l'Asilo Infantile, che doveva servire anche per sede delle Associazioni di Azione Cattolica.

Nel Marzo 1929 la fiducia dei Superiori lo chiamava ad essere in questa Pieve il « baculus senectutis » al compianto Mons. Bulfoni.

Con quale deferenza abbia trattato l'emerito suo predecessore, con quale zelo abbia iniziato e vada continuando qui il suo pastorale ministero, il popolo tutto, i confratelli, le Autorità ne rendono valida e sicura testimonianza. Le Associazioni Cattoliche, le Confraternite, le Pie Unioni, le frequenti predicazioni straordinarie ai diversi ceti e nelle diverse borgate (indimenticabile la grande missione del  1930), l'organizzazione della Dottrina Cristiana, la divozione al Sacro Cuore di Gesù - ebbero da lui o la vita o il valido impulso. Il campanile, la cupola del cimitero, la chiesuola del S. Cuore di Gesù presso la Casa di Ricovero porteranno il suo nome. Provvide il Battistero della Chiesa di Tomba, ma sopratutto vi provvide e provvede perché quei filiani discosti sentano la presenza morale del proprio Parroco.

In questo quinquennio di ministero Monsignor Chitussi ebbe dalla sua popolazione il plauso solenne ed inequivocabile per la vastità e grandezza dell'opera sua nell'occasione del suo ufficiale ingresso quale nuovo Arciprete di questa Pieve illustre.

Il popolo gli fa anche un addebito. « Il nostro Arciprete è sempre in movimento». Ma ho osservato che quelli che lo vorrebbero più sedentario sono proprio quelli (e cioè quasi tutti i suoi parrocchiani) che a lui si rivolgono per una pratica, per un consiglio, per una direttiva, per un favore. E poiché Mons. Chitussi dice a tutti di sì, ne avviene che non l'automobile basta al suo desiderio di far bene, ma gli vorrebbe - e sempre in efficienza - un velivolo.

Il quale, per la sua consuetudìne di andare in alto e di passarci sopra, mi sembra molto adatto per un Curatore d'anime.

Per due motivi.

In primo luogo perché il buon Pastore tende con l'opera sua a portare le anime in su.

Secondariamente perché il Curatore d'anime deve cercare di far bene sempre, dovunque, comunque a tutti, passandoci sopra all'inevitabile disparità di giudizi del pubblico.

Dico « passarci sopra » quando (come nel caso di Mons. Chitussi) i «si dice» si risolvono in altrettanti testimoniali della sua attività, del suo zelo, della sua complessa opera parrocchiale.

SABA