1946 Dicembre

Il Commiato dell'Arciprete

di Giovanni Chitussi

 

 

CARISSIMI,

dal 1. ottobre non sono più il vostro Arciprete, e coi primi di gennaio la-scierò definitivamente la Parrocchia. Questo passo avrei voluto farlo ancora Vanno passato, ma S. E. Mons. Arcivescovo non volle assolutamente accettare la mia rinuncia. Ritornato alla carica quest'anno, in seguito alle mie reiterate insistenze e pressioni fatte, anche dopo la plebiscitaria sottoscrizione e manifestazione di affetto e di stima fatta in mio favore, di cui ve ne sono infinitamente grato, S. E. Mons. Arcivescovo mi scriveva che " a  malincuore '' aveva accettato la mia rinuncia in data 30 settembre e mi nominava Economo Spirituale della Parrocchia pregandomi di rimanere sul posto fino alla nomina del nuovo Arciprete.

Questa mia determinazione ha sorpreso non soltanto voi, ma quasi tutta la Diocesi e molti vanno  fantasticando i motivi (tutti accampati per aria) che mi hanno indotto a tal passo.

Il motivo è uno solo ed è molto semplice. Da qualche anno mi sono venuto a trovare in uno stato d'animo tale che il peso della Parrocchia, grande ed importante, è di gran lunga superiore alle mie forze morali, intellettuali e fisiche; per cui dopo aver pregato, pensato, di essermi consigliato, dopo di aver vagliato il pro ed il contro, ho visto chiaramente che per il bene dell'anima mia e delle anime vostre è bene che io me ne vada.

Questo, e solo che questo, è l'unico motivo della mia rinuncia. Quanti mi comprendono e comprendono le necessità della Parrocchia non possono che plaudire alla mia determinazione.

In questo mondo nessuno è necessario, tutti possiamo e dobbiamo essere utili. Io ho cessato di essere utile a Buia, anzi la mia permanenza sarebbe più di danno che altro, e quindi ringrazio il Signore che mi ha ispirato questa decisione che se sarà dolorosa per voi, lo è, ve l'assicuro, ancora molto più per me.

Pregate il Signore per me perché '"possa riuscire utile a qualche cosa, nel nuovo posto che i Superiori si degneranno assegnarmi.

Lascio la Parrocchia dopo 18 anni (mancano due mesi) di permanenza in mezzo a voi. Qui ho consumato tutte le mie energie morali e materiali, e qui lascierò parte del mio cuore.

Ringrazio tutti e ciascuno di voi per la valida cooperazione che mi avete dato e per l'entusiasmo con cui avete corrisposto alle mie iniziative per il bene della Parrocchia. E se il bene spirituale non ha potuto camminare di pari passo coi progressi materiali (facciata, campanile, orologio, aule di dottrina, battistero, apparamenti, chiesa del S. Cuore, chiesa del Cimitero, impianto elettrico del Duomo, ecc.) debbo riconoscere che la mancanza è esclusivamente mia. E di questo domando perdono prima a Dio e poi a tutti ed a ciascuno di voi. Dite al Signore che abbia pietà e misericordia di questo povero prete.

Ringrazio in maniera particolare tutti i membri di Azione Cattolica e le Autorità tutte per il valido appoggio e per lo spirito di compatimento che mi hanno sempre tesato.

Domando perdono a quanti in qualunque maniera avessi offeso con paro-» le o con fatti e se qualche volta, vittima del mio carattere impulsivo ed irascibile, fossi stato occasione di scandalo. Non sento il bisogno di perdonare alcunché a nessuno, perché mi pare di non aver avuto mai odii, né conservato rancori; e, ancora, mi pare di aver fatto del bene a tutti, quando ho potuto, senza guardare in faccia a nessuno.

Se è volontà di Dio separarci quaggiù, è anche volontà di Dia riunirci per sempre lassù, in Paradiso. Stiamo uniti nella carità e nell'amore di Dio. Procuriamo di tenere sempre accesa questa fiaccola colla preghiera vicendevole e con una vita veramente cristiana.

Non è passato giorno del mio ministero sacerdotale in mezzo a voi senza che io non vi abbia ricordati tutti al Signore, specialmente nella S. Messa; continuerò a farlo anche in avvenire. E nel darvi l'ultimo saluto vi prego di una sola carità: ricordatevi nelle vostre preghiere di quel povero prete che fu il vostro Arciprete, che vi volle sempre bene e che sarà sempre.

 vostro aff.mo in Cristo Gesù Sac. GIOVANNI CHITUSSI