Natale 1992 |
Mons. Angelo Cracina Sac Valerio Zamparo |
Il 20 settembre 1992 è morto Mons. Angelo Cracina, Arciprete âi Buja per più di tre lustri. Don Valerio che fu suo collaboratore per diversi anni ci presenta la sua figura. Mons. Angelo Cracina è nato a Campeglio di Faedis il 16 aprile 1909. Dopo aver compiuto gli studi presso il Seminario Diocesano è stato consacrato sacerdote da Mons. Giuseppe Nogara il 23 luglio 1933. La sua vita pastorale è iniziata in Carnia, a Paularo, da lì è passato a Gemona, come Vicario dell'Arciprete, a Vernassino e a San Leonardo, nelle Valli del Natisone, dove svolse la sua opera dal 1939 al febbraio del 1966. Nel marzo di quell'anno Mons. Cracina viene nominato Pievano Arcipretale di Buja e responsabile della Forania. Dal 1982 era canonico dell'insigne capitolo di Santa Maria Assunta in Cividale del Friuli. EGLl FU UN SACERDOTE PASTORE Ha sempre coltivato in modo particolare l'istruzione catechistica, impartendo principi solidi e sicuri. Riusciva molto bene nella catechesi dei fanciulli della Prima Comunione e di quarta e quinta elementare. Gli alunni di Mons. Cracina ora sono tutti giovanotti o adulti, ma si ricordano ancora le sue lezioni impostate così sapientemente, con esempi ed arricchite da un continuo dialogo e riferimenti al Vangelo, oltre alla presentazione dei principi morali e di quelli della fede cristiana. Ogni lezione terminava con la consegna dei «bonbons» come diceva lui scherzosamente. Egli aveva un'attenzione particolare verso le persone malate ed anziane: le visitava periodicamente e s'intratteneva con esse con tanta cordialità ed umanità. Aveva una pastorale sapiente verso di loro, perchè le aiutava a scoprire il valore della preghiera; a meditare sul Vangelo, faceva capire l'importanza della buona lettura della vita dei santi e le aiutava ad accettare le sofferenze e tutto ciò che Dio permetteva con fede e coraggio in comunione con Cristo sofferente. Molti lo ricordano ancora, certamente con rimpianto quando arrivava per la visita ai malati — da principio con la moto e poi a piedi — con quella sua cartella nera di cuoio, sempre ricolma di libri e di tante caramelle. Lo ricordano così anche i vecchietti della Casa di Riposo di Buja, che settimanalmente visitava. SACERDOTE DELLA CARITA' Chiunque arrivasse a bussare alla porta della sua canonica, riceveva sempre un aiuto paríicolare; inoltre l'aiuto economico, umano e sacerdotale veniva portato da lui personalmente presso le famiglie dove c'era necessità. Quanti giovani studenti possono affermare di aver avuto un aiuto costante da lui durante tutti gli studi superiori ed universitari, senza il quale certamente sarebbe stato impossibile proseguire gli studi. Inoltre dopo il terremoto del 6 maggio 1976, Mons. Cracina si prodigò con tutte le sue forze a soccorrere ammalati, anziani, e a portare la parola del conforto e della solidarietà. Tra i fatti di rilievo nel dopo-terremoto, vanno ricordati il ripristino del Campanile, il restauro della Casa della Gioventù, il ripristino della Scuola Materna, la costruzione della Cappella di Santo Stefano, l'inizio dei lavori della nuova Casa Canonica. Non lascia nè campi nè case, ma un patrimonio di opere di carità verso i più poveri. SACERDOTE FEDELE Sostenuto da una valida vocazione, egli era convinto del suo sacerdozio, dono ricevuto dalla Chiesa al servizio al servizio delle anime a lui affidate. Era sacerdote di una grande spiritualità: l'ora di adorazione settimanale, la fedeltà degli esercizi spirituali annuali, la meditazione dopo la S. Messa ne sono una testimonianza. Egli fu un sacerdote integro; con grande spirito di sacrificio ha dedicato la sua vita al bene delle anime, in piena fedeltà alla Chiesa, curando particolarmente la liturgia della domenica, le feste della Madonna e la recita del Rosario nei mesi di maggio e ottobre. Frequentò la Pontificia Università Lateranense e nel 1974 si laureò «Magna cum laude» in Teologia Dogmatica e successivamente in Liturgia Pastorale. Compì tali studi non per vanità personale, ma per dare alla sua parola più autorevolezza e per saper rispondere alle esigenze della grande comunità bujese, culturalmente molto viva e preparata. Nella predicazione, il suo linguaggio era semplice, sincero, fluido e ben accetto. Durante la sua presenza a Buja ha sempre dato sostegno e collaborazione nel campo culturale. Sono stati infatti istituiti il Circolo Culturale Laurenziano, l'Editrice Laurenziana, il «Premi Nadâl Furlan», riservato a personalità regionali di sensibilità cristiana. Giustamente il Circolo Culturale Laurenziano volle insignito tra i premiati dell'ambito riconoscimento il suo Monsignore (1979), con la seguente motivazione: «Per la carica di profonda umanità, animata dalla fede; per la fresca, sorgiva capacità di credere alla vita, di riconoscere entusiasticamente il bene, dovunque si trovi; per l'amore costante e fattivo alla cultura e alle tradizioni etniche, religiose e civili delle popolazioni del Friuli orientale; concretato nella sua attività pastorale, nei suoi studi e nelle sue pubblicazioni». Con la morte di Mons. Angelo Cracina, parte da noi un sacerdote di Dio, dopo una lunga vita, sia tra le genti di S. Leonardo di Buja, sia come canonico di Cividale, lasciando dovunque, in tutte le anime affidategli, un fulgido esempio di sacerdote e di amico. Dio accolga ora nel suo regno di Pace il suo servo buono e lo annoveri nella gloria dei Santi. |