Maggio 2010 |
La processione dell'Annunziata a Tomba: il Borgo dei Saletti in memoria di Giannino Toniutti |
Solo ogni cinque anni la processione della festa dell'Annunziata esce dai confini di Tomba per raggiungere il borgo medioevale dei Saletti, dall'altra parte della provinciale Osovana. È una tradizione la cui origine si perde nel lontano passato, ma si sa con certezza, e con tanto di documentazione fotografica, che negli anni '50 del XX secolo la devozione popolare metteva in scena, nella borgata, suggestive rappresentazioni sacre che avevano lo scopo di accogliere la statua della Vergine, venerata nella chiesa di Tomba e portata a spalle dai fedeli al seguito del cappellano don Alessio o, dopo l'erezione di Tomba a parrocchia nel 1960, dal parroco don Corrado. Il 18 aprile scorso, non senza qualche ansia per gli imprevisti del tempo, la manifestazione si è ripetuta con la processione guidata da mons. Emidio Goi e con la partecipazione della Banda Cittadina e di tanta gente. Tra le splendide quinte naturali costituite dalle antiche case accuratamente ristrutturate dopo il terremoto, attendeva il corteo una incantevole figura vivente della Vergine. Incorniciava la scena un efficace allestimento di cieli e nuvole, cui faceva seguito un viale infiorato appositamente realizzato dai borghigiani con oltre un centinaio di paletti addobbati di fiori veri e di carta. Il percorso tra i cortili del borgo era anche segnato da grandi pannelli espositivi con fotografie delle passate edizioni della manifestazione. Immancabile la musica: i rintocchi delle campane di Tomba, appositamente registrati e mandati con un amplificatore, oppure le note struggenti dello Stabat Mater del Palestrina e di altri brani dedicati alla Madonna. In realtà, tutte le famiglie dei Saletti si erano mobilitate da tempo sotto la regia di Rita Covasso per allestire adeguatamente l'omaggio alla Vergine Maria. Aggiungeva solennità al già importante appuntamento quinquennale, infatti, il ricordo di Giannino Toniutti, nativo del luogo e scomparso nel dicembre scorso, noto come fondatore della "Segnaletica Bujese", ma anche buon pittore e scultore figurativo. Forse allevato alla devozione per la Regina del Cielo dalla madre Anna, che si dice essere stata tra le più ferventi promotrici del passaggio della processione nel borgo, egli stesso aveva manifestato la sua devozione alla Madonna mettendo a disposizione i suoi talenti artistici per realizzare un'ancona con l'apparizione di Lourdes, o per dipingere, alle spalle della statua dell'Annunziata, nella chiesa di Tomba, il fondale preesistente al terremoto. L'affetto per la memoria di questo personaggio schivo e generoso è stato dunque largamente dimostrato dall'impegno che l'intero borgo ha profuso nei preparativi, ma è stato ancor più significativamente suggellato dall'interpretazione della nipote Debora nelle vesti luminose della Madonna. Un segno forte e positivo di continuità nelle tradizioni di fede, di borgata e di famiglia. |