1974 Aprile 

I testimoni di Geova

 

Chi sono?

Si tratta di un movimento religioso staccatosi dalla setta dei protestanti avventisti (di coloro cioè che credono nell'avvento prossimo o già in atto della fine del mondo).

Ne fu fondatore Charles Taze Russel il quale nel 1872 riunì attorno a sé un primo gruppo di aderenti chiamati studiosi della Bibbia. Partito dalla preoccupazione di ricercare quale fondamento biblico avessero le verità cristiane, concluse che non ne avevano alcuno.

Predicò che la fine del mondo sarebbe avvenuta nel 1914. La setta si diffuse in Europa nel 1930. Nel 1931 decisero di assumere il nome di "Testimoni di Geova". Scelsero la parola Geova ritenendola la più biblicamente esatta per indicare Dio.

Geova, però, così come é presentato in tutti i loro libri che parlano del Regno finale, resta troppo il Dio guerriero e vendicatore delle piaghe d'Egitto e del passaggio del Mar Rosso. La loro dottrina si riassume nei seguenti punti:

1 - La fine del mondo é vicina.

2 - L'anima non é immortale. Gesù non é Dio.

3 - Dio non é Uno in tre persone; la Trinità pertanto é assurda.

4- Il culto non comporta che il battesimo per immersione.

5 - Hanno in orrore la Chiesa cattolica.

Quale credito meritano?

 a) Le loro profezie sulla fine del mondo non hanno fondamento né bibli co, né storico, né scientifico.

b) II loro rifiuto dei fondamentali dogmi cristiani della Divinità di Cristo e della Trinità non é motivato seriamente né con la Bibbia, né con la Tradizione, né con la storia delle religioni.

c) II loro uso della Bibbia desta una giusta ammirazione; peccato, però, che sia spesso arbitrario.

d) L'accordo tra Bibbia e scienza é visto da loro come subordinazione delle scienze alla Bibbia nello stesso campo scientifico; ciò li porta ad affermazioni assurde e superate. Due riserve vanno fatte: sul lóro moralismo troppo rigorista e sulle motivazioni di certi atteggiamenti sostanzialmente buoni, come la obiezione di coscienza, la rivendicazione dei diritti di Dio nella società ecc... ma che, nel contesto delle lotte da loro predicate, facilmente possono trascinare al fanatismo e all'intolleranza.

E' possibile un dialogo con loro?

Diciamo che é praticamente inutile. Essi per principio si ritengono solo testimoni del Regno finale ritenuto imminente. Pensano, quindi, di avere soltanto da farsi ascoltare. Il dialogo lo accettano e lo cercano per far accettare le loro idee, ma non per tener conto di quelle degli altri.

Come dobbiamo comportarci?

Ormai li conosciamo anche noi quasi di persona: non ci hanno lasciato in pace nemmeno il giorno di Natale. Hanno una insistenza che rasenta la maleducazione. Non per questo ci dobbiamo sentire autorizzati di mancare loro di riguardo.

Trattiamoli con gentilezza, ma assumiamo un atteggiamento di grande fermezza. Perché?

Perché amiamo troppo la nostra fede per permettere che venga in-sultata con alterigia e ci teniamo alla nostra dignità di uomini liberi e non tolleriamo che entri nelle nostre case chi vorrebbe impedire la fedeltà alle nostre scelte.