INDIETRO

Da «Il conte pecorajo» 

diIppolito Nievo

(1856)

di Andreina Nicoloso Ciceri

 

FOTO

 

Maria, la protagonista, in fuga da Torlano, chiede ad una vecchia mendicante indicazioni per raggiungere Buja e proseguire poi per S. Daniele:

Dal Cap. X:

...Eccola lì, guardate, dentro il paese; staccatevi dalla postale al primo canto a sinistra, e poi sempre dritta fin sotto il colle; allora prendete per quel sentiero a destra che lo guadagna in linea retta; e salita per quello due miglia circa, voltate a manca fino ad una fornace; e là v'insegneranno il resto!

Dal Cap. XI:

Intanto Maria, inerpicatasi per il sentiero indicatole, non c'era verso che potesse scoprire quella tal fornace, dove le dovevano insegnar oltre il cammino. Sia che la vecchia per tristizia l'avesse male imbeccata, sia ch'ella per il troppo affanno onde era presa se ne fosse smemorata, il fatto sta che cadeva il sole ed ella girava ancora sopra una collinaccia sciolta e ghiaiosa, donde per un gran tratto non si scorgeva né fumaiolo, né campanile. Procedette un miglio ancora fiancheggiando quell'altura, e poi, udendo a sinistra un suono di campane, ed era l'Avemaria, si inginocchiò devotamente sul ciglio di un campo a dirvi l'orazione; indi diede giù per uno sfogatoio delle acque campestri verso la parte donde veniva quel suono. Alfine die' di cozzo in una fornace e interrogato il mattonaio della strada di San Daniele, quegli rispose che non ci sarebbe arrivata in quella sera, ma che di lì a un miglio andando sempre dritta al campanile che sorgeva a cavaliere di due colli, giungerebbe a Buia, dov'era copia e sicurezza d'alberghi.

Maria, ringraziato il fornaciaio, raggiunse Buia in mezz'ora; pure, ricordandosi, paesane di quel luogo essere appunto molte delle operaie che avevano lavorato con lei l'estate addietro in una filanda di Nimis, girò intorno al paese per uno stradoncello seminascosto, divisando chieder ricovero in qualche cascinaggio; ma, del resto, il pericolo di essere conosciuta non era molto grande, poiché, a suo giudizio, quelle ragazze dovevano essere fuori per la loro industria anche quell'anno.

Buia è una grossa terra sperperata qua e là a borghiccioli, a crocchi di case, a contrade, proprio, dicono, fra le sette colline come la Madre Roma; e corre e s'intralcia framezzo una rete di strade, di viuzze, di carreggiate, chè guai a chi vi si avventura senza aver d'occhio o il campanile, o il cocuzzolo del Monte Canino, o la Stella Polare...