Punto a capo (editoriale)

di Don Luigino D'Agostini

 

Punto e a capo. E si inizia un nuovo periodo. Non necessariamente un nuovo discorso. Può essere la continuazione di una stessa idea, ma presentata in modo diverso.

Tutto rientra nel discorso generale, tutto può far parte dell'articolo di fondo: una figura nuova che s'inserisce nell'insieme del mosaico. Certo, è qualcosa di nuovo, di diverso. l'animo umano è sempre quello,ma le situazioni nelle quali viene a trovarsi, di solito sono diverse e diverse quindi anche le soluzioni. L'agire umano non è matematica.

E' qualcosa di misterioso che ogni epoca cerca di indagare e di conoscere. E in parte ogni volta riesce a concludere qualche cosa, non certo ad esaurire la spiegazione di tutto l'agire. E poi una spiegazione che vale oggi, domani può non valere più, per il fatto che, cambiato l'ambiente in cui l'uomo vive, cambia anche l'adattamento all'ambiente che non può certo essere quello di ieri, ma è quello di oggi. E questo vale anche se uno, conquistata una soluzione, crede soggettivamente che in seguito debba essere immutabile.

Così cercheremo di dire qualcosa, senza la presunzione di insegnar niente a nessuno, ma solo col desiderio di presentare il proprio modo di vedere agli altri nella speranza che qualcuno lo prenda in considerazione sia criticandolo sia migliorandolo, con la pretesa di contribuire al bene comune secondo le nostre possibilità giovanili prive di interessi smaccatamente privati ed idealmente protese al bene di tutti.

Ci saranno delle opposizioni. Ciò che è vero molte volte inquieta e non solo non si vorrebbe ascoltarlo, ma neppure si vorrebbe che fosse detto, specie se il proprio interesse è confuso col bene comune e il proprio modo di pensare con l'unico vero. Ma "la forza non risiede nella forza, ma nella verità" (proverbio russo); e poi "la verga della verità ha un bell'assottigliarsi, ma non si rompe mai" (proverbio amarico, Etiopia).

Ci sarà forse anche il bisticcio. Ma uno scrittore russo del XVII secolo, Avvakum, dice: "Non ho nulla contro il fatto che si oppongano gli uni agli altri.E' cosi che il vero ed il giusto si scoprono meglio....... Bisticciatevi finché vorrete, non ve ne rimprovero. La sola condizione che vi pongo è che con coscienza pura e diritta cerchiate la verità" Questi fogli vengono stampati ricordando ciò che disse il Condorcet nel 1896 : "Che cosa significa stampare? Significa sottoporre agli occhi degli altri uomini le proprie opinioni e le proprie idee". Ciò è segno di libertà come si deduce dal Monstesquieu: "Per godere della libertà bisogna che ognuno possa dire ciò che pensa, e, per conservarla bisogna anche che ciascuno possa dire ciò che pensa......" Il metodo di ricerca potrebbe essere quello dei Sufiti, filosofi persiani: "il dubbio è la chiave del sapere. Chi non dubita mai, non esamina mai: chi non scopre nulla è cieco e lo rimarrà. Se tu non vedi una ragione per dubitare dei tuoi padri, attieniti a loro, che ti basteranno. Se vedi una ragione qualunque per dubitarne, cerca tranquillamente la verità, ma sta attento a non turbare lo spirito degli altri uomini". Così porteremo avanti le nostre opinioni, felici di poter sentire anche quella degli altri senza pretesa di unificarle, perchè, come disse nel 1943 il giudice Jackson della Virginia Occidentale negli Stati Uniti d'America,"la unificazione obbligatoria delle opinioni si conclude solamente nella unanimità dei cimiteri...."