Pontebans ...sot la stele .

Sfuei di informazion dai Pointebans Tal Mont”  Dicembre 2008

Un amico prezioso: pre Meni

di Delia Pascolini

 

 

Parlare, scrivere del prof, don Domenico Zannier, non è facile anche perché non si sa da che parte cominciare; sono qui che guardo il foglio e mi domando: presento Pre Meni come poeta?, come narratore?, come linguista di friulano? (quello vero di una volta), come letterato? In Friuli non è molto conosciuto eppure ha scritto più di venti libri, fra i quali una quadrilogia il lingua Ladino-Friulana.

Nel 1986 è stato candidato al premio Nobel per la letteratura su segnalazione delle Università di Salisburgo e Innsbruck, ha partecipato a diversi concorsi, aggiudicandosi sempre il primo premio. Pre Meni è un illustre figlio di Pontebba, nato nel 1930. La madre Elvina Schiratti e il padre Umberto avevano la pasticceria in Piazza Dante; in seguito (dopo la guerra) la famiglia si trasferì a Majano. Ha studiato con i Benedettini a Genova, con le Missioni Estere a Milano, a Udine ha terminato gli studi di teologia, si è laureato a Trieste in lettere, a Urbino ha studiato Filosofia.

È anche direttore responsabile  del nostro foglio informativo dei Pontebans Tal Mont.

Il suo primo incarico è stato come cappellano a Priola di Sutrio. Un caro ricordo che ho di lui è quando veniva a Cercivento di Sotto da Priola, a piedi con qualsiasi tempo e (quella volta, freddo e neve non scherzavano!), noi bambini ci si riuniva a casa della Silvana, portavamo il quaderno e lui ci insegnava a leggere e a scrivere in friulano. Ci diceva di scrivere le storie e le favole che ci venivano raccontate; io ero fortunata, la mia prozia ne conosceva tante e quando alla sera me le raccontava pensavo, questa me la devo ricordare bene, Giovedì la devo scrivere sul quaderno di friulano; Pre Meni sarà contento.

Mi piaceva per come presentava le cose e ancora di più per l'amore che ci trasmetteva, aspettavo con ansia il giovedì e, un giorno, ci disse che ci avrebbe portati ad Aquileia: potete solo immaginare la nostra gioia e curiosità; chi era stato fortunato era arrivato fino a Tolmezzo! Ricordo quando da Ravascletto giunse la corriera già con altri bambini a bordo; poi con soste a Sutrio, Priola e Noiaris la corriera si riempì di risate e canti. Pre Meni era tutto rosso, ma felice. Entrammo nella Basilica e fu un silenzio totale; parlò tanto... eravamo tutti attorno a lui. Ma il momento più bello è stato quando uscimmo, un correre e correre pieni di gioia nel grande spiazzo, poi il pranzo al sacco e ritorno. In corriera, pensavo: questa sera, avrò anch'io da raccontare alla zia Giustina una bella storia.

Pre Meni non si è mai staccato da noi scolari oramai anziani: una parola, un consiglio, lo abbiamo sempre trovato nelle gioie e nei dolori. Sappiamo che lui è lì sempre pronto ad aiutarci. Sto parlando al plurale, perché la Scuola Libera Friulana da lui fondata, ha fatto anche questo miracolo: che da bimbi sconosciuti e conosciuti in corriera, rimanesse un vincolo che ancora oggi esiste proprio come il motto della Scuola: "Che il cûr no si strachi; che il fîl no si rompi". Con Pre Meni questo filo non si è mai interrotto; dura da più di cinquant' anni. Il tuo esempio ci è stato di sprone; bufere ne hai passate tante, ma sei sempre caduto in piedi, perché come tu dici, sono le radici che sostengono un albero se è sano. Grazie pre Meni di avermi insegnato ad amare il Friuli e la sua lingua. Grazie a nome di tutti; sei e rimarrai nei nostri cuori un amico prezioso.