Camadusso - Egidio Tessaro

...............«Mamma salvami, sto soffocando, aiutatemi».
Nessuno piange in via Camadusso a Santo Stefano di Buia, ma i volti spettrali sotto la luce delle torce tascabili sono tutti rivolti verso un piccolo foro tra le macerie di una casa crollata da sotto le quali, sempre più fioca, come un sussurro, giunge la voce di Agostino Alessio, di 9 anni.
Il bambino è ancora vivo, come pure la nonna Maria, di 60 anni, rimasta con lui sotto decine di metri cubi di calcinacci. È un miracolo. Una trave portante ha creato una minuscola nicchia, nella quale si trova, appunto. Agostino, mentre la nonna è un po' più in là, con le gambe schiacciate sotto travi e detriti.
Respira ancora? È il volto della tragedia, che si è ripetuta ieri notte in decine di paesi della zona collinare, ma non ci sono nemmeno lacrime per piangere: il terrore e lo sconforto hanno lasciato il posto a una forza terribile, a una rabbia che si vede chiara sul volto di tutti, moltiplicando le forze dei soccorritori e di chi è stato più duramente colpito……

 Ido Cibischino   Messaggero Veneto, 7-5-1976