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Un "agitatore di solidarietà" 

Franco Gallini 

Premi NadâI Furlan 1996

 di Paola Aita

 

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"Parvie de sô atenzion pusitive a duc' i malâz di tumôr e pe ricercje dai rimedis di vite e salût cun iniziativis di bontât e di sperance".

 

In queste parole, che descrivono in maniera concisa ma esauriente le motivazioni in base alle quali il signor Gallini di Pordenone è stato insignito del prestigioso "Premi Nadâl Furlan" 1996 (XVIII edizione), indetto dal Circolo Culturale Laurenziano di Buia, sono racchiusi l'essenza e lo spirito degli ideali e delle attività di questo uomo straordinario. E tale lo è davvero per l'impegno e la tenacia profusi nel dar vita ad una realizzazione imponente, ma soprattutto per l'importante messaggio di solidarietà e per le doti di umanità che traspaiono dal suo operato.

E gli echi del conferimento al Gallini di questo importante premio sono giunti sino a Bolzano dove il quotidiano "Alto Adige e Corriere delle Alpi" ha pubblicato la notizia dandone ampio risalto.

Franco Gallini non ha certo bisogno di presentazioni a Buia: è ormai noto all'intera comunità grazie alle conferenze di preparazione alle "lucciolate"' (validamente supportate dall'amico, nonché nostro concittadino, Alfonso Terzo Aita) per la raccolta di fondi pro Casa "via di Natale" 2, struttura sorta nei pressi del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano e destinata ad ospitare, in forma totalmente gratuita, i pazienti oncologici in trattamento, i loro familiari e i malati terminali.

 L'attività di Franco Gallini, che è stato definito un "agitatore di solidarietà", si colloca nell'ambito del volontariato ed è iniziata nel 1977 con la fondazione, assieme ad altri collaboratori, della "via di Natale" di Pordenone. Questo nome singolare deriva dal fatto che i commercianti e i negozianti di una via di Pordenone (fra cui il Gallini) pensarono che le luci illuminanti la via in periodo natalizio sarebbero durate lo spazio di pochi giorni, mentre sarebbe stato molto più bello poter finanziare delle "luci" che avrebbero continuato a brillare anche in seguito: cosi' decisero di autotassarsi per le vendite effettuate inviando questi contributi all'Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Da lì poi partì l'idea della lotta contro il cancro con tutte le attività che ne conseguirono. Dapprima come presidente, poi come segretario dell'associazione "via di Natale" (attualmente presidente è il prof. Silvio Garattini dell'Istituto Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano, Istituto con il quale la "via di Natale" è gemellata), il signor Gallini ha promosso e realizzato iniziative di rilievo regionale e nazionale nell'ambito della lotta contro il cancro.

 Premessa importante tutt'ora ancora valida è che nessuno dei fondatori e ora dei componenti il Consiglio di Amministrazione deve essere colpito da tale malattia poiché non si vuole un impegno emozionale sull'onda di situazioni personali. Doveva e deve essere soltanto il desiderio di dedicarsi ad un'attività umana e sociale a favore della Comunità da parte di persone sane. Nell'ambito delle iniziative culturali e umanitarie che Franco Gallini ha sostenuto, identificando nella malattia CANCRO la battaglia da combattere, figurano il finanziamento di programmi di aggiornamento per le équipes sanitarie e l'acquisto di apparecchiature da destinare alla ricerca ed alle cure in campo oncologico grazie ai fondi provenienti dalla spontanea generosità della gente.

Di primaria importanza risulta il contributo che egli ha dato a livello di maturazione di coscienza sanitaria e l'opera di sensibilizzazione sull'opportunità di realizzare una struttura oncologica in Regione sfociate nel 1984 nella nascita del C.R.O. di Aviano (uno dei 7 centri italiani - 2 a Milano e 1 nelle città ai Genova, Roma, Napoli, Bari - specializzati nello studio e nella cura delle malattie oncologiche). E non bisogna dimenticare la sua costante presenza nella promozione dell'educazione sanitaria finalizzata alla prevenzione ed alla diagnosi precoce dei tumori.

Non di poco conto è stata l'opera di informazione su questi temi svolta in tutta la Regione e nelle provincie venete limitrofe: uscire vent'anni fa con un manifesto su cui campeggiava a caratteri cubitali "Questa sera parliamo di cancro" era azione indubbiamente poderosa e coraggiosa. Ma per Franco Gallini, la concretizzazione di tanto impegno e disponibilità, in cui anche la popolazione può vedere rispecchiato e materializzato il proprio contributo, consiste nella realizzazione delle Case "via di Natale" 1 (12 posti letto, 1989) e 2 (46 alloggi, 1995) per l'ospitalità gratuita ai malati e ai loro familiari, costruite e gestite con fondi derivanti esclusivamente dalla solidarietà privata.

E il signor Gallini è sempre stato chiaro nell'esporre durante le sue assemblee annuali i programmi, i progetti ed i bilanci finanziari e non si è certamente risparmiato nell'essere continuamente e giornalmente presente nei paesi dove si organizzava qualcosa in favore della "via di Natale".

Tutto ciò è costato fatica, ma la soddisfazione è stata ed è immensa per la gratitudine che continuamente viene espressa dagli ospiti della Casa, una gratitudine che è rivolta a tutti coloro che con il generoso e piccolo contributo hanno permesso questa grande realizzazione e consentono alla "via di Natale" di continuare il suo cammino in favore dell'intera nostra Comunità. In tutto questo Franco Gallini è stato l'animatore che ha avuto però la fortuna di avere al suo fianco persone meravigliose (a cominciare dalla moglie Carmen che sin dal primo giorno di questa "avventura" ne ha condiviso pene e soddisfazioni).

Nella battaglia contro il cancro il signor Gallini ha saputo tradurre in realtà tutta la carica di sensibilità umana racchiusa nel suo cuore, realizzando il sogno di potersi veramente rendere utile al prossimo, senza condizioni. Ma dando una scorsa alle pagine precedenti della vita di Franco Gallini, appare subito evidente che l'attività relativa alla "via di Natale non è stato l'unico impegno umanitario, ma è stata l'apoteosi di una cavalcata iniziata molto tempo prima, condotta all'insegna di un'estrema disponibilità verso gli altri e supportata da uno spirito battagliero mai domo.

Nel lontano 1972 si fece in quattro, in qualità di presidente del consiglio dei genitori, per venire incontro alle esigenze di tante famiglie stimolando la fondazione nel quartiere Torre di Pordenone (dove abitava) di una nuova Scuola Media per i suoi figli e per tutti gli altri ragazzi che altrimenti avrebbero dovuto recarsi nelle affollatissime sedi del centro facendo doppi turni. Nel giro di pochi mesi venne aperta la scuola, un prefabbricato nuovo dotato di palestra, aula magna e biblioteca, con tante iniziative educative fra cui il riciclaggio dei libri fra gli alunni per risparmiare ed imparare a conservarli in ottimo stato.

Nello stesso periodo si appassionò alle marce non competitive (che troveranno poi in seguito, la manifestazione più nota nelle "lucciolate" in favore della "via di Natale") e incominciò ad organizzarle prima a Pordenone, dove si svolse la "Marcia per un libro" per arricchire di nuovi volumi la biblioteca della scuola, poi in provincia e addirittura in regione. "La fortaiada"' Aviano-Piancavallo, "La Maratona di Pordenone", "La San Marco" Venezia-Pordenone (25 aprile, festa del patrono) sono solo alcune fra le innumerevoli marce di maggior o minor importanza, ma sempre finalizzate a scopi benefici: per la casa di riposo di Pordenone, per l'ANFASS e per la Nostra Famiglia di San Vito al Tagliamento (quest'ultime due, associazioni per l'assistenza ai portatori di handicap).

Nel 1976 preparò per il mese di giugno una tre giorni di marcia "La trifoglia" nei paesi del Friuli. Il terremoto di maggio sembrava dover minarne la realizzazione, ma Franco Gallini, animato da tanto coraggio e determinazione, sfidando le avversità naturali decise di farla ugualmente per portare un po' di solidarietà e conforto alle genti così provate. I marciatori arrivarono da tutta Italia, rinunciarono alla medaglia ed al superfluo permettendo così di destinare la somma ricavata dalle iscrizioni ad alcune famiglie bisognose di due paesi terremotati.

Il periodo delle marce proseguì fino al 1977, anno in cui venne fondata la "via di Natale". Questi fatti testimoniano come il signor Gallini, uomo estremamente sensibile ma concreto, si sia sempre impegnato in prima persona in qualsiasi battaglia ci fosse da combattere, dando un contributo inestimabile in termini di carica e di entusiasmo, contagiando e coinvolgendo strada facendo un esercito di persone che grazie a lui possono sentirsi coartefici di straordinarie iniziative e realizzazioni.