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Un anno di intenso lavoro

al Museo d’Arte e della Medaglia

e della Città di Buja

di Elena Lizzi

 

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 “…bisogna cercare di meritarsi ciò che si desidera

per non avere la pretesa di avere ciò che non si merita”

(Pietro Giampaoli, cit., sala consiliare, Buja, 1986)

 

 

Nella nuova sede in Monte, il Museo di Buja ha riscosso e sta riscuotendo l’interesse e l’ammirazione di molti. Le diverse persone (visitatori comuni o addetti ai lavori), continuano a definire la struttura  e la collezione “un piccolo gioiello; ”una preziosa e graziosa finestra sulla storia e sull’arte”.

Durante il  primo anno intero di gestione nella sede in Monte le visite hanno quasi raggiunto le 8.000 unità. Un risultato molto prestigioso per un piccolo museo di provincia, che probabilmente non ha molti eguali in quel del Friuli.

Molto avrà aiutato la novità, la curiosità stimolata anche dal pregevole restauro architettonico, per non parlare della splendida cornice paesaggistica mozzafiato della posizione di Monte, ma è convinzione di chi scrive che il risultato è anche frutto di un lungo lavoro, volto alla promozione dell’istituzione nel nostro territorio e fuori anche dall’Italia.

Infatti, fin da subito, si è ritenuto di partecipare ad appuntamenti nazionali ed internazionali di settore, al fine di farsi conoscere al di fuori della nostra comunità.

L’occasione ci è stata data dalla mostra “La memoria cancella, il metallo conserva”, selezione delle opere degli Artisti Italiani componenti la collezione dedicata alla tragica vicenda del terremoto in Friuli, raccolta inizialmente dall’incisore Piero Monassi. L’esposizione, patrocinata da moltissimi enti pubblici e sostenuta anche da istituzioni private, ha avuto le sue sedi espositive a VicenzaNumismatica, a Roma, a Bruxelles, in Lussemburgo, a Brescia, in collaborazione ed ospitati rispettivamente dal Medagliere Vaticano, dalla Regione FVG, dalla Provincia di Udine, dal Comune di Brescia.

A VicenzaNumismatica, in mezzo ai principali protagonisti italiani del settore, le cartoline vanno a ruba! (Scopriamo poi che la lunga fila formatasi davanti allo stand delle Poste Italiane è dovuta alle nostre cartoline in attesa dell’annullo postale!). Incontriamo collezionisti incuriositi dalla novità, addetti ai lavori che “studiano i nuovi arrivati” (ospiti negli spazi destinati al Medagliere Vaticano), Artisti la cui carriera viene premiata, addirittura sconosciuti volontari del 1976 in lacrime davanti al ricordo e anche semplici curiosi. Non c’è per noi nemmeno il tempo di visitare la fiera. Alla fine dei tre giorni, stanchi ma soddisfatti, torniamo a Buja. (foto 1)

A Roma, ospiti nella prestigiosa sede della nostra Regione, davanti al Commissario Straordinario On.Zamberletti, nonché all’Assessore Regionale Jacop, oltre alle altre presenze politiche e civili, riceviamo gli elogi per la storia, per l’arte e per la memoria. La prolusione del Prof. Alteri (Conservatore del Medagliere Vaticano) arricchisce l’incontro, che non vuole essere solo di natura politica. Fatto straordinario è la successiva visita dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla mostra, per espresso interessamento dei rappresentanti politici friulani. (foto 2)

Che dire di Bruxelles, dove uno staff regionale ci ha accolti e ci ha messo in contatto con rappresentanti istituzionali di alto livello, quali ad esempio il Console Italiano? A Bruxelles gli stimoli sono veramente forti. Interessanti gli scenari, attraenti le possibilità per l’approfondimento dei rapporti, che vorremmo intensificare in futuro.

Segue Brescia ove, nella sede del Comune, il Sindaco On. Paolo Corsini presiede la manifestazione, alla presenza anche di un gruppo di bujesi. In tale circostanza il Giornale di Brescia, con il suo Direttore Giacomo Scanzi e Presidente Francesco Passerini Glazel, ci dedica spazio e tempo  per la migliore riuscita dell’evento. Che dire…a loro sempre e comunque una sola parola, che riassume molti significati: GRAZIE! (foto 3).

Conclude il tour l’invio di materiale e pannelli informativi relativi proprio al terremoto in una cittadina in Lussemburgo, dove rappresentiamo la Provincia di Udine ad una manifestazione tematica.

Nel frattempo, si lavora anche per Troiano Troiani scultore, che arriverà al traguardo ai primi di aprile, grazie al lavoro della Dott.ssa Carla Pauluzzi e del Prof.Giuseppe Bergamini che ne hanno curato la pubblicazione, nata dallo studio della studiosa argentina, Jorgelina Luisa Sara, ospite all’evento. La contestuale esposizione nel museo di opere di proprietà del Comune, abbinate a quelle prestate dai generosi privati ha completato l’omaggio a Troiani. Anche in questa occasione patrocini, collaborazioni e sostegni non sono mancati.

In particolare, la Fondazione CRUP e il Sig. Fabbro Redento, che hanno reso possibile la stampa della monografia, il percorso tattile (ideato dalla Dott.ssa Monica Peron) e l’ospitalità dell’autrice sudamericana.

Il Venerdì Santo del 2007 rientro a casa con una nuova meraviglia: la generosa Sig.ra Luisa Vidoni ci fa pervenire dal Canada, attraverso la collaborazione di Carmen Ragagnin, le preziosa collezione di suo marito Renzo Vidoni, composta da quasi duecento pezzi, realizzati da artisti friulani ma non solo. Sono rapita dalle fusioni della serie n.109 AMES  delle Province Italiane, realizzate da diversi artisti italiani, oltre alle collezioni Campana e Grandi Friulani, che già conosco. Le medaglie di Ceschia invece, le devo proprio toccare, per la loro plasticità e perché rendono eterne citazioni che siamo soliti esaltare solo davanti ai libri. Ecco forse un’altra funzione che assolve la medaglia: rendere immortale il verbo, la parola. Le creazioni di  Monassi, Driutti, Giampaoli, Galina completano la preziosa collezione. Tutto è stato inventariato e le opere saranno protagoniste di una prossima esposizione. Anche in questo caso la parola GRAZIE è l’unica che si possa utilizzare, anche se mi sembra troppo essenziale.

Nel corso dei mesi il Centro Regionale di Catalogazione finanzia due specifici progetti per inserire nel catalogo regionale due primi lotti di opere. In tutto fanno circa trecento (sulle circa millesettecento inventariate dalla Dott.ssa Monica Peron), che saranno a breve disponibili sul sito internet. Le catalogazioni sono state curate dal Dott. Matteo Tessaro e dalla Dott.ssa Raffaella Picco. Consolidiamo così con il fidato Centro Regionale un costruttivo rapporto che avevamo avviato in occasione dell’esposizione dei reperti archeologici (circa 1.300, di diversa importanza), inventariati, fotografati e conservati a Villa Manin dopo gli scavi archeologici degli anni ’80. Reperti che ci sono stati affidati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici (Ministero per i Beni Culturali) alla gestione fiduciaria per il Museo. Anche questo risultato non era scontato.

Ad ottobre arriva ancora una buona notizia: il Museo d’Arte della Medaglia e della Città di Buja è classificato come Museo di interesse regionale, ai sensi della L.60/76. La procedura, avviata nel 2002, è giunta finalmente al primo traguardo e dovrebbe permettere al nostro museo di attingere direttamente o indirettamente a specifici finanziamenti.

Questa notizia precede immediatamente quella della nomina del Sindaco Luca Marcuzzo a Commissario Straordinario della Fondazione Monassi. Quasi non ci credevamo più! (Se vi raccontassimo anche questo… “iter”...!)

Mentre tutti questi impegni venivano svolti con i validissimi collaboratori e le validissime collaboratrici del museo, il gruppo dei volontari dell’Auser e singoli volontari coordinati dal Comune garantivano, alternandosi con il personale addetto, gli orari di apertura del 2007, che hanno raggiunto quota circa 500 ore, cui andrebbero aggiunte le aperture su richiesta per gruppi organizzati e le trasferte.

A tutto ciò si sommano le visite di inviati di riviste specializzate, i lavori di ri-allestimento dei locali e tutto ciò che non è possibile qui elencare.

Da un’idea di Andrea Pessina, mentre l’anno volge al termine, si prepara l’esposizione “Le radici rinascimentali di Pietro Giampaoli”, in omaggio all’Artista bujese di cui ricorrono nel 2008 i dieci anni dalla scomparsa (e ne ricorrerebbero i 110 anni dalla nascita). All’anteprima ha presenziato la Dott.ssa Fulvia Lo Schiavo, Soprintendente BAAS per la Regione FVG e la Toscana , che ha avuto modo di apprezzare la particolarità dell’accostamento delle medaglie d’arte alle ceramiche antiche nell’esposizione (curata dalla Dott.ssa Peron), corredata da un percorso tattile e dalle didascalie in Braille. La collezione è stata  evidenziata in un articolo dedicato al Museo di Buja, pubblicato su Cronaca Numismatica, rivista di riferimento del settore, lo scorso febbraio. La mostra, aperta fino a metà primavera del 2008, ha annoverato tra le presenze illustri il Presidente della Regione Riccardo Illy, che ha avuto modo di apprezzare il museo ed i progetti per il suo futuro.  (foto 4, 5, 6, 7, 8).

Giampaoli sarà ricordato anche da una esposizione organizzata dai Musei Civici di Udine, con cui Buja collabora, e dalla ricca monografia edita dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che raccoglierà le collezioni donate dai figli alla comunità bujese, ad Aosta e al Medagliere Vaticano, oggetto della mostra del 2005.

Purtroppo, in questo anno ricco di impegni e di soddisfazioni, poco prima di Natale arriva anche la notizia della scomparsa di Celestino Giampaoli. Con lui se ne va, oltre che genio e creatività artistica, un altro pezzo di storia di Italia. Ma se ne va anche un marito e un padre curato amorevolmente, che lascia molta serenità.

Ho voluto ripercorrere con Buje Pore Nuje! molto sinteticamente (credetemi!) l’intensa attività del Museo nel 2007 (elezioni permettendo), per condividere con gli amici un percorso faticoso ma bellissimo, fatto di responsabilità molto forti, ma anche di nuove conoscenze, di crescita personale ed umana.  

Per la struttura museale bujese, che nel 2008 celebrerà il primo decennale di attività,  sarà importante individuare gli studiosi e le studiose della nuova generazione che, accompagnati dagli esperti, si prenderanno in futuro l’impegno di raccoglierne il testimone, con partecipazione!

Quando si donano i frutti delle proprie passioni alla collettività, si opera anche per il progresso del genere umano, come fanno gli autori che donano le loro ricerche a questa nostra amata rivista, apprezzata e richiesta anche fuori dai confini bujesi.

Il futuro delle popolazioni passa sempre attraverso la conservazione della memoria, che non vuole dire immobilismo o pura e nostalgica contemplazione. Significa invece seria analisi e riflessione, con approfondimenti e conclusioni utili alle successive azioni del futuro.

So che questo è lo spirito della redazione di Buje Pore Nuje!, che ringrazio e a cui rinnovo i miei omaggi ed il mio ringraziamento, come cittadina bujese e come amministratrice.

 

L’Amministrazione Comunale, sensibile da sempre ai temi che coinvolgono la formazione culturale ed umana della comunità che rappresenta, ha ancora molta progettualità. In questa occasione ritengo opportuno annunciare che le azioni di recupero e restauro proseguiranno, sostenute da contributo regionale e saranno volte ad ampliare il patrimonio che Buja possiede, anche per merito di Buje Pore Nuje! (foto 11,12)