.............  I TEDESCHI NON SCHERZANO   -    NOTA 2

Dal racconto di Olinto Gallina.

«Mi raccontarono diversi testimoni oculari che ad Avilla alcuni cosacchi ubriachi, usciti dalla casa dei Calligaro (Ciane) dopo aver ucciso Diego Piccoli, si diressero verso Santo Stefano, per strada spararono dei colpi contro Piemonte Giuseppe che si trovava per caso nel cortile, spararono pure contro mia madre che era ferma sul portone di casa. Venne chiamato Nicoloso Luigi, Guardia comunale, che avvertì immediatamente il Comando tedesco dell'accaduto. I tedeschi, giunti sul posto, ordinarono che la salma del giovane fosse portata nella sua abitazione. Poco dopo, a casa Piccolo sopraggiunsero alcuni russi che incominciarono ad infierire sul cadavere.  I tedeschi intervennero di nuovo ed intimarono ai cosacchi ubriachi di uscire immediatamente dalla stanza dove si trovava la salma di Diego, ma i russi, non avevano orecchie per sentire, anzi uno di loro si ribellò all'ordine ed il Comandante tedesco, estratta la pistola, gli sparò a bruciapelo, freddandolo all'istante. Pietro Ballandini che aveva assistito alla scena e che conosceva il russo, raccontava di aver sentito i cosacchi furiosi commentare fra di loro: 
«Ecco, ci chiamano per far fuori i partigiani ed invece ammazzano noi!».

Quella sera molti giovani partigiani andarono a fare la veglia nella casa del giovane ucciso, indossavano il fazzoletto e la divisa paramilitare, nonostante i rimbrotti degli anziani che temevano qualche rappresaglia».