Ermes Brezzaro

 

RAGOGNA

NELLA RESISTENZA

 

 

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Verso sera dello stesso giorno due squadre, una di tedeschi e l’altra di repubblichini armati di tutto punto, furono notate da alcuni contadini che rincasavano dai prati delle Valli dove era in atto la fienagione. Gli armati procedevano in fila indiana cercando il più possibile di non farsi notare, occultandosi fra siepi e tratti di boschi.  
Arrivati al punto già scelto nella mattinata presero posizione su una altura nei pressi del bivio.  
Si trincerarono in un avvallamento del terreno dove la strada portava in (Cuel Lunc) Colle Lungo, nascosti dalla vegetazione.  
Questi che seguono, sono i fatti accaduti in quella terribile notte nel racconto dei su­perstiti. Dice Tarcisio Beltramini di Reana del Roiale allora capo squadra della “Garibaldi Sud Arzino”: «Eravamo in cinque appena risaliti dal fiume guadato dietro il monte. Camminavamo in fila indiana distanziati uno dall’altro circa quindici metri. Saranno sta­te le ore 21,30; io ero il primo della fila. Improvvisamente ci fu dato l’alt e nello stesso istante fummo presi d’infilata da una lunga raffica di mitragliatore. Un compagno che mi seguiva credo sia rimasto ucciso sul colpo. Mi gettai nel canale che fiancheggiava la strada e trovai riparo in un tombino. Ero ferito al fianco sinistro.  
La sparatoria continuò ancora per qualche istante, poi il silenzio assoluto. Non sen­tivo nessun lamento e mi sorse il dubbio che gli altri quattro fossero rimasti uccisi. Seppi in seguito che uno solo era rimasto ucciso, quello che mi seguiva: era un ragazzo di Buia, aveva solo 17 anni; gli altri tre essendo più distanziati si erano salvati perché la strada era leggermente in curva. Con molta cautela uscii dal mio rifugio e mi trascinai carponi lungo il canale per qualche centinaio di metri, poi mi arrampicai con grande fatica per ima ripida scarpata e mi nascosi fra i cespugli. Non sapevo dove mi trovavo, perdevo san­gue e avevo forti dolori. Allo spuntar dell’alba notai un casolare isolato; ero sfinito, ma riuscii ad avvicinarmi e chiedere aiuto. Quella brava gente mi rifocillò e fece in modo ..................................