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NOTA 1

Mons. Carlo Ferrino “Le sofferenze di Forgaria” 1944-1945,  pag.58

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9-8-44  Un giovane di Buia, sposato da poco, venne a Forgaria per unirsi ai partigiani dell’Osoppo. Tutto gioioso nel rivedere i compagni, fece allegria col vino e, senza rendersi conto dell’importanza delle parole, uscì in espressioni equivoche... come “viva il duce” ed altre simili..., molto compromettenti. I partigiani garibaldini lo udirono e subito lo arrestarono come spia. Volevano ucciderlo sulla strada; ma spinti dalla gente della borgata, lo condussero appena fuori del paese in “Sompcrete” e lì, lo ammazzarono. 

Se un mendicante, che veniva in paese a cercare l’elemosina di porta in porta, si fosse incontrato con questa banda... finiva male: era ritenuto una spia. Poteva invocare tutti i santi in suo aiuto... non otteneva pietà. 

Ad uno di questi ho risparmiato la fucilazione col mio intervento. ……………………