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LA CARTAPESTA

Di Bruno Cattarino

 

 

Maschere in cartapesta, sculture di carta; figure realizzate dal lavoro paziente di chi si dedica a questa particolare tecnica.

Chissà com'è nata; forse l'hanno scoperta gli artisti poveri per tradurre i propri estri. Comunque sia, il materiale è tutt'oggi diffusissimo nella costruzione dei carri allegorici.

E una sostanza fatta di carta impregnata di materiale legante, come pasta di farina, colla o resina e il termine significa carta compressa o macinata.

L'opera parte dalle abili mani di qualche modesto scultore che, seguendo un disegno fatto prima nell'aria, riesce a comporre enormi figure incrociando e saldando fra loro dei tondini di ferro fino a formare una superficie abbastanza unita che permetta di posare una rete di ferro fine. La struttura è così pronta per essere rivestita di fogli di carta incollati assieme. Si può giungere alla sovrapposizione di circa quindici strati alternati nelle superfici più ampie da qualche foglio di garza che volta per volta vengono fatti asciugare per diventare duri e robusti.

I mascheroni che si portano sulle spalle, seguono un diverso procedimento di costruzione, partendo da un modello d'argilla si ricava uno stampo in gesso, all'interno del quale vengono incollati gli strati di carta impregnati che formeranno una struttura solida ma anche agevole e leggera da sostenere.

Pian piano, quindi, i personaggi prendono vita ed ancor di più gli animatori che con occhi increduli vedono realizzati i loro castelli in aria per farli splendere in quei giorni di quelle poche ore di allegria.

Ah, com'è strana la fantasia, l'umore dell'uomo: mettendosi una maschera al viso vuole essere bugiardo con se stesso e con gli altri, si vuole nascondere, vorrebbe diventare qualcosa che non può.....