Alcune curiosità su Buja e dintorni | ![]() |
Si parla ancora oggi della "moneta falsa di Buja". Questo avvenne dopo la disfatta di Caporetto nel 1917. La città di Udine si venne a trovare in una situazione finanziaria davvero disastrosa e, in più, non aveva alcun contatto diretto con le autorità centrali. In tal modo emise una serie di "carta moneta di necessità", in ciò imitata della comunità bujese che stampò della cartamoneta di lire 5,1 e centesimi 50 e 20. Sul monte di Buja è situata la Pieve di S. Lorenzo, l'ultimo baluardo di difesa militare della zona. Fu costruita intorno al sec. XV quale rifugio contro le incursioni dei turchi essendo il castello ormai non funzionale. Subì notevolissimi danni nel corso del terremoto del 1976. Nei suoi pressi si possono notare, seppure quasi sommersi dalla vegetazione, i ruderi del castello che nel 1511 venne distrutto in seguito ad un violentissimo terremoto. Come ogni maniero che si rispetti, anche il Castello di Buja ha un suo tesoro nascosto (almeno questo è quanto asserisce una vecchia leggenda). Nelle grandi solennità, e quando il Castello era in auge, l'edificio veniva circondato da una spessa catena d'oro che sembra sia andata perduta Si vuole che sia rimasta sepolta nei sotterranei e che nessuno l'abbia portata alla luce. Ogni tanto qualcuno, almeno nei secoli andati, ha tentato di venirne in possesso, ma, a quanto pare, senza eccessivo successo. Il comune di Buja è composto da moltissime frazioni. Precisamente da Andreuzza, Arba, Avilla, Camadusso, Camartino, Caspigello, Codesio, Campo, Collosomano, Madonna, Ontegnano, Saletti, S. Floreano, S. Stefano (capoluogo), Solaris, Sottocostoia, Strambons, Tomba, Tonzolano, Urbignacco, Ursinins Piccolo, Ursinins Grande e Sottocolle. Due sono le chiese recenti: una sorge in Urbignacco, l'altra ad Avilla. In quella di Urbignacco ci sono dei mosaici realizzati dalla Scuola di mosaico di Spilimbergo ed eseguiti su cartoni dall'artista Fred Pittino. In quella di Avilla (intitolata alla Madonna dei Fornaciai) si possono ammirare le porte bronzee con ventidue pannelli realizzati da Monassi. Gallina e Pezzetta: una "Via Crucis", pure bronzea, le cui stazioni sono opera tra gli altri, di Guerrisi, Mistruzzi e Selva: una statua in terracotta della Madonna della Salute (datata 1875): un pannello raffigurante la Crocefìssione (1876). Tra i personaggi più importanti originari di Buja ci sono il pittore Enrico Ursella (famoso per i suoi ritratti e le doti di colorista), la scrittrice Maria Forte e il motociclista Alberto Cecotto che nel 1975. ad appena 19 anni, vinse il titolo mondiale delle 350 e che nel 1978 fece il bis nelle 750. Dal 1979 a Santo Stefano di Buja ha luogo il premio "Nadâl Furlan" che viene assegnato, dietro segnalazione, a personalità del mondo culturale, sociale, artistico ed umanitario che si richiamano al dettato cristiano e che hanno agito o che operano nell'ambito del Friuli. |