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1953, la prima TV di Gemma Minisini Monassi | |
Sono passati esattamente quarant'anni da quando è iniziato ufficialmente il servizio televisivo in Italia; noi a Buja, però, già dal luglio 1953 ci accalcavamo attorno ad un televisore, nel cortile di "siore Rachele". Da qualche tempo, infatti, le prime immagini sperimentali lanciate nell'etere, arrivavano anche in Friuli, erano immagini tremolanti, sfuocate, piene di "neve"... eppure quanto entusiasmo davanti a quel piccolo schermo, a quel televisore ingombrante collegato ad una enorme antenna! Ricordo perfettamente quando papà organizzava "le serate" nel cortile retrostante il suo negozio. Incominciava la mattina a mettere a fuoco il monoscopio di prova per garantire la messa a punto del televisore, spesso saliva sull'ampia terrazza dove era stata fissata un'altissima antenna e la orientava ora un po' da una parte ora dall'altra, poi ridiscendeva e riprendeva ad armeggiare con i molti "bottoni" dell'apparecchio... Alla sera tutto era pronto! Noi ragazzi eravamo i primi ad arrivare all'appuntamento, perciò ci mettevamo in prima fila, in seguito arrivavano alla spicciolata quasi tutti gli abitanti di Santo Stefano. Ricordo che alcuni portavano una piccola sedia o uno sgabello su cui sedersi, per meglio godere lo spettacolo. Non mancavano mai Gustín puestin, siore Amelie de Suble, Rine e Cado Bracènt, Meni Bàcar, Rosalie Cost... e tutti guardavamo con curiosità e stupore il succedersi delle immagini, senza forse renderci conto che, per la prima volta nella storia dell'umanità, il trascorrere del tempo veniva documentato giorno dopo giorno. Alla memoria collettiva dei popoli si aggiungeva la TV., con il suo occhio elettronico, sempre pronto ad esplorare tutto, a ricordare tutto, ad archiviare tutto. |