INDIETRO

Donazione Monassi,

l'ultimo artista della scuola di Buja

 

 

 

Nel corso dell'ottocento e del novecento il Gabinetto numismatico dei musei di Udine si è arricchito con le donazioni che spontaneamente venivano 3 da artisti della regione. Nel 1935, in previsione dell'ampliamento dell'esposizione in Castello, venne accolta un'ampia scelta della produzione giovanile di Pietro Giampaoli, che ha formato la base di una mostra allestita nel 2008, in occasione del decimo anniversario della scomparsa del maestro. Quasi l'intera opera omnia di Aurelio Mistruzzi da lui donata alla Provincia dì Udine all'inizio degli anni Sessanta, passo in anni recenti al museo. Ora è la voi

Ita dell'ultimo medaglista della scuola di I Buja, che ha fatto dono alle civiche raccolte di ben 44 esemplari da lui realizzati i quali formano il nucleo portante deIl'esposizione che è stata inaugurata nella Casa della Confraternita il giorno 120 marzo e che comprende anche numerosi altri esemplari della sua produzione, al fine di rappresentare in maniera antologica, peraltro sufficientemente

ampia, il suo percorso artistico. Piero Monassi, nato a Buja (Udine) fu in qualche modo predestinato all'arte della medaglia dallo zio Guerrino Mattia Monassi. Con lui ha collaborato a una serie di medaglie realizzate per il Concilio Vaticano II, dopo essersi diplomato alla Scuola di arte della medaglia della zecca di Roma e e prima di trasferirsi nel 1966 a Milano per lavorare nello stabilimento artistico E. Pagani. Colà per un ventennio è stato capo incisore, mettendo a frutto con la sua esperienza l'innata sensibilità e l'esempio dei grandi bujesi e friulani, che nel corso del Novecento si sono distinti in questa particolare forma d'arte. Le sue realizzazioni appartengono ai filoni tradizionali degli artisti friulani, ovvero quelli per così dire di storia patria, quello religioso e infine quello di carattere ritrattistico. Di soggetto religioso si ricordano la medaglia per la Madonna della salute, protettrice dei fornaciai di Buja, la placchetta con il volto della Sacra sindone (1978), e infine l'omaggio a una celeberrima scultura di Pericle Fazzini.

Il tema friulano si è manifestato nella serie dei castelli friulani, ma è esploso, per così dire, con il terremoto del Friuli del 1976, dopo il quale Monassi creò una mostra permanente con l'aiuto di una cinquantina di medaglisti di tutta Italia, E che poi divenne il nucleo del museo della medaglia di Buja, da lui stesso fondato e per molti anni gestito.

La ritrattistica annovera una serie di importanti realizzazioni che comprendono tra l'altro due papi (Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II), i friulani padre Turoldoo Pietro Giampaoli.

Da ultimo, Pierino Monassi si è espresso nella splendida serie di sessanta medaglie dedicata a "The Genius of Michelangelo" commissionata per il quinto centenario della nascita dell'artista dalla zecca privata americana Franklin. Non immemore di una raffinata ed estremamente curata vocazione realistica, proprio in questa ultima serie riesce a rendere pittorica la superficie spesso a specchio del tondo ove le forme michelangiolesche vengono naturalmente a collocarsi. Fedele alla tradizione figurativa e non poteva essere diversamente in quanto molte delle sue opere sono su commissione ha curato con particolare abilità la resa dei dettagli, segnalandosi per finezza e sensibilità e solo in qualche caso, in uno scorcio come nella rappresentazione di un grattacielo dell'11 settembre o nell'uso volutamente esasperato del "lettering" concede spazio al non figurativo. Monassi sa dunque essere moderno senza rinunciare alla tradizione che arricchisce di una sapienza compositiva personale, matura ed equilibrata.