Natale 2000

CENTRO DI ASCOLTO CARITAS

di Maurizio Santi

 

Domenica 10 dicembre, all'omelia di tutte le Sante Messe celebrate a Buja, un membro del gruppo Caritas ha annunciato la costituzione di un Centro di Ascolto, un importante strumento di prevenzione del disagio e di solidarietà.

La Caritas di Buja, che da poco tempo ha festeggiato il primo compleanno, ha voluto sottolineare che la nuova struttura, che avrà sede nel Centro Anziani, vuole anche essere un segno tangibile di solidarietà del Giubileo 2000. In pratica nel centro di ascolto alcuni volontari, adeguatamente preparati, saranno disponibili per prestare attenzione alle necessità di persone anziane e sole, per dare sostegno psicologico, per fornire, in collaborazione con i servizi sociali operanti sul territorio, risposte concrete a casi di disagio, per raccogliere, con la dovuta riservatezza, segnalazioni di casi di persone o famiglie in difficoltà.

Ulteriori particolari sul centro di ascolto quali la data di inizio del servizio, i giorni e l'orario di apertura saranno comunicati non appena verrà perfezionato il progetto. La riflessione letta a tutta la comunità metteva anche in rilievo che la Caritas, oltre ad azioni concrete in favore dei poveri, ha come scopo quello di diffondere la cultura della solidarietà ricordando ai credenti che la carità è il segno distintivo dei discepoli di Cristo e la strada maestra per realizzare la fratellanza tra tutti gli uomini.

Riportiamo di seguito alcuni dei pensieri proposti dal membro Caritas nella seconda domenica di Avvento. " Oggi nelle 5 parrocchie di Buja viene celebrata la Giornata della Caritas. Nelle nostre comunità con regolarità tutte le persone sono chiamate a riflettere in modo particolare sul significato di amore preferenziale per il povero e invitate a riconoscere nell'altro un fratello. Questo significa che non è necessario torturarsi chiedendosi continuamente cosa potremmo fare per aiutare i poveri.

Per Dio l'essenziale è aprire gli occhi lungo le strade che percorriamo abitualmente e che ci lasciamo prendere dalla compassione. Tutti sono chiamati a reagire bene di fronte alle situazioni di povertà che gli si presentano. La parabola del giudizio finale ci dice, infatti, che la capacità di riconoscere nell'altro un fratello è data a tutti, e che alla fine l'unica cosa che conta veramente è se abbiamo dato da mangiare all'affamato, aiutato l'ammalato, soccorso chi era in difficoltà.

Il progetto di Dio richiede agli uomini che si comportino come suoi figli, che si amiamo cioè gli uni gli altri, come egli li ama. Dio, infatti, non ha creato gli uomini perché vivessero individualisticamente ma perché formassero una grande famiglia. Anche Gesù ha chiesto ai suoi discepoli che fossero una cosa sola e si trattassero vicendevolmente come fratelli.

La strada maestra che Gesù ci propone per la realizzazione di un'autentica fraternità tra tutti gli uomini è quella di un cammino di povertà. Sarà possibile attuare una vera fraternità, solamente quando l'uomo prenderà coscienza di quanto sia vano riempirsi di tutto e constaterà che volere sempre qualcosa di più non conduce a nulla. Un grande sentimento di amore universale non deve rimanere, però, una illusione, una meta lontana, che ci fa dimenticare il nostro vicino di casa e chi abita nel nostro stesso paese.

La Caritas di Buja per evitare di cadere nell'errore di tanti bravi oratori che parlano della povertà, utilizzano grandi frasi vuote, ma poi non agiscono concretamente, ha sempre cercato di porre dei segni tangibili nella comunità.

 Questo gruppo, voluto sia per conoscere e poter rispondere meglio alle necessità presenti sul nostro territorio, sia come esempio di fratellanza e unione nella comunità, in questi mesi di collaborazione ha insieme proposto diversi segni concreti:- Raccolta di offerte devolute alla Caritas Diocesana per la riduzione del debito estero della Guinea e dello Zambia, - raccolta di fondi per l'aiuto diretto alle persone colpite dalle serie di terremoti (Colombia, Turchia, Grecia, Taiwan) avvenuta nell'autunno dello scorso anno, - realizzazione di un centro di prima accoglienza a Tomba, - adesione al Banco Alimentare per poter assistere direttamente alcune persone indigenti della nostra comunità, - aiuto pratico, in collaborazione con altre associazioni di volontariato, fornito a emergenze presenti sul nostro territorio - collaborazione con la Caritas di Udine nella raccolta di indumenti usati per sostenere i progetti di solidarietà a livello diocesano.

Non è possibile poi dimenticare i numerosi inviti per sostenere le adozioni a distanza e nel 1999, Anno dell'Anziano, gli appelli rivolti a singoli ed Associazioni affinchè siano vicini ai nonni che vivono nelle proprie case e a quelli della casa di riposo. Infine, per non dimenticare che la carità è un dono di Dio è non il risultato di una efficace organizzazione, vanno sicuramente evidenziati i momenti di preghiera e riflessione, la partecipazione a due corsi foraniali sulla solidarietà, accoglienza e riconciliazione l'organizzazione di incontri di sensibilizzazione sulle conseguenze della globalizzazione economica, il mercato equo e solidale, la banca etica, il debito estero dei paesi poveri.

In questo anno del Giubileo 2000 la Caritas di Buja vuole porre come segno significativo la realizzazione di un Centro di Ascolto, dare vita cioè ad uno strumento di solidarietà utile nella prevenzione e nel rimedio del disagio presente in una comunità. La finalità principale della Caritas è, però, quella di promuovere la testimonianza della carità in tutti i credenti della comunità.

La Caritas mancherebbe il suo obiettivo se non riuscisse a far capire che ogni credente è Caritas, cioè che per vivere come famiglia di Dio deve esercitare le opere di misericordia in quanto la carità è essenziale per la vita cristiana."