Natale 2004 |
NEL CENTRAFRICA IL 20% DEI BAMBINI NON COMPIE 5 ANNI a cura di Maurizio Santi |
Domenica 28 novembre in tutte le parrocchie di Buja è stata celebrata la giornata della Caritas. Il fine principale della giornata è quello di ricordare ai credenti l’importanza dell’amore preferenziale verso gli ultimi e proporre segni concreti di solidarietà e condivisione con i più poveri. In particolare è stata proposta una raccolta di fondi per le iniziative a favore dei bambini e dei malati assistiti dalle Suore Francescane del Sacro Cuore che lavorano a Maïgarò, nella Repubblica Centrafricana. Nel seguito vengono riportati alcuni passi della riflessione proposta da un membro della Caritas di Buja in ogni Santa Messa. << Nei tempi forti dell’anno liturgico tutti i credenti sono invitati in modo particolare a riflettere sul significato di carità, in quanto l’amore cristiano e la solidarietà sono il contenuto centrale del Vangelo, la via maestra per l’annuncio della buona novella, ed il segno distintivo dei discepoli di Cristo Giovanni Paolo II ribadisce l’importanza della testimonianza nella sua ultima lettera apostolica scritta per aiutare i credenti a riflettere sul Sacramento dell’Eucarestia. Nella lettera “Rimani con noi Signore” il Pontefice sottolinea l’importanza della Eucaristia domenicale, invita le comunità ad accentuare la dimensione eucaristica della vita cristiana e ricorda che la frazione del pane è anche progetto di solidarietà per l’intera umanità. Il Papa conclude il suo messaggio affermando che tutti i cristiani che partecipano all’Eucarestia devono anche farsi promotori di comunione, di pace e di solidarietà. L’Avvento di questo “Anno dell’Eucarestia” è dunque un periodo favorevole per una verifica del nostro stile di vita, accogliere l’invito alla conversione ed alla solidarietà e poter così giungere rinnovati a celebrare il Natale. La Caritas, anche se è un organismo che ha principalmente una funzione pedagogica, è impegnata nell’affermare l’esigenza di una società più attenta alle fasce deboli della popolazione ponendo segni concreti di condivisione: - assistenza alimentare a numerose famiglie di Buja con i prodotti raccolti nelle collette del “Banco Alimentare”, - soccorso a famiglie in gravi difficoltà economiche, - raccolta di fondi in occasione di calamità naturali o prodotte dall’uomo, - presenza con un gruppetto di volontarie nella Casa di Riposo, - attenzione alle povertà presenti sul territorio mediante il “Centro di ascolto”, - aiuto alle persone senza una dimora a ricercare una sistemazione, - presenza nel Consiglio parrocchiale affinché l’azione caritativa possa fondersi e trovare unità nel più ampio progetto pastorale della Parrocchia. Oggi, come tutte le altre volte, prima di tutto esortiamo i cristiani della nostra Parrocchia ad una maggior attenzione verso gli ammalati, gli anziani e le persone sole. Il secondo invito è quello di indirizzare persone in difficoltà al Centro di Ascolto situato nel Centro Anziani. Questo servizio è, infatti, uno strumento pensato per prevenire e rimediare i disagi presenti in una comunità. Ogni mercoledì dalle ore 18 alle 19 alcuni volontari sono disponibili per prestare attenzione alle necessità e fornire - in collaborazione con i servizi sociali - risposte concrete. Un’altra proposta che indichiamo è quella di un’adozione a distanza. La Caritas caldeggia questa forma di aiuto che chiunque può offrire ad un bambino bisognoso - inserito nella sua famiglia di origine - il quale vive in condizioni di difficoltà tali che non gli permettono di affrontare una vita con normali prospettive di futuro. Infine, l’invito particolare e specifico di quest’Avvento 2004. Oggi vogliamo richiamare all’attenzione di tutti i malati privi della possibilità economica di curarsi e le persone non hanno il pane per vivere, in particolare i bambini. Le preoccupazioni per il terrorismo e le recenti guerre in Iraq e Afganistan, infatti, stanno distraendo i paesi ricchi dalla povertà e dalla miseria che c’è in Africa. L’indigenza e lo spargimento di sangue che oggi c’è in Africa è infatti mille volte maggiore di quello presente in altri posti del mondo. In questo continente ogni anno quasi dieci milioni di bambini muoiono per conseguenze dovute alla sottoalimentazione o a causa di malattie che avrebbero potuto essere evitate con una vaccinazione dal costo inferiore ad un euro. Attualmente, inoltre, 15 milioni di bambini hanno perso entrambi i genitori a causa dell’HIV-AIDS e sono costretti ad arrangiarsi nelle cosiddette “famiglie di bambini”. Se le cose continuano di questo passo nel 2010 in Africa ci saranno 25 milioni di orfani. L’UNICEF, la Caritas e numerose associazioni di volontariato lavorano per soccorrere e curare i bambini di questo Continente e per scongiurare scenari apocalittici. Adesso anche noi possiamo fare qualcosa di concreto per cercare di porre un rimedio a queste drammatiche situazioni. Le offerte che oggi verranno raccolte in tutte le Sante Messe di Buja e quelle deposte nelle cassette per poveri che si trovano in tutte le chiese parrocchiali, verranno, infatti, completamente e direttamente devolute per sostenere i progetti e le opere di solidarietà delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore che a Maïgarò - nella Repubblica Centrafricana - ogni giorno rischiano la propria vita per soccorrere i più poveri, curare gli ammalati nei dispensari e dare ai ragazzi una formazione con le scuole. La fede dei cristiani dev’essere accompagnata dall’amore. Ciascuno quindi è invitato a fare quanto può per attenuare le terribili sofferenze che ci sono in Africa e per edificare una civiltà dell’amore impedendo che si costruisca un mondo dove le persone vivano pensando solamente a sé stesse.>> |