Pasqua 2004

Un Consiglio Pastorale Interparrocchiale

di Maurizio Santi

 

Premessa

Il Concilio Vaticano II affermando che tra tutti i fedeli, in forza del Battesimo, esiste una vera uguaglianza nella dignità e nell’agire chiama tutti i credenti a collaborare nell’edificazione della Chiesa. Il coinvolgimento dei laici nella vita e nella missione della Chiesa non è pertanto attuato per la carenza di presbiteri ma perché ognuno ha ricevuto dallo Spirito Santo dei carismi che deve condividere per il bene comune.

Nella comunità ecclesiale tutti i fedeli sono responsabili e quindi sono tenuti a partecipare e collaborare, con la varietà dei propri doni, all’evangelizzazione e nel creare rapporti di comunione e solidarietà nella comunità.

I Consigli Pastorali

Partecipazione e corresponsabilità trovano una espressione particolarmente intensa negli organismi di comunione diocesani, foraniali e parrocchiali. In particolare le Costituzioni del 5° Sinodo Udinese prevedono tre organismi pastorali di partecipazione dei laici, il primo a livello diocesano, suggerito anche dal Concilio, il secondo a livello foraniale, il terzo a livello parrocchiale. Nella Diocesi lo strumento che rende effettiva la collaborazione tra sacerdoti, religiosi e laici è il Consiglio Pastorale Diocesano, presieduto dal Vescovo ma diretto da un laico. Le scelte pastorali compiute in Diocesi vengono attuate e concretizzate nelle varie Foranie dal rispettivo Consiglio Pastorale presieduto dal Vicario foraneo e costituito da sacerdoti, da religiosi e da rappresentanti laici di tutte le parrocchie.

A livello di comunità parrocchiale, infine, l’organismo principale che esprime e realizza l’unione tra fedeli e sacerdoti è il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Compito principale di questo organismo che ha funzione consultiva è quello di ricercare, studiare e proporre soluzioni in ordine alle varie iniziative pastorali che riguardano la vita della Parrocchia.

Il “Consiglio Pastorale Interparrocchiale”

Oggi le parrocchie vicine non possono continuare ad ignorarsi, come spesso accadeva in passato, seguendo metodi dissimili nella catechesi, nella preparazione, celebrazione e amministrazione dei sacramenti e nella testimonianza. Da qui la necessità di uno strumento pastorale di partecipazione e coordinamento in un ambito territoriale relativamente vasto e omogeneo, come quello di un comune, che possiamo chiamare “Consiglio Pastorale Interparrocchiale o Zonale”.

Già da numerosi anni a Buja molte iniziative di solidarietà e sensibilizzazione alla generosità vengono fatte con successo a livello inter parrocchiale dalla Caritas. La presenza della Caritas di Buja non ostacola, anzi agevola e favorisce, a livello parrocchiale le altre iniziative di generosità ed i momenti di formazione. Anche per quanto riguarda l’annuncio da qualche tempo la catechesi viene programmata a livello inter parrocchiale ed i catechisti di tutte cinque le comunità di Buja s’incontrano e si scambiano esperienze con una certa regolarità.

I tempi sono dunque maturi perché anche per quanto concerne la liturgia, l’amministrazione dei sacramenti e la promozione di iniziative nell’ambito dell’evangelizzazione venga formato un Consiglio Interparrocchiale che coordini i progetti, proponga tempi e orari delle celebrazioni liturgiche, studi le esigenze pastorali del territorio e l’uso liturgico della lingua locale, aiuti i sacerdoti nella soluzione dei problemi della vita delle comunità. Le decisioni prese dal Consiglio Pastorale Interparrocchiale di Buja saranno concretizzate dai vari Consigli Parrocchiali che continueranno ad esistere per valorizzare le peculiarità locali e mantenere le tradizioni delle rispettive comunità.

Conclusione

La costituzione di questo nuovo organismo e la prospettiva di comunione a livello zonale non è però facile, né immediata. Per decenni infatti le nostre comunità hanno vissuto procedendo in parallelo e senza grandi scambio di esperienze, inoltre alcuni Consigli Pastorali Parrocchiali della nostra zona sono stati da poco rinnovati ed altri sono in scadenza e dovranno essere aggiornati nei prossimi mesi. Un impulso sulla strada della convergenza deve venire dalla Pieve di San Lorenzo che in questo tempo ha ritrovato l’originario splendore. La sua storia quasi bimillenaria deve aiutare le nuove generazioni delle parrocchie di Buja a vivere, nel legittimo rispetto delle diversità, nell’unità e nell’amore.

Per il rafforzamento della comunità nella vita di fede un Consiglio Pastorale Zonale è uno strumento valido e necessario ma non sufficiente, infatti, accanto allo mezzo deve esserci sempre anche un cammino spirituale di tutti i fedeli che devono progredire nella comunione, nella collaborazione, maturare nella solidarietà e nella consapevolezza di essere membra vive del Corpo mistico. Per la crescita delle nostre comunità nella fede, la condivisione dei carismi, la collaborazione tra laici e sacerdoti e la partecipazione alla missione evangelizzatrice della Chiesa gli organismi pastorali sono strumenti utilissimi, ma la cosa più importante di tutte, come sempre, è la carità.