Pasqua 1995

9 anni di vita della Caritas

a cura della Caritas Parrocchiale

 

INIZIO E MOTIVAZIONI

L'esperienza della Caritas parrocchiale di S. Lorenzo di Buja inizia giovedì 8 marzo 1984. Un gruppo di venti persone, scelte dal parroco in modo tale che tutte le borgate della parrocchia siano rappresentate, si ritrova in una sala della canonica per approfondire la Parola di Dio, in particolare quella riguardante la testimonianza, per impegnarsi nella soluzione di casi concreti presenti in parrocchia e nella sensibilizzazione della comunità sulla carità o amore cristiano.

Nel primo anno gli incontri sono quindicinali. Sono dedicati soprattutto alla riflessione sul significato evangelico di carità e alla ricerca delle forme di povertà esistenti in parrocchia. Gli incontri sono articolati in due momenti: il primo di preghiera e riflessione, il secondo di soluzione di casi concreti di povertà.

Gli estremi nei quali non si vuole cadere sono da una parte il ridursi a fare solamente filosofia della carità e dall'altra il mettersi solamente su un piano di efficientismo. Una delle prime necessità è quella di poter disporre di un piccolo fondo cassa per micro interventi, quali, pagare bollette della luce, acqua e gas per persone in stato d'assoluto bisogno.

L'obiettivo principale della Caritas è quello di aiutare i cristiani adulti della comunità a tradurre la Parola di Dio in opere per la promozione dell'uomo ed assumere impegni concreti verso i poveri. La Caritas vuole essere soprattutto uno strumento che aiuta le persone a vivere comunitariamente il comandamento del Signore: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati», richiamando i cristiani a condividere i propri carismi e talenti in famiglia e negli ambienti dove lavorano.

RISULTATI POSITIVI

In particolare nel 1984

Costituzione di un fondo cassa col ricavato dei rimborso spesa devoluto da un gruppo di catechisti chiamati a tenere delle missioni.

Nel mese di luglio celebrazione della prima giornata della caritas parrocchiale, con una riflessione letta da un membro al posto dell'omelia in tutte le Messe. Non sono chiesti soldi alla comunità per far capire che la Caritas non è principalmente impegnata a fare la carità, ma a promuovere la carità, a fare da motorino di avviamento.

A dicembre Mons. Nervo suggerisce di tenere, oltre alla giornata della caritas, degli incontri nelle borgate sul tema della solidarietà.

Interessamento a casi concreti e pagamento di bollette acqua, luce e gas a persone in gravi difficoltà economiche.

Riflessione e ricerca delle nuove forme di povertà.

Una caratteristica del primo anno è la notevole mobilità delle persone; in questo periodo escono e vengono sostituiti diversi membri.

In particolare nel 1985

Nella primavera, come consigliato da Mons. Nervo, sono tenuti cinque incontri nelle borgate principali della parrocchia. In ogni incontro vengono affrontati tre temi: le nuove forme di povertà, l'amore cristiano nella Parola di Dio, proposte concrete di impegno.

In particolare nel 1985

Nella primavera, come consigliato da Mons. Nervo, sono tenuti cinque incontri nelle borgate principali della parrocchia. In ogni incontro vengono affrontati tre temi: le nuove forme di povertà, l'amore cristiano nella Parola di Dio, proposte concrete di impegno.

Nel mese di luglio la Caritas anima una serata per gli anziani di Buja in soggiorno a Grado. Iniziano le visite domenicali di un membro caritas ed il parroco all'ospedale di S. Daniele

Vengono organizzati tre incontri per sensibilizzare i giovani alla pace e al servizio civile ed inviata una lettera all'Amministrazione Comunale perché informi i coscritti sulla possibilità e opportunità del servizio civile.

In particolare nel 1986

Riflessioni sul quinto tema nodale del Sinodo Udinese V: «Adulti nella Fede e Testimoni del Vangelo oggi in Friuli».

Iniziato a seguire gli anziani della casa di riposo aiutandoli a mangiare.

Celebrata la III giornata della caritas e fatti gli incontri nelle borgate principali.

In particolare nel 1987

Iniziato ad animare una domenica pomeriggio al mese nella casa di riposo (giochi a carte e tombola con gli anziani e distribuzione di regalini offerti dai negozianti e confezionati dalle catechiste).

Adozione a distanza di tre bambini lebbrosi indiani in collaborazione col gruppo dei catechisti.

Interessamento per avere due obiettori di coscienza presso il centro anziani.

Partecipazione alla Scuola di formazione socio-pastorale dell'USL n. 6 comprendente le foranie di Fagagna, Buja e S. Daniele.

In particolare nel 1988

Inizio del coinvolgimento e coordinamento delle Associazioni di Buja perché si rechino una domenica al mese nella casa di riposo ad animare gli anziani.

Raccolti 2.000.000 di lire per l'Etiopia colpita dalla carestia.

Costituzione di un gruppetto per l'assistenza ospedaliera notturna di persone sole e bisognose.

In particolare nel 1989

Raccolta di lire 9.000.000 per i terremotati dell'Armenia.

In collaborazione col CEVI, sensibilizzazione della comunità mediante incontri con volontari friulani che avevano operato in Brasile.

Dopo la giornata della caritas abbandono degli incontri nelle borgate e partenza con i centri di ascolto sul tema della solidarietà nelle famiglie.

In particolare nel 1990

Partecipato ad un progetto del Comune di educazione alla solidarietà dal titolo: «Riuniamo e costruiamo oggi le memorie di ieri» (disegni ed interventi nelle scuole).

Divisione in otto gruppetti di azione per poter operare meglio.

Per la prima volta nella giornata della Caritas viene chiesto un contributo per poter sostenere una micro-realizzazione consistente nel sostentamento di un giovane seminarista indiano privo di mezzi: Joy Jackob.

Durante l'estate, animazione di una serata per gli anziani in soggiorno a Bibione.

Raccolte L. 3.500.000 per gli alluvionati del Bangladesh.

Continuato con i centri di ascolto sulla solidarietà dopo la celebrazione della giornata della Caritas.

Realizzazione di una bacheca per rendere le persone maggiormente partecipi delle iniziative Caritas.

In particolare nel 1991

In collaborazione con i catechisti viene raccolto un ingente quantitativo di generi alimentari dato ai cappuccini di Udine per il sostentamento di extra-comunitari (albanesi).

Nel mese di giugno celebrazione della festa degli anziani.

Raccolti 3.700.000 per una famiglia argentina venuta ad abitare a Buja, ma trovatasi in difficoltà per la morte del capofamiglia (devoluta la cifra in rate di 500.000 mensili).

In particolare nel 1992

Viene costituito un gruppetto per la visita agli anziani o ammalati soli in casa.

Partecipazione con due persone all'iniziativa del Comune «Anziani in Salotto».

Durante la giornata della Caritas vengono raccolte 3.200.000 per Joy Jackob e la ricostruzione materiale di Lipik, un paese croato gemellato con la diocesi di Udine. Centri di ascolto sul tema della rievangelizzazione a partire dalla famiglia. Questo, infatti, era l'argomento del IV Congresso Eucaristico Diocesano «Eucarestia e Chiesa Domestica», concluso il 3 maggio dal Papa Giovanni Paolo II.

In particolare nel 1993

Celebrazione della festa degli anziani con coinvolgimento di tutte le parrocchie di Buja.

Testimonianza a Torreglia, alla presenza di Mons. Nervo, ad una giornata di riflessione sulla carità di una parrocchia di Rovigo.

Nella stessa famiglia tre centri di ascolto. I temi dei centri scelti per approfondire i fondamenti della fede e sottolineare la necessità della testimonianza sono il battesimo, la conversione e confessione, l'eucarestia.

Celebrazione della giornata della Caritas con raccolta di generi alimentari ed offerte. Devoluti 1,2 milioni per Joy Jackob. Gli aiuti alimentari e 3 milioni per l'acquisto di ulteriori generi alimentari per Mostar.

Aiuto per servire la mensa dei PP. Cappuccini con cinque persone a giovedì alterni.

In particolare nel 1994

Caso di emigrante rientrato, sposato con una bosniaca, in difficoltà economiche e privo di lavoro e pensione.

Collaborazione con la Caritas diocesana alla prima raccolta di indumenti usati, scarpe e borse per la realizzazione della Casa di accoglienza diocesana per famiglie e persone emarginate. Centri di ascolto sul tema della chiamata e della conversione.

Affrontati alcuni casi concreti. Festa degli anziani.

Giornata della Caritas con raccolta di 3,2 milioni: 1,2 per Joy Jackob e 2 milioni per gli alluvionati del Piemonte in collaborazione con il progetto dell'Amministrazione Comunale.

In particolare nel 1995

Sensibilizzazione su varie problematiche con testimonianze del responsabile diocesano della «Pastorale del Malato», un laico impegnato in micro-realizzazioni in Africa, persona che autonomamente si fa promotrice di notevoli interventi inviando pacchi a persone bisognose di tutto il mondo, una disabile desiderosa di far parte della Caritas parrocchiale.

Centri di ascolto sul tema: «Famiglia friulana, vivi la tua appartenenza ecclesiale».

DIFFICOLTA' E PROSPETTIVE

Dopo i primi quattro-cinque anni si è avvertita la fatica e la necessità di dover ringiovanire ogni anno ricercando nuovi settori in cui impegnarci in attività concrete.

A tutte le esperienze ritenute valide ed ormai collaudate (visita agli ammalati all'ospedale, centri di ascolto, micro-realizzazioni, sostentamento a Joy Jackob, rapporti col Distretto socio-sanitario di Buja, interessamento di casi concreti) ne vengono annualmente aggiunte delle nuove.

In molti nella comunità avvertono la necessità di un cambiamento dello stile di vita, del superamento delle vecchie ideologie, dell'incontro con un Uomo Nuovo senza del quale tutto rischia di trasformarsi in un fallimento. In molti sta maturando una nuova mentalità di condivisione e la partecipazione ad iniziative per soccorrere popolazioni colpite dalla fame, dalla guerra od altre avversità, sta crescendo.

I tantissimi fondi raccolti in questi dieci anni per iniziative concrete e microrealizzazioni e l'essere riusciti nella soluzione di moltissimi casi concreti ne sono la conferma. Forse la Caritas non è riuscita, però, a coinvolgere a fondo le persone. Questo perché in genere è più facile dare saltuariamente per gli altri 10.000 lire che, con continuità, un po' di tempo libero. Il traguardo di sentirsi Chiesa, comunità unita dall'amore fraterno con al centro Gesù Cristo, viene pienamente raggiunto solamente su proposte di soluzione a casi concreti.

Un altro obiettivo che con una certa difficoltà viene perseguito è quello di far sorgere anche nelle altre parrocchie della forania, in particolare in quelle più piccole, un gruppo Caritas. Per realizzare questo fine missionario esiste un gruppetto di persone disponibili a partecipare ad incontri di sensibilizzazione. II far percepire la necessità che tutte le parrocchie dispongano di una Caritas che susciti generosità e faccia diventare la sofferenza di uno problema di tutti rimane un traguardo lontano.

Si ravvisa l'opportunità di costituire in seno alla Caritas, formata da 22 membri, nove gruppi d'interesse:

1) Visita ammalati in ospedale

2) Visita ammalati a casa (anziani soli).

3) Rapporto con le 47 associazioni di vario tipo nella comunità per la presenza nella Casa di Riposo.

4) Formazione e Convegni.

5) Diffusione e conoscenza della Caritas in parrocchie e in forania.

6) Rapporti con USL, Distretto socio-sanitario, ecc.

7) Microrealizzazioni.

8) Centri di ascolto.

9) Agg. bacheche.