Ad  Emma PAOLUZZO

 

«Per la profonda dedizione all'insegnamento, all'assistenza dei feriti al fronte e perché cultrice valida e entusiasta delle tradizioni popolari della gente friulana.»

 

La figura di Emma Pauluzzo balza in primo piano per quanto riguarda la funzione educativa, didattica e per la valorizzazione della civiltà locale.

Vede la luce a Urbignacco di Buja nel lontano 1901.

Compie gli studi presso la scuola Salesiana di Nizza-Monferrato in Piemonte e si diploma maestra.

Il suo primo incarico lo svolge a Subît di Attimis con ottanta fanciulli, divisi in cinque classi, la cui aula scolastica è uno stanzone sopra una stalla.

Vince il concorso magistrale di ruolo e viene assegnata a Madonna di Buja e, in seguito, alla nuova scuola di Urbignacco, sempre nell'ambito dello stesso Comune, aperta nel 1932.

Nel 1939 parte crocerossina e, durante la Seconda Guerra Mondiale, assiste dal 1940 al 1943, i soldati italiani nella campagna di Libia.

In un bombardamento sulla città di Tripoli da parte delle Forze Alleate, rimane sepolta sotto le macerie di una casa. Viene estratta con le gambe lesionate.

Per il suo attaccamento al dovere e la sua generosità viene insignita della medaglia d'argento.

Dopo la parentesi bellica la vediamo di nuovo al lavoro di insegnate e di animatrice cristiana della comunità.

Le sue iniziative sono molteplici: Scuola Materna (1946-1978), Chiesa di Cristo Re, scuola di canto.

Ritiratasi in pensione dopo 43 anni di insegnamento, rimane più libera di assecondare la sua passione per le tradizioni friulane, così fonda e dirige, cosa che fa tuttora, i «Balarins di Buje»: il gruppo dei piccoli o «Balarinuz» e quello dei grandi.

La sua scuola di danza folcloristica friulana conta una sessantina di elementi.

Il gruppo si è esibito in Venezuela, in Germania, in Svizzera, in Austria possiamo dire sia di casa, in Francia, poi, ha rappresentato l'Italia al «Festival internazionale del Folclore».

Anche a Roma, Firenze e Torino ed ultimamente al «Festival nazionale del Folclore» di Caltanisetta, i «Balarins di Buje», hanno sempre ottenuto applausi e consensi. Le «maestre Eme» come a Buja affettuosamente è chiamata, nella scuola e nella vita civica ha sempre tenuto in considerazione i valori della friulanità, intesi come una sintesi di quanto i padri ci hanno lasciato, quale identità di popolo e nel segno di una indomita fede cristiana.

La signora Emma Pauluzzo si è spenta il 12 agosto 1984 a Spilimbergo (Pordenone)