A Giancarlo MENIS

 

«Pe sô opare di salvece e di cure dal patrimoni di Art e di Fede dal Friûl e par vê cirût la fonde des nestris lidrîs plui antighis.»

 

Gian Carlo Menis a Buja fa già dinastia. È infatti figlio di Pieri Menis, l'indimenticabile «genius loci» bujese, intenditore di Araldica, autore di racconti e romanzi in friulano, delle leggende di Buja, di varie pubblicazioni storiche. Don Gian Carlo riecheggia dal padre l'amore per la Storia. Naturalmente gli studi che lo hanno portato al Sacerdozio prima e alla laurea in Archeologia Sacra successivamente, lo collocano su un piano molto più vasto ed elevato di quello dei primi slanci culturali della famiglia.

Gian Carlo Menis si è gradualmente e tenacemente preparato ad affrontare compiti sempre più impegnativi. Dalle ricerche sulle Basiliche paleocristiane delle diocesi suffraganee di Aquileia nell'Alto Adriatico e nel Norico, pubblicate in volume, è passato alla «Storia del Friuli», di cui ha tracciato un profilo esauriente in un'opera edita dalla Filologica Friulana di cui è autorevole componente.

Il Prof. Menis, per la sua competenza nei problemi del patrimonio artistico sacro del Friuli, è stato nominato Direttore del Centro di Catalogazione dei Beni Culturali del Friuli Venezia Giulia a Villa Manin di Passariano e là ha istituito una scuola del restauro unica in Italia.

I suoi studi patristici e teologici sulla cristianità aquileiese del IV secolo, si collegano agli studi sui mosaici aquileiesi e ravennati, dei quali ha interpretato il ricco simbolismo e le colleganze artistiche con il mondo danubiano e mediterraneo.

Gian Carlo Menis scrive in friulano e in italiano e conosce assai bene il tedesco. La sua preparazione scientifica gli ha consentito di rappresentare all'Estero il Friuli tutte le volte che si è trattato di salvare e restaurare il patrimonio dell'arte friulana, specialmente dopo il disastroso sisma del 1976.

Molte chiese del Friuli, senza l'opera assidua e penetrante di don Gian Carlo, sarebbero oggi delle nicchie vuote e non secolari, millenarie testimonianze dei nostri avi. Nella «Deputazione di Storia Patria del Friuli» e nell'«Istituto di Studi sulle antichità alto-adriatiche» il Dott. Gian Carlo Menis organizza congressi, incontri, nazionali ed internazionali. Collabora alle «Memorie Storiche Forogiuliesi» da molti anni.

Nella sua attività non ha mai dimenticato Buja, il paese nativo.

Gli scavi nella Pieve di S. Lorenzo in Monte, che hanno portato alla scoperta delle radici romane di Buja, recano il sigillo del suo affetto per il paese e per il Friuli, ai quali continua a dedicare tutto se stesso.

Dalle cattedre universitarie, si sposta alle scuole elementari e medie della cittadina natale per parlare, in dotto e forbito friulano, di Storia ai ragazzi entusiasmandoli per il loro passato. Si potrebbe dire tanto di don Gian Carlo, ma bastano questi cenni per confermargli la nostra profonda riconoscenza.

1986 -

l'Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Udine pubblica un suo importante studio sul battistero teodoriano di Aquileia recentemente scoperto nella Basilica.

1987 -

è nominato Canonico onorario della Cattedrale Metropolitana di Udine.

1988 -

gli viene assegnato il «Paul Harris Fellow», la massima onorificenza del Rotary International;  compaiono la sesta edizione italiana, edita dalla Società Filologica Friulana, e la prima edizione inglese, edita dalla Camera di Commercio di Udine, della sua «Storia del Friuli»;

 - pubblica il volume «Un museo nel terremoto» che illustra l'attività del Museo Diocesano da lui diretto per il salvataggio delle opere d'arte coinvolte nel terremoto del 1976.