A Silvio PORISIENSI

 

«Che il non dal Friûl e da l'ltalie al à fat splendi te Europe dal nort cu la sô culture, la sô fede e la «poesie di Dante».

 

Monsignor Silvio Porisiensi, nato a Grions di Povoletto nel 1912, è una delle figure di rilievo dell'attuale Clero friulano.

Nominato Sacerdote nel 1936, allo scoppio della Secon­da Guerra Mondiale, parte con i nostri artiglieri alla volta del fronte iugoslavo. Come Cappellano militare partecipa alla spedizione italiana in Prussia, in Polonia e Lituania dove, in diversi campi di concentramento, svolge la sua attività di responsabile del controllo del rispetto dei diritti dell'uomo.

A seguito delle sue proteste in difesa dei nostri internati, viene portato davanti al Tribunale di guerra di Danzica e minacciato di morte. Dopo l'arresto, non può più svolgere la sua attività di Sacerdote! Per procedere più facilmente alla sua eliminazione fisica, il 20 gennaio 1945, viene inviato in un campo di lavoro, sul Mare del Nord.

Aiutato dall'Ufficio Assistenza Internati Italiani di Berlino, riesce miracolosamente a fuggire ed a rientrare in Italia.

Prima della guerra, si era iscritto alla Facoltà di Lettere presso l'Università di Padova, dove nel 1946, si laurea a pieni voti.

Nominato Assistente Cappellano degli emigrati italiani, sempre nel 1946, parte per la Svizzera dove fonda la Missione Cattolica di Schiaffusa. È questo un periodo che vede Mons. Porisiensi impegnato, con il suo solito carattere energico, nella ricerca di posti di lavoro per gli emigranti e non solo per quelli italiani...

Passato ad Oslo, per due anni ottiene la cattedra di Lingua e Letteratura Italiana presso quell'Università e, su invito della società norvegese «Amici dell'Italia», fa conoscere ed amare nella penisola scandinava, il canto dei nostri poeti, in modo particolare la poesia di Dante.

Trasferito dalla Concistoriale a Copenaghen, su richiesta del Vescovo Mons. Teodoro Suhr, per ben vent'anni, dal 1952 al 1972, dirige la Missione Cattolica della Capitale danese, dove svolge anche, un'intensa opera di insegnamento, della lingua e della cultura italiana, presso l'Università popolare e contribuisce, con importanti pubblicazioni, alla conoscenza della «Divina Commedia» che traduce integralmente in Danese classico antico, con la collaborazione di un suo allievo, il decano luterano K. E. Andersen.

L'opera, uscita in tre volumi nel 1965 in limitata edizione di lusso, ben presto diviene introvabile nelle librerie!

Ma Mons. Porisiensi, insoddisfatto della qualità del lavoro, si accinge, nel 1970, insieme ad un altro valido alunno Ejnar Rasmussen, a rifare la traduzione in Danese moderno, in versi sciolti, riportando con fedeltà Dante al suo originario gusto poetico.

Iniziativa, questa, atta a coprire un vuoto e notevole contributo alla penetrazione della nostra cultura nel Nord-Europa.

Portroppo, dal 1982, il testo della traduzione, con introduzione e commento ai canti, giace a Copenaghen presso l'Editore GAD, in attesa che l'Italia si accinga a rilasciare il contratto di stampa. Finora le trattative si sono risolte in un palleggio di responsabilità, in un dibattito a vuoto: la Danimarca vuole che le spese per la pubblicazione siano sostenute unicamente dal Governo Italiano, l'Italia esige il finanziamento anche dei Danesi, e questo, nonostante il giudizio oltremodo favorevole dato alla traduzione da una Commissione mista di esperti, che il 3 dicembre 1980, ha concretizzato ed inserito il proposito della stampa nell'Accordo Culturale italo-danese.

Nel 1966 Mons. Porisiensi ottiene la medaglia d'oro per la Cultura italiana dal Ministero degli Esteri e la nomina a Commendatore della Presidenza della Repubblica.

Rientrato in Italia, nel 1974, si mette a disposizione dell'Arcivescovo. Oggi è parroco di Ronchis di Faedis dove, con sacrificio, ha atteso alla riparazione e ristrutturazione della Chiesa, del campanile e della canonica, gravemente lesionati dal terremoto.

In una lettera inviata a Monsignor Porisiensi dalVOn. Giulio Andreotti in data 24 febbraio 1984 si legge: «La traduzione della Commedia è ben presente ed all'esame della Direzione Generale Relazioni Culturali... ma... nell'attuale fase di contenimento della spesa pubblica... Le Autorità danesi non sembrano disposte a contribuire alla spesa. Continueremo a seguire l'iniziativa... ».

Noi del Circolo Culturale Laurenziano di Buja, vogliamo dare a Monsignor Porisiensi il nostro sostegno, augurandogli di vedere quanto prima realizzato il frutto di tanti anni di lavoro ed invitiamo gli altri Circoli Culturali della Regione e la stessa nostra Università a sostenere la causa di un Friulano che ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza della Letteratura Italiana, in particolare di Dante, nei paesi del Nord-Europa.