Ad Ottavio VALERIO

 

«Par vê dât, te sô lungje mission di vite, un cûr di pari e une anime cristiane a tanc' fruz e a tanc' zovins, educanju ai vêrs valôrs dal esisti, uman e civîl, e pal spirit di famèe e di confuart ch'al à fat sbutulâ tai Furlans, fradis lontans.»

 

Il Premio «Nadâl Furlan» vuole quest'anno dare pubblico riconoscimento ad Ottavio Valerio, un uomo che ha dedicato la sua vita soprattutto ai giovani, realizzando, nell'azione educativa, la propria vocazione personale.

Per risvegliare le energie della giovinezza, per affascinarla ed aiutarla a formarsi, è necessario possedere doti non comuni, in particolare amore e dedizione, ed Ottavio Valerio ha dato tutto se stesso nel suo lavoro, giorno dopo giorno, sempre con la stessa freschezza di sentire, con la stessa vivacità di entusiasmi.

Generazioni di giovani, di tutta Italia, hanno trovato in Lui un responsabile testimone di valori etici, una guida morale e sicura, alla luce di sani principi evangelici e civili.

Nato ad Osoppo il 4 dicembre 1902, arrivò al Toppo Wassermann nel novembre del 1948, avendo già alle spalle nove anni di esperienza educativa fatta presso il Collegio Bertoni di Udine, cinque presso l'omonimo Collegio di Parma e quasi diciassettenne nell'Istituto per orfani di guerra di Rubignacco.

Impossibile precisare il numero di giovani che hanno avuto modo di trascorrere accanto a Lui la parte più importante della loro vita di studio, e non ricordare gli incontri sempre cordialissimi, soprattutto se casuali, tra il «Signor Rettore» e gli ex allievi. Incontri semplici, proprio per questo più profondi e sinceri, in cui con piacere si rievocano gli anni trascorsi assieme e si riprende, anche se a distanza di tempo, un dialogo che le circostanze della vita e gli impegni professionali di ciascuno hanno interrotto.

Il segreto, o forse la ragione vera, che ha reso a tutti gli allievi così cara e così nobile la Sua figura, va trovato in una capacità davvero singolare che Egli possiede e che chiunque, intrattenendosi con Lui, non può, alla fine, non avvertire: la capacità di essere fedele, senza limiti e senza condizioni, ad un impegno concreto, nato dalla sua stessa Fede.

Non c'è mai stata in Lui alcuna discontinuità tra l'essere Cristiano e la missione di educatore, sempre sollecito e comprensivo verso i «suoi» ragazzi, sempre pronto a collaborare per sviluppare e far crescere in loro quanto appreso sui banchi di scuola.

Ma, parlare di Ottavio Valerio significa anche parlare di emigrazione, di Fogolârs Furlans, di «Friuli nel Mondo», l'Ente creato anche con la sua collaborazione e che, per oltre vent'anni, l'ha avuto come Presidente.

Se oggi «Friuli nel Mondo» è diventato il cordone ombellicale tra la «Piccola Patria» e le migliaia di Friulani sparsi nei cinque Continenti, il merito è soprattutto di quest'uomo, che ha saputo incarnare pensieri ed ideali, convinzioni ed attese di tutta una comunità.

Sinceramente legato al Friuli, alle sue tradizioni, alla sua letteratura, alle sue villotte, Ottavio Valerio ha girato il mondo per portare agli emigranti il ricordo del paese natale, per aiutarli a ritrovare il senso profondo della vita, per farli sentire ancora partecipi, in qualche modo, della Storia di quella terra lontana in cui hanno trascorso gli anni dell'infanzia, dove affondano per sempre le radici più profonde del sentire umano.

Più di cento sono i «Fogolârs Furlans» sparsi nel mondo e Valerio li ha visitati quasi tutti!

Negli Stati Uniti come in Australia, in Germania come in Argentina, le sue parole semplici, ma sentite e senza formalismi, hanno suscitato sempre sincera commozione, profonda nostalgia, accorato rimpianto, ma anche conforto e speranza nella fortuna, la commovente speranza, antica come la povertà.

«Libars di scugnî lâ», sono sempre stati i Friulani ed Ottavio Valerio, per quasi quarant'anni, ha diviso con loro momenti di amarezze ed attimi di gioia; molti hanno aperto a Lui il cuore dando libero sfogo alla piena dei sentimenti, affidandogli gelosi segreti e confessioni amiche.

Per noi Friulani, oggi, Ottavio Valerio è un simbolo, un uomo ancora impegnato nel tramandare alle nuove generazioni tutto ciò che il passato ha avuto di positivo, un uomo che ha creduto nel proprio lavoro, che si è donato agli altri, che è vissuto per gli altri!