| A Silvano BERTOSSI «Par chel Friûl antîc che nus à fat tornâ a vivi te sô storie e tes sôs tradizions e pal Friûl di vuè che come gjornalist nus presente ogni dì a servizi de culture e de vite.» |
SILVANO BERTOSSI giornalista, storico ed appassionato studioso di tradizioni popolari, è nato a Palmanova 54 anni fa. In ambito giornalistico il suo primo impegno è stato quello della salvaguardia, recupero e valorizzazione dell’architettura spontanea in Friuli, specchio del vivere quotidiano e preziosa testimonianza della nostra cultura. Un patrimonio ricchissimo, sottoposto non solo all'usura del tempo, ma anche all'abbandono e all'incuria degli uomini, un patrimonio che raramente tocca livelli d'arte nei suoi singoli elementi ed è dunque privo di quelle tutele che sarebbero necessarie a mantenerlo intatto. Pure merita di essere conservato e conosciuto come ampiamente dimostrano le numerose ed accurate pubblicazioni in cui Bertossi ha analizzato l'argomento con passione e competenza, cercando di far nascere un movimento di opinione per la salvaguardia di tutto ciò che è legato all'architettura minore. La casa per il friulano è un luogo sacro, in cui conserva e protegge la propria intimità, un punto di riferimento, storia e memoria, ma anche un parametro di continuità. La casa per i figli, la casa nel contesto del paese, la casa rifugio e lavoro, la casa custode di affetti, di sacrifici, di rinunce, di battaglie vinte a volte al limite della sopravvivenza...... E tutto questo, Silvano Bertossi, friulano verace, lo ha sempre saputo, perciò, sin dai primi anni '70, ha affrontato il tema vedendo la casa non come struttura, ma “contenitore” di vita, vissuta e da vivere, tenendo conto, anzi mettendo in testa a tutto, i valori, i principi morali. In quest'ottica il prof. Bertossi ha dato alle stampe nel 1973 “Vecchie case dei Forni Savorgnani” e “Porpetto: indagine di una comunità”. Nel 1978 sono usciti: “Case friulane: architettura spontanea della Bassa” e di seguito “Civiltà contadina del Friuli”, opera alla quale ha dato il suo valido contributo anche il poeta Galliano Zof, del 1990 è “Un paese della Bassa friulana e dintorni”. “Architettura spontanea” s'intitola lo studio pubblicato sul terzo volume dell'Enciclopedia Monografica del Friuli-Venezia Giulia. E' questo un ricco ed ampio trattato in cui l'autore unisce, in un abbraccio simbolico, le vecchie abitazioni della nostra terra spaziando dai Forni Savorgnani alla Valle del Lumiei, dalla Val Canale alla Carnia, dalla zona prealpina giù giù fino alla pianura ed ai casoni della laguna, alla ricerca di un mondo che lentamente va scomparendo. Non poteva mancare l'omaggio sincero di Bertossi al suo paese natale ed ecco “Note architettoniche nel Palmarino” del 1976, ma soprattutto “Palmanova con tanto affetto”. Un album di ricordi dove si dipana il filo della memoria, una raccolta di vecchie cartoline e fotografie legate tra loro da brevi cenni storici, da sensazioni vissute, un susseguirsi di immagini che fanno rivivere un'atmosfera capace di toccare il cuore anche a chi non è nato nella città “stellata”. Il fitto tessuto di testimonianze d'arte, di cultura, di storia che Palmanova possiede, ha fornito a Silvano Bertossi spunto per altri studi, per altre pubblicazioni, come “Una istituzione, un palazzo, una storia. Il Monte di Pietà dal 1666 a Palmanova” oppure “Il leone nelle stampe della Serenissima Repubblica di Venezia”. Nel 1992 ha pubblicato “Quattrocento anni di vita economica e sociale a Palmanova”. Non è l'aspetto ingegneristico o militare della città-fortezza che interessa qui l'Autore, ma la storia quotidiana dell'ignota massa di contadini friulani accorsa allo scavo della grande fossa per guadagnarsi il pane, la storia minore di una folla lacera e misera che si accontenta di 12 soldi al giorno. E' la storia di soldati stranieri, pagati più degli italiani e per questo spesso coinvolti in sanguinose risse, di sentinelle che di notte fuggono per sottrarsi alle dure condizioni di vita che sono costrette a sopportare! E' l'affresco di un'avventura affascinante costata tanto sudore e tante vite umane! Ma dentro ai bastioni ecco nascere l'ospedale e i conventi, i mulini e i pozzi, le scuole e il Monte dei Pegni, il Mercato e la “Cassa delle biade”, giorno dopo giorno la storia della città concepita da Giulio Savorgnan diventa, così, sempre più civile e meno militare. Infine “Palmanova, fortezza d'Europa” s'intitola l'attento e documentato studio pubblicato nel 1993, in occasione del quattrocentesimo anno della nascita di Palma, lavoro svolto su incarico del Comitato Scientifico “Le grandi mostre del Friuli-Venezia Giulia” e distribuito a tutti i giovani studenti della nostra regione. |