| A Roberto IACOVISSI«Che scrivint, educant e aministrant al à esprimude pure e lusorose l’identitât di culture e di fede dal nestri Friûl.» |
State ascoltando Roberto Jacovissi - Udine 28-3-1997 - Presentazione del Poema "Anilusi" di Domenico Zannier.
Roberto Iacovissi è nato nel 1945 a Gemona del Friuli, dove ha trascorso gran parte della sua giovinezza, spensierata ed impegnata ad un tempo. Infatti non c'era rappresentazione, dibattito, conferenza, cineforum che non lo vedesse tra gli organizzatori, è stato anche l'anima di un giornalino ciclostilato "PENSE E MARAVÊ", vero mito di quegli anni ormai lontani. Il contatto con gli scrittori ed i poeti dei dintorni, da Pre Meni Zannier e Pieri Piciul,, da Pre Saverio Beinat a Pre Checo contatto avvenuto attraverso le colonne di "Int Furlane", ha fatto maturare in lui l'amore per la cultura della nostra terra, amore che lo ha spinto ad entrare, ancora giovanissimo, nel gruppo de "La Cjarande". Quando tutto il Friuli collinare è stato devastato dal terremoto, Iacovissi da un anno era stato eletto Consigliere Comunale di Gemona, da quella notte, per mesi e mesi la sua è stata una presenza costante e fattiva in seno all'Amministrazione. Ha fondato e diretto il "BOLLETTINO DI COORDINAMENTO DELLE TENDOPOLI "che ha dato voce alle istanze dei comitati di base dei paesi terremotati, sostenendone le iniziative, costituendo un tramite informativo e di partecipazione prezioso non solamente a livello locale, ma anche più ampio, essendo diventato una vera e propria agenzia-stampa per molti giornali nazionali. In un saggio pubblicato nel volume: "FRIULI, UN POPOLO TRA LE MACERIE" Iacovissi ha poi analizzato la fondamentale esperienza ed il grandissimo contributo offerto dal Volontariato durante il periodo del terremoto, evidenziando la dimensione sociale del fenomeno e la particolare valenza culturale di attenzione alla realtà friulana. Nel 1986, con l'editore Cragnolini - con il quale aveva già pubblicato un anno prima, un "Lunariut" di poesie e prose in friulano, tutte dedicate a Gemona - ha avviato un'esperienza nuova per il Friuli, la pubblicazione di un giornale " IL PUEST DI VORE" interamente dedicato alle problematiche locali del lavoro giovanile e strumento di informazione sulle opportunità occupazionali pubbliche e private offerte in Regione, con l'obiettivo di favorire l'occupazione della gente friulana sul proprio territorio. In seguito all'incontro con il regista Marcello De Stefano, avvenuto nel 1971, poco tempo dopo essersi trasferito a Udine, Iacovissi ha ulteriormente maturato ed approfondito il suo interesse per il cinema e la critica cinematografica stendendo recensioni, contributi e saggi apparsi su diverse riviste locali e nazionali, come " C. M. COMUNICAZIONE DI MASSA". A coronamento di tale attività, nel 1990, ha pubblicato, sempre con l'editore Cragnolini, "DALLA LIBERAZIONE DELL’UOMO ALLA LIBERAZIONE DEI POPOLI. L’OPERA CINEMATOGRAFICA FRIULANA DI MARCELLO DE STEFANO", un saggio nel quale ha analizzato l'intera opera cinematografica del regista friulano mettendone in luce, accanto ai contenuti originali espressi con grande professionalità, la forte carica innovativa del suo messaggio cinematografico. Quest'opera è stata segnalata al premio "Cortina" per la pubblicistica. Nel contempo Iacovissi andava anche affrontando la problematica collegata alle minoranze linguistiche, in particolare di quella friulana, con una intensa attività pubblica di conferenze e dibattiti, unita a contributi e saggi pubblicati su riviste specializzate e in volumi, come "LE MINORANZE LINGUISTICHE"- atti del 1º Convegno sulle minoranze etnico-linguistiche pubblicati a Palermo nel 1985. Nel 1992 anche per favorire, attraverso una migliore comprensione degli avvenimenti storici locali, la tanto auspicata dimensione di fraternità cristiana prorompente dal messaggio ecumenico del Concilio Vaticano II, ha pubblicato con l'editore Macor il libro "IL CASO DI AMBROGIO CASTENARIO. IL FRIULI DEL SECOLO XVI E LA RIFORMA ", un saggio che ricostruisce, col supporto delle più recenti metodologie di ricerca storica, la vita di un fabbro tedesco di religione luterana condannato a morte, nel 1568, dall'Inquisizione udinese. Importanti sono anche le pubblicazionI di critica letteraria che il nostro premiato ha fatto, in particolare quelle relative alla letteratura in lingua friulana, con collaborazioni stabiliti al settimanale "La Vita Cattolica", al quotidiano "Messaggero Veneto", ed alla rivista "La Panarie", con lo scopo di sviluppare per mezzo della conoscenza critica della produzione in lingua, la coscienza e la cultura del Friuli. Molti suoi lavori, presenti soprattutto in Antologie, sono stati premiati o segnalati in diversi Concorsi. Il progetto che ora Iacovissi ha nel cassetto è la traduzione in friulano dei "CARNI" di Catullo, dI cui ha già pronto l'apparato critico. Di cuore gli auguriamo buon lavoro e lo ringraziamo per l'apporto prezioso che da tanti anni dà alla cultura della nostra terra, con una presenza che si è andata raffinando ed estendendo con sempre più riconosciuta validità. |