| A Gio Batta Morassi
«Mestri liutâr, creatôr di strumenz musicâi, cognossûz in dut il mont par finece e rindiment, ch’al va indevant ore presint a trasmeti ai zovins art e sapienzie, a onôr de nestre tiere. |
Gio Batta Morassi è nato nel 1934 a Cedarchis, una frazione di Arta Terme, ben presto, però, con tutta la famiglia si trasferì a Camporosso, in Val Canale, dove il nonno materno gestiva una segheria. Dopo aver frequentato la Scuola di Avviamento Professionale ad indirizzo industriale di Tarvisio, nella sezione legno, vista la sua spiccata predisposizione per il lavoro d'intaglio, fu incoraggiato da alcuni insegnanti a dedicarsi alla liuteria, un’arte particolarmente affascinante e difficile. Nel 1950 ottenne dalla Camera di Commercio di Udine, una borsa di studio per la durata di quattro anni, ciò gli permise di frequentare con ottimo profitto la prestigiosa Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona. Durante l'anno scolastico il giovane Gio Batta viveva in collegio, ma nelle vacanze estive ritornava in Friuli e riprendeva a lavorare, con i suoi parenti, nei boschi intorno a Camporosso, in mezzo agli alti abeti di risonanza da cui oggi ricava la preziosa materia prima indispensabile per costruire i suoi famosi violini. Dopo il diploma, fu assunto nella bottega del suo maestro, l'ungherese Peter Totàr, il quale, però, dopo qualche anno partì alla volta degli Stati Uniti, lasciando il suo laboratorio al giovane allievo. Morassi, con l'anno scolastico 1958-59, incominciò la carriera di insegnante presso la Scuola Internazionale di Liuteria, con la qualifica di supplente, quando poi venne indetto un regolare Concorso nazionale, venne assunto prima come Aiuto, poi come Maestro liutaio, incarico che ricoprì fino al 1983, quando lasciò la scuola in cui aveva profuso passione ed esperienza. I suoi allievi, ormai, operano in tutto il mondo e le belle e lunghe lettere che da loro continua a ricevere, sono la testimonianza dell'affetto e della riconoscenza sincera che ancora li lega al Maestro. Oggi Gio Batta Morassi ha la sua bottega nel cuore della vecchia Cremona, all'ombra del Torrazzo, qui nascono i suoi celebri violini, le viole ed i violoncelli, qui per far cantare l’abete di Camporosso egli usa gli stessi attrezzi che usava Stradivari: la sega, gli scalpelli, le lime, i raschietti e, come i grandi liutai del passato, impiega circa un mese per costruire un violino dal suono purissimo. Possedere un Morassi è ormai diventato il sogno di concertisti e collezionisti di tutto il mondo! " Nel mio lavoro, - egli dice - non ci sono segreti, tutto sta nell’incontro felice tra la mano e la testa! " Anche se poi ammette che è indispensabile avere profonde conoscenze tecniche nel disegno, nella fisica, nella chimica, assieme ad una sensibilità raffinata per la musica. Primi premi, medaglie d'oro, diplomi d'onore, premi speciali, scandiscono ormai da anni la vita di questo artista capace di far uscire da un pezzo di legno i suoni più sensibili e delicati. Gio Batta Morassi è punto di riferimento per molti giovani e meno giovani liutai, verso i quali è sempre disponibile per consigli, suggerimenti, consulti: la sua bottega è meta di personaggi illustri del mondo musicale, ma anche di modesti autodidatti che cercano una guida nel loro lavoro. La sua giornata è lunga e operosa, ma il contatto con i giovani allievi, con la materia o con gli strumenti, gli fanno perdere il senso del tempo e lo alleviano dalla fatica. Contemporaneamente il Maestro Morassi, svolge un'intensa attività di promozione della liuteria di qualità ed a questo titolo è chiamato a far parte della giuria dei più prestigiosi Concorsi nazionali ed internazionali: da Cremona a Poznam, da Sofia da Baveno, da Mittenwald a Mosca, da Friburgo a Praga. E' stato invitato a rappresentare la liuteria italiana con conferenze e dimostrazioni in Giappone, negli Stati Uniti, negli Stati dell'ex Unione Sovietica, nella Cina Popolare, in Messico, a Cuba, in Svezia, in Polonia, Bulgaria, Ungheria, Cechia, Austria. Ecco dunque la figura dell'artigiano che non lavora solo per se stesso, ma che promuove cultura, vero ambasciatore dell'arte italiana e della capacità creativa della sua Terra. Gio Batta Morassi è orgoglioso di essere friulano e di parlare friulano! Periodicamente ritorna a Camporosso, non solo per ragioni affettive, ma anche per la scelta delle piante da abbattere. Passa intere giornate, nell'epoca giusta per il taglio, a preparare quelle tavole che, dopo un’opportuna stagionatura, grazie alla sua perizia e alla sua arte diventeranno strumenti preziosi. Ma il suo merito maggiore è quello di aver contribuito con il suo lavoro e con il suo insegnamento alla rinascita della Scuola liutaria italiana che meglio si identifica con Cremona, una città che egli ha imparato ad amare e che ha aiutato a ridiventare la capitale mondiale della liuteria classica. |