| A Giuseppe LENARDON
«Ch'al à burît fur lis lidrîs musicâls dal Friûl, studiant e componint, seben lontan de sô tiere, par ch'al torni a vivi sclet e lusint il cjant dai nestris vons.» |
Giuseppe Lenardon è nato nel 1920 a Tesis di Vivaro, in provincia di Pordenone. La sua formazione musicale è cominciata a tredici anni presso il Conservatorio di Bordeaux. Nel 1940 è stato ammesso alla scuola di musica dei Carabinieri di Roma, dove ha potuto continuare gli studi fino all'ottobre del 1943, quando è stato fatto prigioniero e deportato a Dachau. Alla fine della guerra si è iscritto al Conservatorio di Santa Cecilia, qui ha conseguito il diploma in Musica Corale, Composizione Polifonica Vocale e Composizione. Tra i suoi maestri alcuni dei nomi più illustri della musica italiana: Bonaventura Somma, Ennio Porrino ed il grande Ildebrando Pizzetti. Pur vivendo lontano dal Friuli, il Professor Lenardon ha sempre collaborato con i poeti e gli artisti più famosi della nostra terra, è stato legato da profonda amicizia con Pier Paolo Pasolini, Biagio Marin e Giso Fior di cui ha musicato alcune delle liriche più belle. Le sue composizioni, mediante il recupero del "recitar cantando" e della polifonia antica, hanno dato una nuova dimensione alla musica per Coro a Cappella. Il concetto e le immagini del linguaggio poetico sono interpretati ponendo in rilievo l'armonia ed il ritmo che plasmano il verso. Per Lenardon nell'esibizione canora è determinante la dizione, che deve permettere all’uditore la piena comprensione del testo. L'esecuzione corale, pertanto, deve essere più vicina alla parola che al canto spiegato. Nel 1957 Luigi Volpicelli, Direttore dell'Istituto di Pedagogia dell'Università di Roma, lo ha voluto con sé come docente ai primi corsi di musica per gli insegnanti della futura Scuola media. In seguito, entrato anche lui a far parte attiva del mondo della scuola, ha applicato una nuova metodologia nel campo dell'Educazione Musicale, metodologia non finalizzata all'apprendimento di una tecnica musicale specifica, bensì allo sviluppo di ogni facoltà intuitiva ed espressiva del bambino. Nel 1968, il Professor Lenardon ha organizzato a Cassino il “Primo Convegno Nazionale per la riforma dell'Istituto Magistrale”. In quell'occasione ha ribadito che per "far musica è necessario ritornare al canto inteso come dizione, come recitazione, come declamazione, dove ciascuno è impegnato in una espressione seria di se stesso, in un lavoro preciso e responsabile". Presso la Fondazione Besso, nel 1982, ha dato, poi, vita al Concorso Internazionale "Gianni Rodari", per la sperimentazione del suo metodo: " Il gioco corale ". Un metodo che ha come obiettivo quello di "avviare il bambino, fin dalla prima infanzia, allo studio vivo della musica, partendo dalla sua esperienza verbale e dagli stimoli cinetici del gioco, così da favorire un processo auto educativo che attivi ogni sua facoltà intuitiva ed espressiva”. Bisogna educare con la musica non insegnare la musica, sostiene Giuseppe Lenardon. Quest'anno nel mese di settembre per ricordare i 20 anni della scomparsa dell’amico, ha promosso a Tesis di Vivaro, la "Rassegna corale di polifonia friulana nello stile antico - Premio Giso Fior", una manifestazione nella quale quattro gruppi corali del nostro Friuli, hanno interpretato villotte del poeta carnico, magistralmente musicate dal nostro premiato. Varia e vasta è la sua produzione musicale dedicata principalmente al Coro a Cappella, le sue liriche per sole voci sono state eseguite più volte dai cori della R.A.I. di Roma e di Torino, ottenendo sempre calorosi ed unanimi consensi. |