A Gianfranco ELLERO

 

"Che nus à judâz a ricuperâ  la memorie storiche dal Friûl  in speciâl mût di Buje e al scombat di àins agnorun  cun juste misure e grant afiet  pe identitât culturâl e civîl  dal nestri popul latin."

 

Appassionato, attento conoscitore delle memorie friulane ed esperto di fotografia, Gianfranco Ellero è nato a Fraforeano, in comune di Ronchis, il 23 ottobre 1937. Dopo essersi laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Trieste, ha lavorato per molti anni nel mondo della scuola, impegnandosi sempre con serietà e dedizione. Autonomista convinto, nel 1966 è stato tra i fondatori del " Movimento Friuli ".

Per anni si è battuto con tenacia e caparbietà perché i friulani acquistassero coscienza di sé, perché sentissero nascere nel cuore l'orgoglio per la propria origine, la propria storia, la propria lingua. Nei dibattiti, nelle tavole rotonde, nelle assemblee, soprattutto attraverso le pagine di " Friuli d'oggi ", il settimanale che ha diretto per cinque anni, il professor Ellero ha dato voce ad un popolo rimasto troppo a lungo in silenzio, ha indicato la strada per la rinascita culturale, economica e politica della nostra gente, si è speso per quegli ideali che danno all'uomo la forza di vivere con entusiasmo e speranza.

Nella battaglia per la nascita dell'Università friulana è sempre stato in prima linea, ha combattuto perché a Udine ci fosse un Ateneo autonomo, in grado di rispondere alle esigenze dei giovani, delle loro famiglie, di una Comunità decisa a rinnovarsi ed a progredire. Le pagine de " l' Università friulana ", scritte nel 1965 a quattro mani con Raffaele Cavrozzo e quelle de " l'Università del popolo friulano " del 1974, testimoniano il suo impegno per la causa.

Per parecchi anni è stato anche Direttore del " Corriere del Friuli ", da dove ha continuato, con incisività, a sostenere il processo di riqualificazione del popolo friulano. Nel 1981 ha dato alle stampe, assieme a Gino di Caporiacco, " Fausto Schiavi - una battaglia per il Friuli ", opera nata per ricordare, attraverso le tappe più significative della sua azione politica ed i passi più importanti dei suoi discorsi, la figura del Presidente del " Movimento Friuli ", a dieci anni dalla sua scomparsa.

La produzione storiografica di Gianfranco Ellero comprende numerosi ed interessanti saggi sul passato di Udine, Fraforeano, Campoformido, Moruzzo, Torreano di Cividale, Ciconicco, Latisana, Maniago, San Daniele, a questi bisogna aggiungere la " Storia dei Friulani " edita la prima volta nel 1974, riveduta ed ampliata nelle edizioni successive e " La Storia del Friuli ", pubblicata in 52 fascicoli dalla Newton and Compton di Roma nel 1988, opera diffusa con successo in tutto il territorio nazionale.

Per celebrare il Millenario del primo documento scritto nel quale si parla del castello di Buja, nel 1984 l'Amministrazione Comunale ha affidato al professor Ellero il compito di raccogliere, ordinare e documentare i diversi aspetti della nostra Comunità, dai tempi passati fino ad oggi. È nato così " Buja terra e popolo ", un libro che ha arricchito il panorama della storiografia locale. " Un saggio di segno veramente esemplare - ha scritto Gian Carlo Menis nella prefazione - dove la pagina è sempre scientificamente controllata... la narrazione costantemente intrecciata con i documenti, riferiti con profusione, sempre di prima mano, talora anche inediti e frutto della personale ricerca archivistica dell'autore ".

Il nostro premiato da anni coordina e collabora anche alla realizzazione del "numero unico" che la Società Filologica Friulana dà annualmente alle stampe in occasione del suo Congresso. "Maran ", " Tarvis ", Mortean ", "Ciasarsa", " Tarcint "," Claufurt / Klagenfurt", sono prestigiose pubblicazioni dove, con il contributo di molti studiosi e specialisti nelle varie discipline, rivivono le memorie storiche, gli aspetti socioeconomici, le tradizioni popolari dei paesi del nostro Friuli e della vicina Carinzia, sono pagine che hanno lo scopo non solo di " far ricordare ", ma soprattutto di " far riflettere " su quello che è stato il nostro passato, aiutandoci a recuperare valori autentici travolti dai ritmi sempre più incalzanti del nostro tempo.

Molto corposa è anche la bibliografia che documenta la sua attività di storico e critico dalla fotografia. Il 1988 è stato l'anno in cui nelle librerie sono comparsi due suoi lavori: " Il mito del paesaggio nella fotografia del 900 in Friuli " e " Tarcisio Baldassi fotografo ", un elegante volume che ha svolto la funzione di Catalogo in occasione della mostra allestita dal Comune di Buja in onore di questo " poeta " dell'obiettivo.

Particolarmente bello il saggio introduttivo e la sapiente divisione delle foto, scelte con gusto sicuro: la dolcezza triste del crepuscolo nei momenti lentissimi che precedono la notte, gli alberi che disegnano arabeschi nella bruma autunnale, patriarcali figure di vecchi, di contadini costretti tutta la vita a fatiche senza speranza...... Sono venuti poi "Ugo Pellis fotografo della parola ", con la collaborazione di Manlio Michelutti, e " Due 'scuole, di fotografia: Udine e Spilimbergo ", una raccolta dei primi dieci quaderni fotografici, pubblicati dall'Editore Ribis, con la prefazione di Amy Conger, un nome di primo piano nel mondo della critica fotografica americana.

In " Fotografia della storia nel Friuli e nella Venezia Giulia " del 1995, l'autore ci propone, attraverso un susseguirsi di immagini, alcuni momenti significativi delle vicende friulane, dalla seconda metà dell'Ottocento ad oggi. Davanti ai nostri occhi si dipana così il filo della Storia nel suo farsi. Le foto non avrebbero bisogno di didascalie perché raccontano da sole un mondo ricco di emozioni, fermano momenti di gioia, ma anche di sgomento e di accorata tristezza.

Quando, dopo gli anni dell'oblio, il Friuli ha riscoperto l'avventura artistica di Tina Modotti, Gianfranco Ellero non ha potuto non approfondire le luci e le ombre che da sempre hanno caratterizzato la vita di questa donna straordinaria. Dopo aver scritto numerosi articoli e saggi sul tema, nel 1996 ha dato alle stampe " Tina Modotti in Carinzia ed in Friuli ", nelle cui pagine ha fatto rivivere l'infanzia dell'artista: gli anni passati a Udine nella casa di via Pracchiuso 113 e quelli trascorsi in Austria, dove era emigrata con tutta la famiglia. L'anno scorso, sugli scaffali delle librerie, è comparso un nuovo omaggio di Ellero a " Ugo Pellis linguista e fotografo" , un mosaico di scatti che fa ritornare sulla scena della memoria, in un affresco sorprendente, immagini che credevamo perdute per sempre. Nel gennaio del 1995 Gianfranco Ellero è diventato Presidente del " Centro Friulano Arti Plastiche ", un'associazione che svolge un'intensa attività nel settore degli scambi culturali, anche con la Carinzia e la Slovenia.

Grazie al suo Presidente, lo scorso anno, il Centro ha presentato al pubblico di Buja, un'antologia di opere grafiche dei più affermati artisti friulani, " un itinerario estetico di rilevante significato, una vera bottega d'arte del XX secolo ". Attualmente il professor Ellero dirige la rivista di cultura friulana " Sot la nape ", collabora con il " Gazzettino " e con altri organi di stampa su cui pubblica numerosi articoli, è socio della " Deputazione di Storia Patria per il Friuli" e della " Accademia di scienze, lettere ed arti di Udine ", nonché cultore di " Storia della fotografia " presso l'Università del capoluogo.

Di cuore gli auguriamo buon lavoro e lo ringraziamo per l'apporto prezioso che da tanti anni dà dalla cultura del nostro Friuli.