Ad Aurelio CANTONI 
"Lelo Cjanton"

 

AURELIO CANTONI (LELO CJANTON) è nato a Udine nel 1922; è fra i più attivi scrittori friulani contemporanei con una larga produzione sia in poesia che in prosa ed ha vinto parecchi premi. È fattivo sostenitore di "Risultive" e della friulanità. Ripercorrendo il nutrito corpus poetico di Lelo si ha l'impressione che la sua poesia talvolta dia al mondo una chiara luce, uno stupore incantato e una genuina disponibilità, ma sia anche un susseguirsi di punti interrogativi che sono poi le drammatiche domande sulla condizione dell'uomo nel cosmo. Il suo senso di solitudine diventa un momento centrale nella sua poesia. Il male del vivere è nella vita stessa, nella materia di cui è fatto l'uomo; il poeta ha momenti di aspra protesta e giunge persino a pensieri di catastrofe e di eversione totale. Ma il suo esistenzialismo, nonostante qualche breve deragliamento, torna sempre sul binario cristiano.

Il suo mondo poetico è sostanzialmente quello tradizionale: il contadino parco, la ragazza che torna coi secchi, le sagre, gli emigranti...; talvolta, ispiratore dei suoi versi è il paesaggio e, più spesso, gli angoli della sua città e soprattutto "Bore San Lazzar".

Cantoni ha anche scritto validi lavori teatrali con sottintesi filosofico-morali che recepiscono varie esperienze e racconti, resi però con un certo crudo realismo o addirittura quasi con brutalità.

 

Sunto della motivazione tratto dal Bollettino Parrocchiale di Santo Stefano